La gestione 2.0 di Carlos Dunga alla guida tecnica della Nazionale brasiliana è stata contraddistinta fino a questo momento da due vittorie, un pareggio ed una sconfitta nelle prime quattro gare di qualificazione ai Mondiali 2018. Il ritorno del famoso “Cucciolo” sulla panchina della Seleção è stato caratterizzato da non poche critiche in patria in seguito alla cocente eliminazione dai Mondiali 2010 rimediata ai quarti di finale contro l’Olanda, oltre a delle convocazioni troppo spesso contestate (optando talvolta sull’esperienza dei vari Kakà, Ricardo Oliveira o Dani Alves). Senza tralasciare la creazione di un hashtag (#ForaDunga) creato appositamente contro di lui, aneddoto di certo non molto gratificante considerando che sarà lo stesso Dunga a rivestire i panni di guida tecnica della Nazionale verdeoro per la prossima Copa America di giugno e per le prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro. Sono tanti i giovani che sognano di indossare la maglia della Nazionale maggiore, fra questi troviamo senza dubbio Gabriel Barbosa Almeida, più conosciuto come “Gabigol”, attaccante diciannovenne in forza al Santos.
Gabriel Barbosa nasce il 30 agosto 1996 nato a São Bernardo do Campo, comune nello Stato di San Paolo, denominato “O Menino da Vila”, a soli 19 anni ha già scalfito in maniera indelebile la sua carriera nel Santos. Seguendo le orme del padre Valdemir Silva Almeida (ex giocatore del Santos che dovette abbandonare il calcio a 21 per problemi al ginocchio) Gabigol infatti è l’idolo della torcida dello stadio di Vila Belmiro, raccogliendo la pesante eredità lasciata due anni fa da Neymar e vestendo senza timore i panni di leader tecnico della squadra. La storia di questo piccolo talento brasiliano inizia da ragazzino, all’età di otto anni, quando nella sua vita non c’era ancora il calcio, ma il futsal. Come tutte le circostanze fatali che si rispettino, durante il corso di un match disputato contro il Santos a visionare le sue giocate era presente l’ex campione del mondo 58’ e 62’ Zito (scomparso lo scorso giugno). In quella gara terminata 6-4 “Gabigol” realizza tutte e sei le reti, facendo rimanere a bocca aperta i dirigenti bianconeri che lo convocarono nei giorni seguenti per sostenere un provino. Provino che gli consente poi di entrare a far parte del settore giovanile del Peixe. Qui si rivelerà come una vera forza della natura: si parla infatti di circa 600 reti realizzate durante tutta la trafila delle varie categorie, non poca roba dunque. Vista la sua esponenziale crescita, il Santos decide di puntare su Gabriel Barbosa facendogli sottoscrivere il suo primo contratto da professionista. Una mossa pensata non soltanto per premiare il ragazzo, ma soprattutto per blindarlo da eventuali offerte di club contendenti. Con il suo percorso di crescita, Gabriel Barbosa sviluppa le sue potenzialità e le sue capacità tecniche sulla scia dei suoi compagni di squadra Neymar e Felipe Anderson, acquisendone l’invettiva e la genialità delle giocate.
Non impiega tanto l’ex allenatore del Peixe Muricy Ramalho ad intuire le potenzialità dell’attaccante, tanto da regalargli il tanto ambito debutto il 26 maggio 2013 in occasione della prima gara di campionato contro il Flamengo. Durante questo match viene gettato nella mischia negli ultimi venti minuti per sbloccare la gara, ma il match terminerà ad ogni modo in parità. Quasi un segno del destino per il giovane brasiliano in quanto subentra durante l’ultima gara disputata da Neymar con la maglia del Santos prima del trasferimento di quest’ultimo al Barcellona, sancendo dunque un passaggio di consegne tra passato e futuro. Gabriel Barbosa dunque non esita a raccogliere la pesante eredità dell’enfant prodige dalla cresta bionda, aspetto che gli consente di fortificare il carattere e di conseguire sempre più responsabilità durante il proseguo della stagione. Al termine della sua prima annata tra i professionisti (2013) Gabriel Barbosa realizza 13 presenze e due gol (il suo battesimo col gol avviene il 24 agosto nel 2-0 casalingo contro il Vitòria) tra campionato e Coppa Nazionale, partecipando inoltre alla spedizione del Brasile Under 17 per i Mondiali di categoria disputati negli Emirati Arabi (terminata ai quarti per la Selecao contro il Messico finalista), collezionando due presenze ed un gol nel girone eliminatorio proprio contro la Nazionale del paese ospitante.
