La vita può cambiare in fretta, ci sono treni che bisogna saper cogliere al volo, opportunità da sfruttare. E’ la storia di Andrea Favilli, che fino a due stagioni fa giocava nel Navacchio Zambra, realtà di terza categoria del pisano dotata di un vivaio molto fornito. Navacchio è una frazione del comune di Cascina, in quest’angolo della Toscana si è formato Andrea Favilli, attaccante classe ’97 della Primavera del Livorno ad un passo dall’esordio in serie B. In panchina nelle ultime tre gare contro Virtus Entella, Vicenza e Pescara, Favilli è nel gruppo della prima squadra, costantemente osservato da mister Gautieri, ma fino a due stagioni fa militava ancora nell’attività di base del settore giovanile, giocava negli Allievi Provinciali del Navacchio Zambra, sotto età con i ragazzi del ‘96. Il talento c’era, tutte le società toscane lo seguivano ma in tanti avevano dubbi sui suoi problemi di crescita, sulla capacità d’adattarsi agli standard e alle regole dei vivai professionistici. Dal calcio come divertimento, dalla libertà del “pallone di provincia” ai meccanismi di un club di A o B, il passaggio non è assolutamente semplice. Cinque, sei allenamenti a settimana, il rispetto sacro delle regole interne, i meccanismi complessi degli spogliatoi, molto diversi dal rapporto con gli amici della scuola calcio sembrano delle semplici banalità ma non lo sono assolutamente.
Andrea Favilli è arrivato al Livorno solo due stagioni fa, a sedici anni per giocare nella categoria Allievi ma ha retto in maniera brillante il cambio di vita. Attaccante dotato di una buona struttura fisica, di piede mancino, molto duttile, capace di fungere sia da prima che da seconda punta, sa sia attaccare la profondità che decentrarsi per aprire gli spazi ai compagni, Favilli ricorda Luca Toni per i movimenti in cui si pone come punto di riferimento offensivo ma, anche se è meno letale sotto porta, è più rapido, tecnico e si destreggia meglio negli spazi stretti rispetto al bomber del Verona.
Nella scorsa stagione Favilli negli Allievi Nazionali Serie A e B del Livorno ha realizzato otto gol in ventuno presenze con ottime prestazioni che hanno impressionato gli addetti ai lavori, in primis quella contro la Juventus di Ivano Della Morte impreziosita anche da una rete di buona fattura.
E’ nell’annata in corso che, però, sta impressionando tutti, compreso il responsabile del settore giovanile Alessandro Doga che ha deciso di puntare su di lui dopo il provino realizzato nella primavera del 2013. Non ci si aspettava da Favilli una così spiccata velocità d’apprendimento, la capacità d’adattarsi in maniera repentina sia in Primavera che negli allenamenti con la prima squadra. Funge da punta centrale nel 4-2-3-1 di Gelain e ha messo a segno sei gol in quattordici presenze tra campionato e Coppa Italia, giocando sotto età di un anno in Primavera. Favilli ha realizzato la rete che ha regalato al Livorno il successo contro il Napoli, l’unica sconfitta rimediata finora dalla Primavera di Saurini (guarda gli highlights prodotti da IamNaples.it).
Un difetto da correggere è l’eccesso di foga, la voglia di strafare che gli è costata cara alla prima giornata contro la Roma con un’espulsione rimediata per un fallo inutile. Prima di Natale si è tolto una grande soddisfazione, Vanoli l’ha convocato per la prima volta in Under 18 per l’amichevole del 7 Gennaio contro l’Albania. Dalla scuola calcio alla Nazionale, Favilli ce l’ha fatta con la grinta, la voglia d’affermarsi, di mettercela tutta per emergere nel mondo del calcio. La sua storia rappresenta già un bel messaggio a tutti i giovani, comunica l’idea che la cultura del lavoro sia sempre una risorsa preziosa, il mezzo con cui arrivare lontano, la risposta più adatta a chi dice che nei vivai c’è poca fame e senso del sacrificio. Ora, però, bisogna completare l’opera, Favilli spera nell’esordio in serie B con la maglia amaranto, sogna una chiamata di Gautieri. Il Livorno intanto si coccola un ragazzo che ha ancora ampi margini di miglioramento, Favilli scalpita, vuole continuare a scrivere pagine importanti della sua favola.
Fonte: Ciro Troise per Gianlucadimarzio.com
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