Il nostro viaggio alla ricerca di giovani talenti oggi fa tappa in terra Iberica. La cantera del Barcellona è una delle fucine più talentuose del mondo. Da qui emergono, in maniera esponenziale, piccoli grandi campioncini che debuttano immediatamente in prima squadra, saltando le canoniche categorie giovanili. Esempi eclatanti di promesse del calcio internazionale, attualmente titolari inamovibili, sono: Puyol, Xavi, Iniesta, Valdes, Pedro, Messi. Va dunque menzionato un giovane con un futuro già predestinato come Gerard Deulofeu. Gerard nasce a Girona il 13 marzo 1994. Fin dall’età di 9 anni entra nel settore giovanile blaugrana. Percorre tutta le categorie (giocando sempre con ragazzi più grandi di lui), fino a debuttare con il Barcellona B di Luis Enrique (anch’egli ex bandiera del club) il primo marzo di quest’anno in una partita casalinga contro il Cordoba, vinta per 4-1 rilevando Eduardo Oriol al 75’. A 16 anni, mostrando già un evidente gap con i suoi coetanei, la nazionale Spagnola decide di convocarlo con l’Under 17 in vista dei campionati europei. Anche qui mette in evidenza tutto il suo valore: infatti conduce la sua nazionale alla finale contro l’Inghilterra (persa però 2-1). Trova modo di lasciare la sua firma in più di una partita, segnando contro il Belgio, il Nord Irlanda. La sua gara migliore la effettua nella fase a gironi contro il Portogallo, dove corona una prestazione super con due sigla due reti di pregevole fattura (la seconda addirittura da calcio d’angolo). Le grandi prestazioni lasciate durante l’arco della manifestazione giovanile, oltre ai grandi miglioramenti che trapelavano nel club, ha fatto si che passasse non inosservato a Pep Guardiola. Infatti l’ex metronomo di centrocampo gli dà la possibilità di vivere realmente l’ambiente che un giorno avrebbe inesorabilmente testato in prima persona ( ovvero quello della prima squadra). Per la trasferta di Liga di due settimane fa contro il Real Sociedad compare anche il suo nome nella lista dei convocati. Nonostante non fosse entrato nella sconfitta per 2-1, è enorme la sua soddisfazione. Il suo obiettivo primario è dimostrare il suo valore nella propria categoria.
Gerard è prevalentemente un esterno offensivo. Alto 179 cm per 70 kg, viene impiegato in un trio d’attacco in posizione sinistra di un 4-3-3 (visto che tutte le squadra giovanili della cantera giocano con lo stesso modulo della prima squadra). E’ guizzante nei movimenti ed imprevedibile nelle difese avversarie, infatti non esita a spostarsi sul fronte destro di gioco quando è possibile. Salta quasi sistematicamente il primo uomo con un secco dribbling e punta dritto la porta in velocità. Ama infatti partire da una posizione defilata in campo per poi accentrarsi d’improvviso, come i suoi predecessori del Barca quali Figo, Ronaldinho, Messi o Pedro. Nonostante abbia un’innata visione di gioco, infatti realizza degli ottimi passaggi filtranti, viene spesso accusato di egoismo, poiché cerca l’azione personale, dimostrando quella sfaciattagine tipica dei grandi campioni. ll suo stile ricorda molto quello di Cristiano Ronaldo per il modo con cui ubriaca gli avversari con le sue finte. Ad ogni modo, stiamo pur sempre parlando di un diciassettenne ancora in debito di dimostrazione sul palcoscenico che conta. Di sicuro il tempo è dalla sua parte, giacché non potrà che migliorare. Non a caso la Nike lo ha messo sotto contratto sin dall’età di 12 anni come possibile testimonial (di qui la fornitura di tutti i prodotti e di 150mila euro all’anno). Il Barca ha blindato il suo gioiellino facendogli firmare un contratto che lo lega al club di Rosel per altri tre anni (con opzione per il quarto), fissando la sua clausola di rescissione a 20 milioni di euro. Tuttavia, l’occhio vigile e lungimirante di altri club europei, non ha fatto a meno di notarlo, infatti, già tre anni fa, gli venne proposto (ma rifiutò) di trasferirsi al Chelsea d’Inghilterra.