La svolta della carriera professionale di questo talento avviene nel 2014. Sebbene questa non sia un’annata abbastanza tranquilla per il Santos come dimostrano gli avvicendamenti in panchina (con la staffetta tra Oswaldo de Oliveira e, successivamente, Enderson Moreira nella parte finale della stagione) Gabriel Barbosa riesce comunque a dare una svolta alla sua carriera: grazie alle 7 reti in 18 presenze nel Torneo Paulista, si ritaglia una maglia da titolare per il seguente Brasileirão. Le 8 reti in 31 presenze (impreziosite dai gol in sette partite in Coppa Nazionale) evidenziano tutta la stoffa del giovane attaccante, diventato ormai una vera scommessa calcistica: il suo fiuto per il gol insieme alla sua buona capacità di leggere i diversi frangenti di gioco in cui immolarsi lo rendono in patria uno dei più fiorenti astri nascenti del Brasile. E’ tutto facile quando hai dei compagni d’attacco gente come Robinho, Leandro Damião e Thiago Ribeiro dai quali poter acquisire i trucchi del mestiere.
Durante il 2015 si rivela il faro del Santos insieme a Lucas Lima, centrocampista offensivo accostato anche al Napoli in passato. Sotto la guida tecnica di Dorival Jùnior, “Gabigol” si toglie la soddisfazione di entrare a far parte della storia del club brasiliano segnando la rete numero 12.000 nella storia del Santos siglata il primo febbraio 2014 durante la partita contro il Botafogo. Un marchio di fabbrica indelebile, un’emozione che Gabriel Barbosa porterà con sé per il resto della sua carriera che dovrà accrescere accumulando l’esperienza necessaria in competizioni più importanti del Brasileirão visto che non ha mai preso parte né alla Copa Libertadores né alla Copa Sudamericana. I numeri collezionati durante lo scorso anno, 21 gol in 65 presenze, testimoniano come il giovane stia intraprendendo una crescita graduale. “Gabigol” realizza 14 reti in Copa do Brasil battendo il record dei vari Neymar e Robinho. Un traguardo decisamente propiziatorio per il futuro dell’attaccante. Ha da poco firmato il rinnovo di contratto con il Peixe fino al 2019 con una clausola rescissoria da circa 50 milioni di euro. I tifosi Santistas tuttavia non possono dormire sogni tranquilli in quanto sono già diverse le squadre europee che seguono con costanza il processo evolutivo del ragazzo, dalla Premier League alla Liga.
La sensazione è che il Santos, che ha visto sbocciare vari calciatori da Pelè a Robinho fino a Neymar Jr., non potrà non valutare una proposta allettante che probabilmente arriverà durante il prossimo mercato estivo. Ai suoi due procuratori Junior Pedroso e Wagner Ribeiro (quest’ultimo agente anche di Neymar e Lucas Moura tra gli altri) spetterà il compito di indirizzarlo verso il club capace di consacrarlo nel palcoscenico del calcio europeo. Tutti i presupposti per diventare un grande giocatore a livello mondiale ci sono, basta solo non tradire le attese.
Gabriel Barbosa nasce come prima punta ma col passar del tempo riesce ad adattarsi senza problemi nel ruolo di esterno offensivo. Ama partire dalla corsia destra accentrandosi spesso per sfruttare il suo piede preferito, il sinistro. Ha nelle sue corde non solo il guizzo personale, il dribbling ma anche una spiccata capacità di produrre gli assist. Appare discretamente bravo nel leggere i vari frangenti di gioco del match, oltre a sapersi ben ritagliare lo spazio necessario per ricevere palla. Gabigol dispone di una notevole forza fisica dall’alto dei suoi 176 centimetri per 69 chilogrammi di peso, ed inoltre possiede una buona dose di estro e di invettiva nelle giocate individuali. Da sempre nutre un desiderio ben preciso, ovvero: “dare alla mia famiglia la vita che non ha potuto avere” . Parole che fanno trapelare un gran senso di umiltà da parte di questo potenziale prospetto, caratteristica che spesso contraddistingue i grandi campioni. Durante un’intervista rilasciata ai colleghi brasiliani Gabriel Barbosa ha confidato di ispirarsi non solo al suo mito di sempre che risponde al nome di Neymar Jr, ma anche a Cristiano Ronaldo. Da sempre simpatizzante del Barcellona, il sogno(ripetuto più volte) di Gabriel Barbosa è vestire la maglia del club blaugrana. Rumors di mercato hanno rivelato che la società di Joseph Bartomeu si sia già accordata per un suo eventuale acquisto, sborsando poco meno della cifra spesa due anni fa per Neymar Jr. Intanto il ragazzo ha ripreso a giocare con il Santos il campionato Paulista a suon di gol (ben 3 nelle prime 7 presenze stagionali). Aspettando di spiccare il volo verso palcoscenici più importanti, Gabriel Barbosa riserva l’ambizione di consacrarsi con l’Under 23 olimpica durante “Rio 2016” e magari, chissà, coltivando la speranza in una convocazione nella Seleção per la prossima Copa America che si svolgerà negli Usa.
A cura di Gilberto D’Alessio
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