“Nel Napoli devono giocare i campioni, quelli giusti per i ruoli che mancano. Voglio acquistare un giocatore già adesso per giugno mettendogli una grossa assicurazione per eventuali infortuni. Io sono per i giovani ma mi fa paura acquistare i diciottenni, dobbiamo andare sulla fascia d’età che propone i ’90-’91”. Ha parlato così prima di Natale Aurelio De Laurentiis, pronto ad investire sul mercato invernale per permettere alla squadra di Maurizio Sarri di essere ancora più competitiva nella lotta per lo scudetto e il ritorno in Champions. Giuntoli ed il suo staff sono costantemente al lavoro per tessere una ragnatela di contatti utili con diversi intermediari e procuratori; non è un mistero che l’obiettivo numero uno del club azzurro per il centrocampo risponda al nome di Andrè Gomes, ventiduenne centrocampista portoghese del Valencia assistito da Jorge Mendes, il quale può annoverare nella sua scuderia personaggi a dir poco rilevanti come Josè Mourinho, Cristiano Ronaldo, Jamer Rodriguez o Radamel Falcao.
Quest’ultimo, divenuto anche consigliere-direttore del mercato del club spagnolo, potrebbe paradossalmente riservare un ruolo chiave in merito ad una sua eventuale cessione al Napoli. Nel 2014, infatti, lo stesso Mendes aiutò il presidente del Benfica Luís Filipe Vieira (costretto a dover fronteggiare diversi debiti nel bilancio societario) mettendo a disposizione la vasta rete di conoscenze di cui godeva. In quella sessione furono ceduti l’attaccante Rodrigo Moreno e il diciannovenne Andrè Gomes al fondo d’investimento del proprietario Meriton Capital Peter Lim, che successivamente diventerà proprietario del Valencia e, soprattutto, socio di Jorge Mendes con i fondi “Quality Sports Investments”.
Una volta definita la cessione, il club spagnolo preferisce lasciare in prestito il centrocampista al Benfica fino al termine della stagione per consentirgli di concludere al meglio la sua parentesi con il club lusitano. L’avventura di Andrè Gomes parte durante la stagione 2012/13: le tre reti realizzate in nove presenze nella squadra riserve gli garantiscono il salto tra i più grandi allenati da Jorge Jesus, attuale guida tecnica dello Sporting Lisbona. Anche Gomes, come solo i predestinati sanno fare, è capace di incidere nel giorno del suo debutto siglando il 27 ottobre 2012 un gol con la giusta caparbietà, in seguito ad un’azione insistita in area di rigore avversaria durante il match vinto in trasferta 3-0 contro il Gil Vicente.
Seguendo le orme dei già affermati Nemanja Matić ed Enzo Perez, Andrè Gomes acquisisce la predisposizione necessaria nella fase di interdizione, conservando tuttavia la sua attitudine verso la ricerca della giocata di qualità, caratteristica che da sempre l’ha contraddistinto. Sono 27 le sue presenze complessive nella sua prima stagione tra i professionisti, durante la quale accresce la sua esperienza internazionale. Per la prima volta in carriera ascolta la famosa musichetta della Champions League in due circostanze, precisamente contro Spartak Mosca e Barcellona, prima che il suo club scivoli in Europa League effettuando una strepitosa cavalcata fino alla finale persa contro il Chelsea dell’oramai ex tecnico di Real Madrid e Napoli Rafa Benitez.
