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Halilović, Milić e Boras: talenti emergenti del calcio croato, sveliamone l’identikit

Analizziamo tre talenti croati che stanno ben figurando nel campionato nazionale

Dopo la Slovenia anche la Croazia quest’anno entrerà presto a far parte dell’Unione europea. La Croazia, seconda delle sei repubbliche che componevano l’ex Jugoslavia, il primo luglio 2013 diventerà uno degli stati membri, costituendone il ventottesimo paese europeo. Di riflesso, tutta l’economia di un popolo ne sarà influenzata, non per ultimo il teatro croato che avrà un respiro europeo. Alcune settimane fa la nostra rubrica ha evidenziato le caratteristiche di colui che, alcuni giorni dopo, avrebbe vestito i colori della maglia azzurra del Napoli, Josip Radošević. Il calcio croato sta sfornando giovani talenti sui quali molti club di tutta Europa stanno focalizzando l’attenzione. Evidenziamone le caratteristiche dei migliori talenti delle attuali prime tre squadre posizionate in classifica: Halilović della Dinamo Zagabria, Milić dell’Hajduk Spalato e Boras della Lokomotiva Zagabria.

 

Con molta probabilità, anche quest’anno la Dinamo Zagabria è destinata a vincere il suo quindicesimo titolo croato (l’ottavo consecutivo), riservando ben dodici punti di vantaggio dalle dirette inseguitrici. Il club più prestigioso ed importante della nazione, dopo la cessione del diciottenne Mateo Kovačić all’Inter (fiore all’occhiello del proprio settore giovanile) per la modica cifra di 11 milioni di euro più bonus,  riversa ora le proprie speranze in altri talenti che l’allenatore Krunoslav Jurčić sta facendo emergere, fra tutti il talento sedicenne Halilović. Alen Halilović è un centrocampista offensivo nato il 18 giugno 1996 a Dubrovnik. Halilović è il figlio dell’ex giocatore e C.T. della nazionale della Bosnia Herzegovina Dino Halilović che, attualmente, allena le giovanili della Dinamo Zagabria. Inizia a giocare nell’Accademia sportiva della Dinamo fin dalla giovanissima età, pronto ad intraprendere le orme del padre, ex giocatore della Croatia Zagabria (ex denominazione della Dinamo). In maniera abbastanza graduale e progressiva viene convocato contemporaneamente nelle diverse Under della Croazia, incrementando uno score di tutto rispetto: 2 presenze in Under 14, 6 in Under 15 con 3 reti messe a segno, 4 gettoni ed un gol in Under 16 e, infine, 6 gettoni e due reti in Under 17. Con quest’ultima, disputa  le gare di qualificazione all’Europeo di categoria, le cui fasi finali avranno luogo in Slovacchia il prossimo maggio. Trascina questa selezione – guidata dal C.T. Ivan Gudelj – al doppio primato sia del raggruppamento 12 di qualificazione preliminare, che in quello 1 della fase “Elite Round” (qualificandosi davanti ad avversarie quali Francia, Spagna e Belgio). Viene, da subito, preso in considerazione dall’allenatore della prima squadra Ante Čačić il quale lo rende parte integrante del gruppo già dal giugno 2012.  Il compimento, in quel mese, del sedicesimo anno di vita gli permette di firmare il suo primo contratto da professionista, che lo legherà al club fino al 2014. Alcuni mesi più tardi, precisamente il 27 settembre 2012, bagna il suo debutto nel calcio professionistico nel “clasico” di Crozia tra Dinamo e Hajduk vinto dai suoi per 3-1, subentrando gli ultimi 8 minuti al posto del brasiliano naturalizzato croato Sammir, diventando il giocatore più giovane della storia del club ad aver mai debuttato fino ad allora. L’emozione della prima presenza nel calcio che conta viene subito smaltita nella settimana successiva, quando diventa il più giovane marcatore del campionato croato di sempre, realizzando la rete del vittoria per 4-1 sul campo del Slaven Koprivnica, grazie ad un preciso e pregevole colpo sotto a scavalcare il portiere avversario dopo una lunga progressione verso la porta avversaria. Disputa sette partite totali con l’allenatore che, con lungimiranza, lo fa debuttare. Ma dopo la gara persa di misura contro lo Zagabria il 25 novembre 2012, il presidente dei Modri Mirko Barišić decide di affidare la conduzione della squadra all’ex allenatore della Lokomotiva Zagabria Krunoslav Jurčić (ex giocatore di Torino e Sampdoria). Ad Halilović servono alcune settimane di conoscenza con il nuovo allenatore il quale lo fa disputare rispettivamente 2 e 18 minuti di gioco nelle prime due gare. Ma grazie all’assiduità negli allenamenti mostrata, rientra a far parte dello schieramento dei titolari il 2 marzo scorso davanti al proprio pubblico dello Stadio Maksimir nella vittoria per 3-0 contro lo Slaven Koprivnica. Dotato di un fisico non del tutto sviluppato vista la giovanissima età (170 centimetri per 60 chilogrammi di peso), questo giovane centrocampista conta un misero ma, allo stesso tempo, significativo bottino di presenze in Champions League, racimolando minuti finali di gioco (10 totali) nelle due partite contro il Psg e in trasferta allo stadio Do Dragão contro il Porto. Halilović è un centrocampista mancino offensivo con spiccati doti tecniche. La zona di campo che predilige è la corsia destra di metà campo, per poi convergere verso rete grazie a proiezioni offensive sempre letali. Dispone di un’ottima visione di gioco, evidenziando personalità nel chiamare il pallone ai compagni. I media locali lo paragonano al più famoso Modric per somiglianza sia qualitativa che fisica, anche se attualmente tende a non ricoprire la zona centrale del campo come il più famoso metronomo delle Merengues. Il suo preciso mancino gli permette di calciare il pallone in maniera pregevole, inoltre dimostra di esser bravo ed intelligente nei dribbling sul suo diretto avversario. Stiamo parlando comunque di un ragazzo di appena sedici anni, quindi giudizi e paragoni sembrano davvero molto affrettati. Ma, nonostante queste prerogative, questo ragazzino sembra davvero un predestinato per le doti mostrate fino ad ora tra i “grandi”: caratteristiche come la rapidità di gioco, il naturale utilizzo del piede sinistro, la scioltezza della conclusione da lontano e la progressione in velocità fanno di lui un talento innato su cui la Dinamo può investire molto. Il suo valore si aggira intorno al milione di euro, ed il suo contratto scade nel giugno 2014.

