Salernitana-Napoli è una partita che rispolvera tanti brutti ricordi, scene di tensione, violenza e gravi problematiche d’ordine pubblico. Ma è il calcio degli adulti, quello delle frustrazioni domenicali, il malato che da tanti anni non riesce a guarire. Il calcio giovanile è un’altra cosa, dev’essere un’oasi, un’isola felice libera dalle restrizioni del pallone che non funziona, del clima di paura che purtroppo accompagna le partite a rischio. E’ domenica mattina, si gioca Salernitana-Napoli under 15 allo stadio “Dony Rocco” di Campagna. Il calcio d’inizio è alle 11, orario federale, s’arriva al campo un po’ prima del calcio d’inizio per prepararsi a raccontare la partita con diretta testuale, approfondimenti, highlights della gara. Una volta entrati allo stadio, uno steward pone la più insolita delle domande, chiede la provenienza: “Siete di Napoli o di Salerno?” La prima sensazione è quella di uno scherzo, di una battuta ironica per giocare sul campanilismo e, invece, non c’è nulla da sorridere. La domanda è seria, discutendo con alcuni dirigenti della Salernitana veniamo a sapere che la società granata, probabilmente su indicazioni delle forze dell’ordine, ha deciso di dividere i “sostenitori” locali da quelli ospiti. L’idea muore sul nascere perchè il pubblico, composto principalmente da genitori e parenti dei ragazzi in campo, fa capire alla Salernitana che non c’è bisogno di dividere, che si può stare tutti insieme a vedere una partita del campionato Under 15. In campo finisce 1-6 (Clicca qui per gli highlights del match) per il Napoli ma la vittoria più bella è proprio quella degli spettatori che hanno dato una lezione di cultura dello sport alle paure eccessive, alla tanta tensione per nulla che abbiamo respirato a Campagna. Divisione sugli spalti, carabinieri a bordo campo, presenza corposa delle forze dell’ordine all’esterno dello stadio; ma che senso ha per una partita del campionato Under 15? Le spiegazioni fornite dai dirigenti della Salernitana mettono i brividi forse anche più dell’idea inopportuna. “C’è la rivalità, in passato sono avvenuti problemi”, Napoli e Salernitana si sono sfidate soprattutto nel campionato Under 15 nelle ultime stagioni e non ci risulta alcun episodio spiacevole. La verità è che probabilmente coloro che hanno partorito e provato ad applicare quest’idea non sanno che il calcio giovanile è fortunatamente distante anni luce dalle stupide tensioni tra le tifoserie, dalle pericolose rivalità. In campo c’erano ragazzi classe ‘2001, di quattordici anni, a loro va trasmesso il valore dello sport che unisce e non divide per la paura di un’assurda ostilità che dovrebbe “opporre” delle città distanti appena 50 km. Tra incompetenza ed eccessiva tensione, a Campagna si stava verificando una offesa alla missione culturale dei settori giovanili ma fortunatamente la gente sugli spalti si è rivelata molto più matura di coloro i quali avevano il compito di organizzare l’evento.
Fonte: Ciro Troise per lagiovaneitalia.net
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