Alla luce dell’ottima stagione precedente, il ragazzo nella successiva annata (2013/14) dimostra di esser un talismano portafortuna nelle competizioni di Coppa, collezionando più presenze tra Champions League, Europa League e Coppe Nazionali (16 gettoni di presenza) rispetto ad un suo meno immediato utilizzo in campionato (7 presenze) visto anche un primo periodo iniziale trascorso ancora tra la rosa riserve. Decisiva si rivela, tuttavia, la finestra di mercato invernale del 2014 dove la società lusitana cede Matić al Chelsea di Mourinho, permettendo in questo modo ad Andrè Gomes di raccogliere le redini del centrocampo delle Águias. Il ragazzo non sembra patire la pressione di un ambiente caldo ed energico come quello del club di Lisbona, sebbene occupi un ruolo da sempre nel focale nel gioco del calcio. Il “re di coppe” alla sua giovane età riesce nella sfortunata impresa di assaporare nuovamente l’amara ebbrezza di perdere una finale europea, questa volta contro il Siviglia di Bacca ed Rakitic ai calci di rigore disputatasi a a Torino. Il centrocampista, però, ha comunque modo di accrescere il suo palmarès di trofei conseguendo il “triplete” conseguito con il suo club tra campionato, Coppa Nazionale e Coppa di Lega. Esse sono le sue ultime gioie di un’ascesa professionale nella società lusitana, la quale ha scommesso sulle sue qualità fin dal 2011 quando ha investito cinquantamila euro per strapparlo dal settore giovanile del Boavista, benché la società nella quale muove i suoi primi passi sia stata il Porto. Le cose non vanno esattamente bene durante la sua crescita nella cantera dei Dragões poichè il ragazzo all’età di sedici anni, sebbene dimostri le sue potenzialità acquisendo per giunta la fascia di capitano tra i suoi coetanei, non viene confermato per la stagione seguente, ragion per cui approda nelle giovanili delle Panteras dal 2009 al 2011.
Il destino nella sua ultima partita disputata con la maglia del Benfica durante la finale di Coppa Nazionale vinta di misura il 18 maggio 2014 contro il Rio Ave gli contrappone l’allenatore che lo guiderà nella sua nuova avventura al Valencia: Nuno Espirito Santo. Accomunati dallo stesso entourage (sì, anche l’allenatore portoghese è assistito da Jorge Mendes) il centrocampista sviluppa un grande senso della posizione in mezzo al campo, affinando le sue qualità di incursione durante questa stagione. Si rivela come uno dei protagonisti della cavalcata in Champions League dei Pipistrelli registrando 37 presenze e 4 gol tra Liga e Coppa del Re come interno sinistro nel trio del centrocampo. Riesce a debuttare in Nazionale maggiore durante l’ultima partita di qualificazione della gestione Paulo Bento come ct della selezione lusitana, valida per gli Europei 2016 persa di misura il 7 settembre 2014 contro l’Albania di Gianni De Biasi. Grazie a quest’ultima convocazione Andrè Gomes riesce a chiudere il cerchio di un cammino intrapreso da tempo con le diverse selezioni della Nazionale portoghese, dall’Under 17 fino all’Under 21. A 21 compiuti è riuscito nell’impresa di figurare nella lista dei 30 giocatori selezionati per la Coppa del Mondo in Brasile del 2014, nonostante Paulo Bento non abbia successivamente deciso di inserirlo in quella definitiva. L’unica nota dolente in questa sua prima ottima stagione con la maglia del club valenciano è il brutto infortunio rimediato durante la sfida pareggiata il 17 maggio scorso contro il Celta Vigo. Il portoghese difatti si è sottoposto ad un intervento chirurgico effettuato dall’equipe del dottor Enrique Gastaldi a causa di una profonda lesione al quadricipite, perdendo l’ultima settimana della stagione. L’intervento riesce alla perfezione, ed il ragazzo affronta un periodo di circa tre mesi per la riabilitazione.
Corsa, dribbling e la sua ottima visione di gioco incoronano il centrocampista probabilmente come il miglior giocatore della stagione del Valencia, tanto da convincere immediatamente i vertici societari a riscattarne il cartellino durante lo scorso mese di giugno attraverso un prolungamento di contratto fino al 2020. Il resto è storia recente: nella stagione in corso (2015/16) il ragazzo, dopo aver smaltito brillantemente il recente infortunio, non patisce il passaggio di testimone in panchina tra Nuno Espirito Santo e Gary Neville, nuovo allenatore degli Xotos dallo scorso dicembre. L’allenatore inglese è parte integrante del nuovo progetto del magnate asiatico Peter Lim. Quest’ultimo infatti dal momento del suo ingresso in società ha previsto l’introito di circa 400 milioni di euro per ripianare i debiti, oltre a completare i lavori allo stadio “Mestalla” che termineranno nel 2019. Il Valencia scommette non poco dunque sulle qualità di Andrè Gomes, nonostante siano diversi i club europei che seguono attentamente la sua esponenziale crescita, soprattutto in Premier League.