  

 

Dopo l’acquisto del centrale di centrocampo Josip Radošević da parte del Napoli, un altro giocatore croato, che sta ben figurando in campionato, rientra nei piani strategici di mercato della società partenopea. Stiamo parlando di Antonio Milić dell’Hajduk Spalato. Milić è un difensore centrale nato a Spalato il 10 marzo 1994. Fin dalla giovane età entra a far parte del settore giovanile dei Bili, i cui istruttori ne accrescono le doti qualitative ed atletiche. Percorre tutta la trafila delle giovanili fino ad approdare nel giro della prima squadra ai nastri di partenza della scorsa stagione (2011/2012). A convincersi delle sue qualità fu l’ex allenatore dei bianco-azzurri, il bulgaro Krassimir  Balakov, il primo a mostrare interesse, analizzandone le prestazioni con la Nazionale croata durante gli incontri di qualificazione dell’Europeo Under 17 (selezione a cui prendono parte, fra gli altri, anche Radošević e Kovačić). Nell’Under dei Vatreni dà prova delle sue qualità disputando prima le gare di qualificazione del Gruppo 1, piazzandosi al secondo posto (davanti Israele e Bulgaria) dietro alla Grecia capolista. Nella successiva fase “Elite Round” non riesce con i suoi a qualificarsi a discapito dell’Olanda (vincitrice finale della manifestazione), unica a passare il turno. In tutte queste gare in Under 17 croata, Milić ricopre il ruolo di centrale difensivo. Balakov ne intuisce le potenzialità e gli fa respirare l’odore della prima squadra convocandolo per il ritiro della scorsa stagione. Il suo debutto nel calcio professionistico avviene il 26 novembre 2011 nella vittoria in trasferta contro il Šibenik per 2-1, rilevando il suo compagno Anas Sharbini per disputare l’ultimo quarto d’ora finale. L’altra partita (delle sole due gare disputate la stagione scorsa) la gioca il 4 dicembre 2011 rivelando il compagno Ljubičić gli ultimi dieci minuti nella vittoria casalinga di misura contro lo Zadar. Anche se non disputerà altre gare durante l’anno, fa parte del gruppo che, al termine della stagione, si classifica al secondo posto dietro la Dinamo Zagabria campione, conquistando i preliminari di Europa League. All’inizio della stagione ancora in corso, il presidente della società bianco-azzurra Hrvoje Maleš decide di affidare la guida dell’organico a Mišo Krstičević, ex calciatore dell’Hajduk e allenatore delle giovanili. Per le prime partite il nuovo allenatore non si fidava del giovane difensore, tanto da farlo partire dalla panchina. Ma dopo aver notato le sue buone prestazioni ogni qual volta veniva inserito a partita in corso, decide di schierarlo come titolare inamovibile a partire dalla quinta giornata di campionato. La sua prima rete da professionista risale al 15 settembre 2012, mettendo a segno il momentaneo vantaggio nel pareggio per 1-1 in trasferta contro l’Inter Zaprešic. Il giovane ci prende gusto siglando altre due reti nelle successive gare contro il Cibalia e –ancora- contro l’Inter Zaprešic nella gara di ritorno. Il nuovo allenatore sta sfruttando negli ultimi tempi le qualità del possente centrale mancino in mediana come diga di centrocampo con compiti prettamente difensivi. Dall’alto del suoi 190 centimetri d’altezza per 80 chilogrammi di peso, Milić è molto bravo nel lavoro di interdizione e nel gioco aereo grazie alla sua grande stazza fisica. E’ discretamente dinamico e può godere di ampi margini di miglioramento soprattutto dal punto di vista tecnico. Infatti il ragazzo mostra di essere ancora acerbo, non avendo alcuna esperienza in ambito europeo, eccetto i circa 120 minuti complessivi di gioco, accumulati in due gare di eliminazione di Europa League contro l’Inter. Molte squadre sono sulle sue tracce: secondo affidabili fonti del panorama giornalistico italiano, il giocatore si sarebbe accordato con il Napoli attraverso un’opzione. Il suo agente, d’altronde, in una recente intervista ha smentito categoricamente qualsiasi modalità di accordo con alcuna società. Il suo valore di mercato si aggira intorno agli 850 mila euro. Una cosa è certa: del futuro di questo giovane difensore se ne riparlerà in estate poiché richiesto da molti club europei.

