Uno dei temi ricorrenti del nostro calcio è la valorizzazione dei vivai, molto più quotati all’estero che nel nostro paese dove giocatori stranieri, magari qualitativamente meno capaci ma avvantaggiati solo per esser di un’altra nazionalità, vengono preferiti ai nostri giovani. La realtà del calcio italiano si presenza quindi molto arretrata sotto questo punto di vista rispetto all’Europa. Difatti, molto spesso, i nostri talenti vengono spediti in serie minori per farsi le ossa prima di riapprodare in prima squadra. Quest’oggi la nostra rubrica va a scoprire le qualità di alcuni dei giovani più talentuosi che la Serie Bwin espone in vetrina. Oggi parleremo di Matteo Perin del Padova, Marco Capuano del Pescara e Bartosz Salamon del Brescia.
Mattia Perin è un giovane portiere nato il 10 novembre 1992 a Latina, che milita attualmente nel Padova. Inizia a giocare a calcio nella sua città di origine dove cresce per due anni nella scuola calcio per approdare poi al Nuovo Latina. Lì gioca per cinque anni fino ad arrivare nella categoria dei Giovanissimi provinciali. Successivamente arriva la chiamata della Pistoiese. Il club toscano lo fa giocare sempre con ragazzi più grandi d’età, infatti disputa la prima stagione con i Giovanissimi Nazionali e la successiva con gli Allievi Nazionali. Nel 2008, all’età di sedici anni, approda nel settore giovanile del Genoa. Con i rossoblù inizia a giocare con gli Allievi Nazionali, nonostante rientri già nell’orbita della prima squadra allenata a suo tempo da Giampiero Gasperini. Diventa campione d’Italia con la Primavera del Genoa, nella stagione 2009/10 (compagno di squadra di El Shaarawy), battendo in finale l’Empoli, per 2-1, allenata da Chiappino. Le sue convincenti prestazioni gli fanno conquistare il rinnovo del suo contratto per altri tre anni. L’ex tecnico dell’Inter gli fa respirare fin da subito l’aria della prima squadra convocandolo nella sfide di Coppa Italia del 20 ottobre 2010 contro il Grosseto e del 24 novembre contro il Vicenza. Nel 2011 il presidente del Genoa Preziosi esonera Gasperini, affidando l’incarico a Ballardini. Anch’egli nota le buone qualità del giovane Matteo, così gli concede l’emozione del palcoscenico della Serie A, portandolo in panchina nella gara in trasferta al Meazza contro l’Inter e all’Olimpico contro la Lazio, prima di farlo debuttare da titolare nella sfida conclusiva della stagione del 14 maggio giocata al Luigi Ferraris contro il Cesena, vinta 3-2. In questa partita si rivela l’autentico protagonista del match, con una prestazione molto convincente per un ragazzo della sua età. Matteo ha ben impressionato la dirigenza rossoblù, la quale è intenzionata alla sua valorizzazione in una piazza meno esigente di Genoa. Il club più fortemente interessato alle sue gesta è il Padova che, grazie ad un prestito col diritto di riscatto, sottrae il giovane talento alla concorrenza di tante altre squadre. Nella società veneta veste i panni di secondo portiere, dietro ad Ivan Pelizzoli, proveniente anch’egli nell’ultima sessione estiva di mercato dal Cagliari. La sorte vuole però che il 24 settembre di quest’anno Pelizzoli, durante la partita casalinga contro il Modena, riportati una lesione parziale del tendine del retto femorale che lo fermerà per un periodo piuttosto lungo. Questa si rivela per Perin una grossa occasione per mettersi in mostra: infatti dal match del primo ottobre di quest’anno del Padova l’allenatore Dal Canto gli dà fiducia premiandolo titolare. Di lì in poi disputerà 12 partite di fila prima del ritorno di Pelizzoli il 10 dicembre scorso, nella sconfitta di misura fuori casa contro il Gubbio. Inoltre disputa la partita del 14 dicembre vinta 1-0 contro il Torino. Con la Nazionale Under 17 disputa -da titolare- il campionato Mondiale in Nigeria nel 2009. In quella manifestazione l’Italia, nonostante superi il girone F come capolista con 7 punti conquistati davanti a Repubblica di Korea, Uruguay e Algeria e, agli ottavi contro gli Usa, viene sconfitta ai quarti dalla Svizzera. Successivamente viene convocato in Under 19 dei vari Borini, Destro e Faraoni durante i campionati europei del 2010 disputati in Belgio. Qui l’unica partita da lui disputata, in quanto chiuso da Colombi, è la terza del girone con la qualificazione, oramai già conquistata, persa 3-1 contro la Russia. Matteo è un portiere molto dinamico, con un ottimo senso di posizione fra i pali. E’ piuttosto spericolato nelle uscite, immolandosi -senza mai esitare- quando si tratta di sradicare il pallone dai piedi dell’avversario. Il suo allenatore lo chiama lo “schizzato” proprio per l’aggressività che mostra negli interventi nella propria aria di rigore. I suoi modelli d’ispirazione sono Toldo, Buffon e Marchetti. Alto 188 centimetri per 74 chilogrammi di peso.