Andrè Gomes è un centrocampista moderno che possiede velocità nella giocata ed è dotato di un ottima sensibilità di calcio con il suo piede mancino. Sa leggere sapientemente le varie fasi della partita con destrezza ed intelligenza. Nato a Grijò, cittadina di circa diecimila abitanti nel nord-ovest del Portogallo il 30 luglio 1993, è un giocatore molto dinamico, bravo a sapersi muovere su tutto il fronte offensivo della mediana, oltre a saper incidere con pericolose incursioni centrali. Gode di ottime accelerazioni palla al piede e sa produrre una grossa mole di gioco. Ha da migliorare sicuramente i movimenti in fase difensiva, come da lui confessato talvolta durante alcune interviste. Altro fattore sul quale il ragazzo può migliorare è la concentrazione: in alcuni frangenti della partita tende a “nascondersi”, peccando dunque di continuità. Malgrado ciò, è da considerarsi uno dei prospetti più interessanti nel panorama calcistico europeo. Il suo soprannome è la “Maquina Total” in virtù della sua grande versatilità di cui dispone: può esser schierato, infatti, sia nel ruolo di interno di centrocampo che di regista davanti alla difesa data la sua saggia gestione del pallone. In patria oramai già da tempo è considerato un predestinato. Tutti ne parlano di una persona umile, capace di saper leader dello spogliatoio ed umile.
Il giocatore a cui si ispira è Zinedine Zidane, oltre all’idolo portoghese Rui Costa (con il quale ha avuto modo di conoscersi ai tempi del Benfica). Non a caso di entrambi l’accomunano l’estro, la fantasia e la visione di gioco. Arrivato al Valencia Andrè Gomes ha rilevato la maglia numero 21 del suo fedele amico Pablo Aimar, con il quale ha condiviso la stagione 2012-13 al Benfica, grazie al quale ha sondare il terreno per conoscere l’ambiente del Valencia prima del suo approdo con i Pipistrelli durante lo scorso anno. Valencia e Napoli sono piazze che godono di un ambiente alquanto caloroso, ambiente che il ragazzo ha già assaporato: era il 9 agosto 2013 quando il Napoli neo-allenatore Rafa Benitez sfidò il Benfica in un’amichevole disputata allo stadio San Paolo. In quella circostanza l’allora ventenne Andrè Gomes subentrò in caso nel secondo tempo disputando poco più di un quarto d’ora rilevando Enzo Perez. Il ragazzo è riuscì così a testare la torcida del pubblico partenopeo che, in occasione di un’amichevole in piena estate, poteva contare su circa trentacinquemila persone corsi ad abbracciare i neo arrivati Higuain (chiamato a sostituire il partente Cavani), Callejon, Reina ed Albiol.
Gli intermediari di mercato Vincenzo Morabito e Giuseppe Cannella stanno curando i rapporti tra Napoli e Valencia per mettere in piedi un’eventuale trattativa per il suo trasferimento. Nei giorni scorsi c’è un’apertura da parte della società valenciana per ascoltare la proposta di Aurelio De Laurentiis. La cifra si aggira intorno ai 25 milioni di euro. Il Valencia di Lim, che in questo momento non si trova nelle zone alte di classifica, potrebbe pensare ad una sua cessione nonostante il giocatore rappresenti uno dei pilastri del progetto tecnico del nuovo allenatore dei bianconeri Gary Neville. Un’altra grana da dover seriamente fronteggiare è rappresentata dallo sponsor tecnico di cui il centrocampista portoghese. Se il Napoli vuole seriamente ambire alla vittoria dello Scudetto non può prescindere dall’acquisto di grandi giocatori ed Andrè Gomes potrebbe far schizzare in alto le chance finale di vittoria per gli azzurri.
A cura di GIlberto D’Alessio
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