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Settore giovanile: un primo bilancio tra luci, ombre e riflessioni

Dalle statistiche impressionanti della Primavera alle riflessioni per il futuro: il punto sul settore giovanile azzurro

Il calcio della crisi riscopre il valore del vivaio; nell’epoca della “spending review” l’interesse per il settore giovanile è cresciuto molto. Siamo ancora lontanissimi dalle academy inglese e dalle “cantere” spagnole ma Insigne, De Sciglio, El Shaarawy, Florenzi e l’Inter di Stramaccioni sono segnali di risveglio.

PRIMAVERA, LE STATISTICHE IMPRESSIONANTI- il Napoli è dentro questo processo non solo con l’esplosione di Lorenzo Insigne ma anche con l’affermazione della sua Primavera, mai a questi livelli nell’era De Laurentiis. I ragazzi di Saurini sono campioni d’Inverno e si sono qualificati ai quarti di finale della Tim Cup Primavera dove incroceranno il Pescara di Bucchi, che in campionato ha inflitto la prima sconfitta stagionale agli azzurrini lo scorso 22 Settembre (al crollo in terra abruzzese si è aggiunto solo quello di Palermo in tredici giornate, ndr). Il Napoli resiste al confronto anche con le altre capoliste, posizionandosi solo dietro la corazzata Atalanta, che ha collezionato 34 punti in tredici giornate con undici vittorie, un pareggio ed una sconfitta. Nell’ottica di un confronto con gli altri gironi, gli azzurri esprimono un rendimento superiore anche alla capolista del girone B, la Juventus, che ha anch’essa 29 punti ma una differenza reti nettamente inferiore alla compagine di Saurini. I bianconeri possono vantare un +8 con 19 gol fatti e 11 subiti, gli azzurrini un +16 con 30 reti realizzate e 14 incassate.

Il Napoli ha il miglior attacco dell’intero campionato Primavera, l’Atalanta ha realizzato due gol in meno, 28. A contribuire a questo piccolo record è sicuramente lo score di Roberto Insigne, capocannoniere di tutti i gironi del campionato Primavera con 12 gol realizzati (ne ha fatti due anche in Coppa Italia, ndr).

LE PROSPETTIVE STORICHE E LE RAGIONI DEL SUCCESSO Questi dati rappresentano una grande novità per il Napoli che non ha una spiccata tradizione nella principale competizione giovanile in Italia. In tutta la sua storia il club partenopeo ha vinto un solo campionato Primavera, nel 1978-79 con in panchina Mariolino Corso. Se poi limitiamo il nostro focus all’era De Laurentiis, sono stati raggiunti i play-off solo in tre stagioni: nel 2006, con l’eliminazione subita dalla Sampdoria, nel 2009, quando eliminò gli azzurri il Genoa di El Shaarawy, e lo scorso campionato, terminato con il 4-1 subito a Palermo. Dal saluto alla Serie C, dove si partecipa al torneo nazionale “Dante Berretti”, la Primavera del Napoli non si è mai qualificata per le finali scudetto; il raggiungimento di quest’obiettivo sarebbe già, quindi, un risultato storico.

I successi di questo gruppo sono dovuti a tre fattori:

1)    lo straordinario lavoro di scouting compiuto da Giuseppe Santoro e tutti i suoi collaboratori che si sono alternati negli anni. Se il Calcio Napoli può fregiarsi di un’ottima leva ’94 e di buone individualità classe ’96, che, nonostante il divario d’età, non sfigurano affatto. Solo Novothny e Lasicki (si aspetta il debutto di Appiah, ndr) sono stati aggiunti agli scugnizzi pescati in Campania (tranne il calabrese Fornito) con un budget limitato e con grandi capacità, come dimostrano le convocazioni in Under 19 e Under 17 per Insigne, Allegra, Nicolao, Fornito, Tutino e Palmiero.

2)    Alcune scelte organizzative compiute da Riccardo Bigon, in collaborazione con il responsabile del settore giovanile Francesco Barresi ed il segretario Cristiano Mozzillo, come il potenziamento del convitto, il contatto costante con la prima squadra a Castelvolturno e la capacità di dirottare maggiori investimenti della società per far esplodere questo gruppo.

3)    Il buon lavoro compiuto dall’allenatore Giampaolo Saurini, soprattutto sotto l’aspetto della mentalità, del sacrificio, dell’umiltà e della concentrazione.

Per non fermarsi nello splendido cammino compiuto finora, bisogna migliorare la qualità del gioco ancora troppo focalizzato sul talento di Roberto Insigne. La fluidità generale del possesso palla esprime risultati alterni, bisogna trovare più continuità. E’ in crescita la fase difensiva, dove talvolta si pagano inevitabili ingenuità individuali ma i meccanismi tattici funzionano.