(nel dopogara dopo la vittoria dello scudetto Primavera, minuto 2:36)
(intervista dopo il suo debutto in Serie A con il Genoa)
Marco Capuano è un giovane difensore nato il 14 ottobre 1991 a Pescara, che attualmente milita nella squadra della sua città. Figlio di Pietro Capuano (vecchia gloria biancazzurra degli anni 60’), fin dalla tenera età è sempre stata legato ai colori biancoazzurri del Pescara, tanto da occupare ogni domenica le gradinate della Curva Nord dell’Adriatico. Inizia a giocare a calcio nell’Angolana, poi il passaggio nella primavera del Torino. Questa sua esperienza nel settore giovanile granata non si rivela particolarmente felice per Marco, in quanto ha problemi di ambientamento. Il suo allenatore era Scienza (ex tecnico del Brescia rimpiazzato da Calori), con il quale non era molto in sintonia, giocando perciò poco. Avrà modo di dichiarare in diverse interviste che questa sua breve parentesi l’ha formato molto dal punto di vista del carattere e della personalità, spronandolo a fare sempre meglio nel futuro. Al termine della stagione infatti non viene riscattato dalla società piemontese ma, come nelle storie più liete, chiusa una porta si apre un portone:. Si concretizza infatti il sogno di giocare con la maglia della sua squadra del cuore, il Pescara. Capuano, considerato uno dei più importanti difensori di prospettiva, si distingue bene nel suo primo anno, militando nella Primavera allenata da Antonio Di Battista insieme all’altro talento di proprietà dei Delfini, Marco Verratti. Viste le sue grandi qualità, passa in prima squadra nella stagione successiva, 2010-11, collezionando 10 presenze da titolare nel campionato cadetto sotto l’ala dell’allora allenatore del club Eusebio Di Francesco. Il suo debutto arriva il 30 novembre dell’anno scorso nella trasferta pareggiata 1-1 contro il Frosinone. Quest’anno con l’arrivo di Mister Zeman Marco (allenatore che da sempre dà molta fiducia ai giovani talenti) diviene uno dei pilastri della difesa insieme agli altri talentuosi compagni di reparto come Brosco e Romagnoli. Il tecnico boemo lo fa debuttare fin da subito in Coppa Italia il 14 agosto contro la Triestina per poi schierarlo titolare anche in campionato nella gara inaugurale vinta 2-1 in trasferta contro l’Hellas Verona. Di lì in poi colleziona (fino ad ora) 10 presenze. Delle sue qualità se ne accorge anche Ciro Ferrara, commissario tecnico della Nazionale Under 21, il quale lo convoca il primo giugno scorso nel match valido per il Torneo di Tolone vinto 2-0 contro la Costa d’Avolio. Viene ancora convocato per le gare di qualificazione dell’Europeo Under 21 del 2013 nei matches contro l’Ungheria e Turchia. Capuano mostra di avere un grande senso d’umiltà nelle diverse interviste che si presta, ribadendo sempre di voler lavorare sodo per migliorare sempre più le sue qualità da difensore. Marco è un difensore centrale dotato di una grande struttura fisica. Gioca con una personalità invidiabile per i ragazzi della sua età. Inoltre dimostra di esser polivalente giocando sia come esterno sinistro di difesa che come difensore centrale (ruolo che attualmente mister Zeman gli affida). E’ bravo negli interventi difensivi scegliendo sempre il tempo giusto. Diverse squadre di Serie A sono interessate al suo cartellino, anche se la più interessata sembra esser il Napoli. Già al termine dell’ultima sessione estiva di mercato il DS Bigon sembrava portare in porto il suo acquisto virando poi sull’argentino Fideleff. Ma l’interesse c’è sempre da parte del club partenopeo, e ciò viene testimoniato dalle numerose partite visionate da parte della dirigenza partenopea della società pescarese (dove milita fra gli altri anche Lorenzo Insigne di proprietà del Napoli). Marco ha recentemente rinnovato il suo contratto fino al giugno 2016.