 

(minuto 4:47 del video sottostante)

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La Lokomotiva Zagabria è una modesta società che da alcuni anni si è affacciata nella massima lega croata. Non può vantare, di certo, del suo palmarès,  ma quest’anno la squadra bianco-blù allenata da Tomislav Ivković sta tenendo il passo delle inseguitrici grazie anche al contributo –nella propria rosa- di alcuni giovani molto promettenti fra cui il difensore Boras. Ivan Boras è un difensore nato a Zagabria il 31 ottobre 1991.  Entra a far parte della Lokomotiva dove percorre diverse categorie del settore giovanile fino ad esordire, all’età di vent’anni, in prima squadra il 3 marzo 2010 durante la trasferta persa di misura contro il Cibalia. L’allenatore che gli dà fiducia è l’americano Roy Ferencina, il quale lo schiera come difensore destro di una difesa composta da quattro uomini. Al termine della sua prima stagione da professionista (2009/10) colleziona solo 4 presenze. Durante il proseguimento della sua carriera viene allenato da diversi allenatori che, in maniera graduale, gli permettono di aumentare il numero di presenze in campionato stagione dopo stagione. Nella stagione 20010/11 ne totalizza 15, mentre nel 2011/12 colleziona 24 presenze, realizzando tra l’altro la sua prima rete da calciatore professionista il 13 agosto 2011 nella vittoria in trasferta per 3-0 contro lo Zadar con un imperioso stacco di testa. Durante la stagione in corso Boras è uno dei tasselli principali dello schieramento tattico di mister Ivković, rivelandosi attualmente un punto di forza grazie alle sue sei reti realizzate fino ad ora, facendo accrescere le quotazioni di mercato del lungo difensore croato. All’occorrenza Boras viene schierato sia al centro di una difesa a quattro uomini che sulla corsia destra di difesa e, ultimamente, di centrocampo, poiché dotato di ottimi tempi di inserimento. Infatti, nonostante le sue lunghe leve, è molto migliorato negli ultimi anni in quelle che erano le sue scarse qualità come la tecnica e la rapidità di movimento. La sua originaria natura difensiva lo rendono un giocatore molto duttile in entrambi le fasi di gioco. E’ molto abile nel gioco aereo, e dispone di un’ottima corsa che lo rende sempre presente nelle proiezioni offensive dei suoi. Il primo banco di prova per Boras con la maglia della Nazionale croata avviene nell’amichevole del 5 febbraio scorso dell’Under 21 persa 3-2 allo stadio Aldo Drosina contro l’Olanda. Il C.T. Ivo Susak lo schiera come quarto di una difesa a quattro uomini e lui ripaga la fiducia del mister annullando –fin quando può- le numerose giocate in velocità delle piccole furie olandesi. Alto 191 centimetri per 83 chilogrammi di peso, Boras è un giocatore che può sicuramente migliorare dal punto di vista tecnico, ed il suo approdo in un club di maggiore spessore sicuramente ne accrescerà le sue lacune. Dal punto di vista fisico è un giocatore già formato, e le sue varie attitudini tattiche possono rivelarsi armi molto preziose da sfoggiare. Tra l’altro il suo contratto scade il prossimo giugno. Il suo valore è stimato intorno ai 750 mila euro, modesta cifra per un giocatore in prospettiva.

   

(minuto 1:11 del video sottostante)

(minuto 2:09 del video sottostante)

(minuto 4:27 del video sottostante)

(minuto 1:14 del video sottostante)

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A cura di Gilberto D’Alessio

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