(suo debutto nel Barcellona B)
La famosa tradizione dei portieri spagnoli ha offerto alla nazionale certezze come Arconada, Zubizzarreta, Canizares, Casillas. Nonostante l’incontrastato ruolo di titolare di Iker Casillas fra i pali delle furie rosse (essendone anche il capitano), un giovane portiere sembra predestinato a prendere il suo posto in futuro. Stiamo parlando del portiere dell’Atletico Madrid David de Gea. David nasce il 7 novembre 1990 a Madrid. All’età di 13 anni entra a far parte del settore giovanile dei “colchoneros”. Dopo aver giocato in tutte le categorie giovanili del club, la stagione scorsa arriva alla consacrazione in prima squadra allenata da Abel Resino (che poi sarà sostituito in corsa da Quique Sànchez Flores). Inizialmente gli spetta il ruolo marginale di terzo portiere in quanto non dimostra nel precampionato di avere un’immediata prontezza fra i pali, infatti la società si cautela acquistando Sergio Asenjo dal Valladolid. Nonostante partisse svantaggiato (essendo il terzo portiere di ruolo), David non si perde d’animo e cerca in tutti i modi di ritagliarsi un ruolo da titolare mostrando il suo vero valore negli allenamenti. La svolta della sua carriera professionale avviene il 24 ottobre 2009, quando subentra (come già anticipato) il nuovo allenatore Quique Sànchez Flores. Quest’ultimo, infatti, intravede subito le potenzialità del giovane David, tanto da affidargli la difesa della porta “colchoneros”. Al termine della scorsa stagione riesce a collezionare 19 presenze in Liga. Il suo debutto in Europa avviene il 30 settembre 2009, esordendo in Champions League nella partita persa dall’Atlético per 2-0 in casa del Porto. Successivamente per lui la stagione si rivelerà tanto soddisfacente quanto gratificante, infatti si ritaglia un ruolo importante nella vittoria dell’Europa League dello scorso anno, vincendo in finale contro l’Amburgo. Nella vittoria della Supercoppa europea disputata il 27 agosto 2010 è bravo a parare un rigore a Diego Milito, sul punteggio di 2-0 per i suoi. Per quanto riguarda la sua esperienza con la Nazionale spagnola, nel 2007 entra a far parte della selezione Under 17 che parte per la spedizione mondiale in Corea del Sud (perdendo la finale contro la Nigeria dopo i calci di rigore). Successivamente realizza 12 presenze in Under 19, per poi diventare il titolare dell’Under 21. Tuttavia, prima del mondiale in Sudafrica, viene pre-selezionato dal ct della Spagna, Vicente del Bosque. Non entrerà a far parte della lista dei 23 in quanto gli vengono preferiti i più esperti Casillar, Reina e Valdes. Quest’anno è arrivato a collezionare ben 36 presenze in Liga.
Le sue prestazioni sempre più soddisfacenti fra i pali hanno fatto cadere su di se l’attenzione di diversi club affermati. Uno su tutti, il Manchester United, sembra esser il più interessato di tutti. Infatti si dice che Sir Alex Ferguson vede in lui l’erede naturale dell’olandese Edwin Van der Sar. I dirigenti ed i tifosi stanno facendo di tutto per convincere De Gea a rinnovare il contratto che lo lega alla società, nonostante le intenzioni dello United si siano fatte più serie dopo che l’altro obiettivo di mercato, Manuel Neuer dello Shalke 04 ha dichiarato di essersi accordato con il Bayern Monaco. La sua clausola rescissoria si aggira intorno ai 20 milioni di euro. Vedremo chi la spunterà, di sicuro il suo acquisto può esser considerato un significativo investimento.
Gilberto D’Alessio
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