Casa, dolce casa: perché pure a Castelvolturno c’è una gioventù che cresce ed anche molto bene, un’onda verde che culla il Napoli, lasciandogli immaginare scenari intriganti assai. Casa, dolce casa: perché la scalda quell’Insigne ancor tutto da svelare, diciotto anni ed un talento in fase di maturazione, un dna evidentemente tutto calcio (e fosforo) e un contratto fresco di firma, scadenza 2017, che il suo manager, Antonio Ottaiano, ha accolto come un’investitura.
NON SOLO INSIGNE – «La conferma che il Napoli crede nel ragazzo». Casa, dolcissima casa: perché a Castelvolturno c’è del nettare, c’è dell’altro al di là degli Insigne, ormai un marchio di fabbrica; c’è – ad esempio – Emanuele Allegra, diciotto anni pure per lui, un esterno da un bel po’ nel giro delle Nazionali, legatosi sino al 2016 alla squadra del cuore. E’ un martello, un tir, un trattore o quel che vi pare e piace: ha fame, voglia di sfondare, ha colpito da sempre e non ha mai smesso di impegnarsi, di provarci, di credere in se stesso. La Primavera promette, raccoglie vittorie e (dunque) consensi: e quel Soma Novothny, ungherese con il fiuto del gol, comincia ad incuriosire, e farsi strada, ad attirare l’attenzione su di sé. Casa Napoli promette e in giro c’è dell’altro: c’è da verificare se quel Dumitru, acquistato dall’Empoli due anni fa a peso d’oro ed ora a Terni, rappresenti un investimento nel quale continuare a credere. Perché qualcuno è nato in casa e qualche altro è stato portato in quel giardino sempre verde nel quale germoglia sempre qualcosa di nuovo, di buono. Per il momento, Insigne, Allegra e Novothny vanno a scuola di Napoli. Ricominciare da tre spinge al sorriso.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
