Ci sono bambini che sin dai primi calci mostrano di avere non solo passione per il calcio ma anche talento, dei segnali di grande qualità nel gioco che vanno coltivati durante la crescita. Uno di questi è Alfredo Bifulco, esterno d’attacco classe ’97 della Primavera del Napoli, che ha mosso i suoi primi passi nel mondo del calcio alla Saint Joseph, la scuola calcio più vicina a casa sua. Alfredo è cresciuto a San Giuseppe Vesuviano, un comune della provincia di Napoli, precisamente della zona vesuviana. Comincia a frequentare la polisportiva Saint Joseph all’età di sei anni e gioca in questa realtà fino al 2010, quando finisce nei radar del Napoli. Gianfranco Annunziata, allenatore di Bifulco alla Saint Joseph, aveva ottimi rapporti con Luigi Caffarelli, a quei tempi responsabile del settore giovanile del Napoli nonché ex calciatore azzurro nella gloriosa epoca dei due scudetti. E’ proprio Caffarelli a monitorare personalmente Bifulco in occasione del memorial “Gaetano Noranna”. Alfredo è così convocato in prova per tre settimane nel gruppo dei giovanissimi regionali allenati da Giuseppe Delle Donne, che esprime un giudizio molto positivo sulle qualità di Bifulco, sul suo talento verificabile in prospettiva con la crescita dal punto di vista fisico.
Nella stagione successiva Bifulco trascina con sedici gol i Giovanissimi Nazionali di Ciro Muro alla final eight Giovanissimi Nazionali, cadendo poi solo in finale contro l’Inter per 4-1. Nel 3-5-2 di Muro Bifulco s’alterna in due ruoli diversi: talvolta è schierato esterno destro di centrocampo ma è da seconda punta che s’esprime al meglio. Con l’ottimo rendimento prodotto, Alfredo guadagna la sua prima convocazione in Nazionale, allo stage dell’Under 15. E’ soltanto il primo viaggio nelle emozioni che trasmette la maglia dell’Italia, con Zoratto e Vanoli all’Under 17 e 18 diventa, infatti, un punto fermo della Nazionale.
Nella stagione 2011-12 Ciro Muro decide di lanciarlo sotto età negli Allievi Nazionali, Bifulco risponde con buone prestazioni e cinque gol alla fiducia dell’allenatore in un gruppo che abbandona solo all’ultima giornata di campionato la prospettiva della qualificazione ai play-off. E’ un’annata importante per Bifulco, impiegato da esterno d’attacco nel 4-3-3 e da seconda punta nel 3-5-2. Alfredo si toglie così le prime soddisfazioni: Walter Mazzarri lo convoca per qualche allenamento in prima squadra, facendogli assaporare l’atmosfera dell’allenamento con campioni del calibro di Hamsik e Cavani per esempio. Esterno d’attacco in grande crescita, Bifulco fa della resistenza atletica, dell’intensità e della capacità d’attaccare l’avversario alle spalle, le sue qualità più interessanti. Intuisce il suo valore Giampaolo Saurini, che avendolo osservato negli Allievi Nazionali, decide di puntare su di lui per la Primavera della scorsa stagione nonostante abbia due anni in meno rispetto agli avversari del ’95. Bifulco paga le difficoltà del confronto con ragazzi più grandi di lui e magari anche più strutturati dal punto di vista fisico ma riesce comunque a trovare continuità e a migliorare il suo repertorio. Alfredo totalizza trentuno presenze tra campionato, Coppa Italia, Viareggio Cup e Youth League, segnando anche il suo primo gol in Primavera nella vittoria per 4-1 contro l’Avellino. Un anno fondamentale per crescere soprattutto dal punto di vista mentale, la fiducia di Saurini gli fa acquisire personalità e convinzione nei suoi mezzi. Bifulco in questa stagione si presenta come un giocatore completamente diverso, il cambiamento si è intuito sin dalle amichevoli precampionato. Alfredo ha gettato via timidezza e paure, ha cominciato a credere nel suo cambio di passo, nell’accelerazione in cui sa essere devastante. Nelle prime giornate è apparso come il talento più interessante della Primavera azzurra, segnando tre gol (tra cui uno bellissimo in acrobazia contro il Vicenza, clicca qui per vederlo) in nove presenze tra campionato e Coppa Italia e guadagnando così anche la convocazione in Under 18. C’è tanto da migliorare nell’utilizzo del piede debole, il sinistro, nella continuità nell’arco della gara; tende talvolta a prendersi delle pause durante le partite, aspetto che deve assolutamente risolvere per essere sempre più incisivo. Benitez lo osserva con attenzione e lo sta convocando molto spesso per gli allenamenti con la prima squadra, momenti in cui può studiare Josè Maria Callejon, giocatore che ricorda per caratteristiche e a cui spesso è accostato. Un paragone che naturalmente lusinga Bifulco, pronto a “rubare” qualche segreto dell’ex Real Madrid, soprattutto nei tempi d’inserimento, il marchio di fabbrica dello spagnolo. Insigne, che ha vissuto tutta la trafila dalle giovanili al San Paolo, lo incita a non fermarsi dopo il primo errore ma Alfredo osserva Callejon, sognando un giorno di far esplodere il pubblico di Fuorigrotta, proprio come il numero 7 della formazione di Benitez.
Fonte: Ciro Troise per lagiovaneitalia.net
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