(le sue impressioni sull’Under 21 e sul suo Pescara)
(intervista dopo la sua prima espulsione in carriera)
Bartosz Salamon è un talentuoso centrocampista del Brescia nato il primo maggio 1991 in Polonia. Inizia a la sua carriera da calciatore nell’UKS Concord nella città polacca di Murowana Goslina. Nel 2005 all’età di quattordici anni entra nelle giovanili del Lech Poznan, una delle squadre più importanti della Polonia. Un anno dopo gli osservatori del Brescia ne apprezzano le sue qualità intravedendone ampi margini di miglioramento. Decidono così di portarlo in Italia nel proprio settore giovanile. Dopo aver giocato in nel vivaio della società di Corioni fino ad arrivare in Primavera, arriva il tanto atteso esordio in prima squadra con le “Rondinelle” due anni più tardi, precisamente il 3 maggio 2008, all’età di 17 anni nella trasferta vinta 3-0 sul campo del Modena. L’allora allenatore del club, Serse Cosmi, lo butta nella mischia nell’ultimo quarto d’ora finale. Al termine della sua prima stagione da professionista in Italia colleziona 8 presenze con il club lombardo tra i cadetti. La sua seconda stagione, 2009/10, in una stagione altalenante dovuta anche al cambio in corsa della conduzione tecnica passata da Alberto Cavasin a Beppe Iachini, trova poco spazio giocando solo 72 minuti in 4 partite, realizzando tra l’altro la sua prima rete tra i professionisti il 9 agosto 2009 nel match vinto di misura allo stadio Rigamonti contro il Ravenna. In quell’annata le “Rondinelle” vinsero i play-off battendo in finale il Torino. Non può tuttavia godere fino in fondo della conquista della promozione che nel giugno del 2010 viene girato in prestito al Foggia allenato dal boemo Zeman. Nel club pugliese, che disputa il campionato di prima divisione (dove militano tra gli altri Lorenzo Insigne e Marco Sau) colleziona 27 presenze siglando due reti. Poi nella stagione successiva, 2011/12, ritorno nella squadra ora allenata da Calori (subentrato da poco a Scienza) che gli affida le chiavi del centrocampo grazie alla sua personalità, insieme al suo compagno di reparto Luca Budel. Durante questa stagione in corso con la società lombarda ha collezionato fino ad ora 18 presenze con una rete siglata nel pareggio interno terminato 2-2 contro il Gubbio. A Brescia lo considerano il nuovo Hamsik anche se possiede delle qualità meno offensive dello slovacco. L’esplosione particolarmente efficace di quest’anno del ragazzo con l’ex allenatore Scienza ha riscosso l’interesse di prestigiosi club italiani (su tutti del Napoli) ed europei; addirittura alcuni rumors di mercato vogliono che anche Pep Guardiola abbia chiesto informazioni sfruttando l’ottimo rapporto con il presidente Corioni. Anche il Napoli ha da parte sua un ottimo rapporto con la società lombarda visti i diversi acquisti fatti in passato. Nonostante tutto il suo destino sembra esser con molta probabilità già segnato: infatti da quanto si apprende dalle recenti dichiarazioni del DS del Brescia Iaconi ad una radio mancherebbe solo l’ufficialità per il suo imminente passaggio allo Sporting Lisbona. Salomon passa in rassegna tutte le Under giovanili della Nazionale polacca. Disputa con l’Under 19 il girone eliminatorio delle qualificazioni all’Europeo di categoria, terminando terzo dietro a Danimarca e Azerbaijan. Successivamente viene convocato anche nell’Under 21 per disputare il campionato europeo Under 21 che si terrà in Israele nel 2013, debuttando nella trasferta vinta 3-0 in Albania. C’è da notare che la sua prima convocazione con la Nazionale maggiore è già avvenuta grazie alla chiamata dell’attuale tecnico polacco Franciszek Smuda nell’ottobre del 2010 per un triangolare contro Usa e Canada organizzato negli Stati Uniti. Salamon è un centrocampista centrale dai piedi buoni che abbina quantità e qualità nella mediana. Ha personalità da vendere e sa mettersi sempre al servizio della squadra ripiegando sempre nelle posizione giuste grazie al suo grande senso della posizione in mezzo al campo. Presenta delle ottime qualità tecniche grazie al suo calcio elegante e al tempo stesso concreto. Dall’alto del suo fisico imponente (con i suoi 193 centimetri d’altezza) fa sentire la sua presenza in mezzo al campo nei contrasti e nel gioco aereo grazie alle sue lunghe leve. E’ bravo sia a costruire il gioco che nello spezzare trame offensive avversarie. Il suo presidente Corioni tempo fa lo ha addirittura paragonato al centrocampista brasiliano Dunga in termini di personalità e temperamento sulla mediana. Salamon viene impiegato nella maggior parte delle partite in un centrocampo composto da El Kaddouri, Budel e Vass. Egli rappresenta, insieme appunto al belga El Kaddouri e al brasiliano Jonathas, uno dei tanti punti di diamante che la società lombarda può esporre in vetrina per il mercato. Chissà se il suo futuro continuerà ad esser in Italia o, come si presume, possa trasferirsi altrove. Se così fosse sarebbe un altro talento perso da parte del calcio italiano.
(minuto 2:05 del video sottostante la sua rete)
Gilberto D’Alessio
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