LE OMBRE SUL FUTURO DEL VIVAIO- La Primavera è una luce abbagliante che, però, non può nascondere alcune ombre del settore giovanile; queste utlime, solo se affrontate, possono essere risolte. Il Calcio Napoli deve cercare di valorizzare al massimo la sua valida leva ’94 perché le prospettive per il settore giovanile sono sempre soggette alla precarietà. Mancando le strutture, non si può costruire un lavoro dettagliato e continuativo per la crescita dei propri tesserati; allora, l’unica risorsa è quello dello scouting che non dà risultati soddisfacenti per ogni annata per la grande concorrenza nel pescare nella Campania Felix e per il budget limitato concesso dalla proprietà. La classe ’95 nella prossima stagione dovrà affrontare il campionato Primavera; nell’attuale organico sembrano essere arruolabili in prospettiva solo Lasicki, Appiah e Del Bono, poi ci sarebbe Cretella, esterno destro che, da quando Sormani, ex allenatore della Primavera, nello scorso campionato lo prelevò dagli Allievi Nazionali, ha perso la confidenza con il campo. Un peccato perché parliamo di un valido prospetto che potrebbe dare il suo contributo al gruppo di Saurini. La leva ’96, invece, ha delle ottime individualità ma non bastano per costruire una Primavera competitiva; lo scouting internazionale e locale dovranno lavorare molto per rafforzare l’organico anche in chiave prospettica per la prima squadra.

Ha ridimensionato l’esplosione del vivaio azzurro il dogma dell’inserimento sotto età dei giovani talenti in Primavera che non può essere una prassi ma una scelta da compiere quando conciliano le qualità dei ragazzi superiori alla media e le esigenze complessive delle compagini giovanili. Con “quest’ideologia delle squadre giovani” Bigon e Sormani hanno compiuto nella scorsa stagione lo svincolo massivo di più di 60 ragazzi, tagliando così anche qualche talento che sta dimostrando le proprie qualità altrove come Franco e Marchitelli (quest’ultimo può vantare anche una convocazione in prima squadra) allo Spezia, Amico alla Ternana e Pellegrino alla Juve Stabia, cresciuto nella Casgc Aversa (la scuola calcio da cui il Napoli pescò Colella e Guerra, centrocampista ed esterno sinistro ’92 in prestito rispettivamente a Fondi e Viareggio) e non confermato dal Napoli in estate dopo una stagione nei Giovanissimi Regionali. Nei Giovanissimi Nazionali delle “vespe” diretti dall’ex Napoli Mimmo Panico, Pellegrino è riuscito a conquistare la convocazione in Under 15, sia per lo stage di Lamezia Terme che per il torneo di Natale a Coverciano.

ALLIEVI E GIOVANISSIMI, LA SITUAZIONE- Lo svincolo “massivo” compiuto nella scorsa stagione e l’inserimento sotto età dei ’96 rappresentano delle scelte societarie di cui ne stavano facendo le spese soprattutto gli Allievi di Ciro Muro, come dimostrano il 6-1 rimediato ad Ascoli ed il 5-0 interno contro il Catania. Le correzioni compiute per la gara contro il Palermo, in primis il ritorno dalla Primavera di Romano e Guardiglio, hanno ridato convinzione ed entusiasmo, i fattori che hanno favorito il successo contro i siciliani e quello in trasferta contro la Reggina. La compagine di Muro, al termine del girone d’andata, è ad un punto da Pescara e Vicenza al quarto posto, che darebbe l’accesso alle finali scudetto; portare Primavera, Allievi e Giovanissimi a Chianciano, considerando anche che ciò può arrivare dal Torneo di Viareggio e dalla Nike Cup, sarebbe un risultato importante per il vivaio azzurro.

Segnali di grande speranza arrivano dai gruppi ’98 e ’99; i Giovanissimi Nazionali di Nicola Liguori si preparano per il big-match contro la Reggina, seconda in classifica nel girone H guidato proprio dagli azzurrini con dieci vittorie ed una sola sconfitta. Con le idee di gioco del valido Liguori, i ragazzi stanno crescendo in maniera esponenziale come dimostrano le convocazioni di tanti azzurrini in Under 15. Alle spalle di questo gruppo, c’è un interessantissima formazione guidata da Giuseppe Cimmaruta che nel campionato Giovanissimi Regionali contro squadre formate da ragazzi classe ’98 nel girone G ha conquistato otto vittorie ed una sola sconfitta contro Cava 2000.

Il difensore centrale Caiazza, i centrocampisti Fiore e Amabile, l’attaccante De Vena, fratello di Alessandro, bomber classe ’92 in comproprietà con il Viareggio, sono le punte di diamante di una squadra che presenta buone prospettive per il prossimo campionato Giovanissimi Nazionali, considerando anche i quattro ragazzi ’99 già aggregati alla formazione di Liguori: i difensori Riccio ed Esposito, il trequartista Mattera e l’attaccante Mentana. Riguardo all’attività di base, si tratta di ragazzi giovanissimi ed è troppo presto per elaborare riflessioni approfondite. Tante luci, poche ombre che bisogna affrontare con un valore fondamentale per ogni società di calcio: la programmazione.

Ciro Troise

 

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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