Ormai siamo abituati ad inizi di campionato in cui vengono alla ribalta squadre neopromosse, le quali traggono vantaggio molto spesso nel non cambiar molto il proprio assetto tattico e la rosa a loro disposizione. Il Cesena quest’anno si sta affermando con carattere e bel gioco, mettendo in vetrina i suoi pezzi pregiati, tra i quali Emanuele Giaccherini e Marco Parolo.
Emanuele Giaccherini è nato a Talla il 5 maggio 1985. All’età di 17 anni la società romagnola lo preleva dal Bibbiena (una delle sue numerose società affiliate). Nel 2004 viene mandato in prestito al Forlì, che all’epoca militava in Serie C2, realizzando 2 gol in 22 presenze. Nei successivi due anni viene mandato in prestito, sempre in serie C2 al Bellaria Igea Marina ,ed in tutto gioca 37 partite con 3 gol. L’anno successivo viene ancora girato in prestito sempre in Serie C2, al Pavia. Qui Emanuele emerge fornendo grandi prestazioni e segnando 9 gol in 27 partite nonostante la retrocessione della sua squadra nelle finali playout. A fine stagione il Cesena lo richiama finalmente alla casa-base, dove Pier Paolo Bisoli gli concede una chance schierandolo titolare per la stagione in serie C1. Lui ricambia la fiducia datagli con 29 presenze e 5 gol, portando il Cesena alla promozione nella serie cadetta. L’anno successivo si dimostra un perno fondamenta per l’attacco romagnolo, assieme a gente come Do Prado,Bucchi e Schelotto. La stagione è esaltante sia per lui (29 presenze e 5 gol segnati) sia per la squadra, con la conquista del secondo posto in campionato e della promozione nella massima serie.
Giaccherini è dotato di un piccolo fisico visti i suoi 168 cm per i suoi 67 kg. E’ la spina nel fianco di tutte le difese avversarie in quanto svaria su tutto il fronte offensivo con una velocità fulminea. Inoltre è abile e rapido negli spazi stretti. In genere parte largo sulla fascia sinistra per poi accentrarsi sfruttando il suo destro. Il profumo della nazionale incombe su di lui…
Oltre alle soddisfazioni calcistiche avute fin ora, Emanuele ha dovuto fronteggiare anche la cattiva sorte che gli ha provocato diversi infortuni nella sua carriera. Il primo fu a 16 anni in uno scontro con un portiere dove si ruppe la milza, avendo un’emorragia interna. Rischiò di morire e così gli fu tolta la milza (per fortuna a calcio si può giocare anche senza). Quando era al Bellaria si ruppe una caviglia e si strappò due volte, mentre l’anno scorso si ruppe. Nonostante tutto non ha mai mollato ed è sempre andato avanti non abbattendosi mai.
Questo è il suo primo gol in serie A che lo consacra definitivamente sulla ribalta nazionale, il povero Pellegati è il primo ad accorgersene:
Un destino diverso, ma comunque generoso, è stato quello di Marco Parolo. Nato a Gallarate il 25 gennaio del 1985, è arrivato al massimo palcoscenico dopo una carriera nelle serie minori. Debutta nel calcio professionistico nella stagione 2004/05 nel Como giocando 31 partite e siglando 3 gol. Questa buona annata gli permette di passare alla Pistoiese dove gioca in 2 anni 52 partite con 3 gol. L’anno successivo passa al Foligno dove conquista la semifinale playoff persa contro la Cittadella. Ma fu nel 2007/08 ad emergere giocando nel Hellas Verona giocando 31 partite con segnando 4 reti. L’anno successivo fu acquistato dal Cesena con il quale ottenne la promozione in serie A.
E’ un centrocampista centrale molto duttile, alto 1,84 m e pesa 75 kg, abile nella costruzione di gioco ma sopratutto negli inserimenti senza palla, grazie ai quali ha sempre avuto modo di andare a segno in ogni annata calcistica da lui disputata con le diverse squadre.
Il suo ultimo anno e mezzo è stato quello più soddisfacente, come sottolinea in quest’intervista al Corriere dello Sport: “E’ vero, questo ultimo anno e mezzo mi ha regalato tante gioie. Lo sbarco a Cesena. La promozione in B. Il riscatto da parte di Igor Campedelli della metà del mio cartellino. Il debutto in serie A….”.
Qui sigla il secondo gol del Cesena contro il Piacenza inserendosi con ottimo tempismo nella difesa emilana:
Qui sigla il gol del momentaneo pareggio del Cesena sul campo della Reggina:
a cura di Gilberto D’Alessio
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