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Oggi la finale Giovanissimi Nazionali, s’affrontano Roma e Juve, le “giustiziere” del Napoli

La solidità giallorossa o l'esplosività bianconera: chi la spunterà?

Alle 17 ad Abbadia San Salvatore s’assegna l’ultimo scudetto dell’anno, quello dei Giovanissimi Nazionali. La finale è una classica del calcio italiano, Roma-Juventus per attribuire il tricolore di categoria. L’ultimo ancora da assegnare dopo che Chievo e Inter hanno prevalso rispettivamente nei campionati Primavera e Allievi Nazionali. Roma e Juventus si sono già affrontate nel girone eliminatorio, si giocavano il primo posto nel gruppo all’ultima giornata. E’ finita 1-1, bianconeri in vantaggio con Kean e poi raggiunti dalla Roma con Cappa, la sorpresa della final eight. Durante la regular season Coppitelli l’ha schierato da attaccante esterno nel suo 4-3-3, alla final eight l’ha inserito al centro del fronte offensivo per sostituire lo squalificato Scamacca. Cappa ha risposto a suon di gol, ben tre in quattro partite. Contro Napoli e Lazio si è fatto trovare pronto su due traversoni, con movimenti da attaccante puro, nella partita contro i bianconeri ha inventato un eurogol che ha fatto impazzire l’applausometro del pubblico di Ponte a Tressa. Scamacca, invece, è tornato al gol nella semifinale contro il Milan con la zampata decisiva per l’1-0 finale.

La forza della Roma di Coppitelli è proprio nella rosa ampia, nella grande quantità d’alternative a disposizione, con l’inserimento anche di un ragazzo del ‘2000, Ludovico D’Orazio, lanciato sotto età nella final eight.

S’affronteranno la solidità giallorossa e il ritmo e la fisicità della Juventus di Gabetta. Due filosofie di gioco opposte: la Roma ama il possesso palla elaborato, valorizza la capacità d’addormentare il gioco con i palleggiatori sulla mediana per poi colpire nel momento più opportuno, la Juventus è un martello, punta ad annientare l’avversario ma soffre moltissimo in fase difensiva se viene aggredita. La Roma di Coppitelli arriva a questa finale con dati impressionanti: 108 gol realizzati tra campionato e final eight, solo 8 subiti, due trofei prestigiosi già vinti come la Nike Premier Cup, che si disputa ogni anno a febbraio in Abruzzo tra le formazioni campioni d’inverno nei propri gironi, e il Memorial “Gusella”.

La Juventus non è da meno, come la Roma nell’ambito del campionato ha rimediato una sola sconfitta: i giallorossi sono caduti nella gara d’andata degli ottavi di finale dei play-off a Palermo, i bianconeri a Milano contro l’Inter. Entrambe le squadre hanno poi rimontato in casa il ko subito.

Il 4-2-3-1 di Gabetta contro il 4-3-3 di Coppitelli, chi la spunterà? Le bocche di fuoco della trequarti bianconera, con Galtarossa, Laneve e Goh da destra verso a sinistra guidati dal lavoro di N’Diaye sulla mediana e pronti a far male, o la qualità giallorossa dei vari Scamacca, Antonucci, Marcucci, Cappa, sorretta da una valida coppia centrale di difesa, formata dal kosovaro Kastrati, pescato nelle file del San Paolo Padova, e Visconti.

L’esterno sinistro d’attacco della Juventus, N’Cede Goh, di origini ivoriane, è una delle promesse più interessanti della categoria Giovanissimi Nazionali. Dotato di fisicità, cambio di passo e di uno spiccato senso del gol, è stato convocato nell’Under 15 italiana. Si tratta di una macchina da gol, ne ha segnati già tre alla final eight, proprio come Cappa della Roma. La sua doppietta ha spezzato in semifinale i sogni dell’Atalanta, un’altra formazione di grandissimo valore.

S’affronteranno ad Abbadia San Salvatore ragazzi classe ’99, di quattordici e quindici anni, ma Roma-Juventus potrà già presentare un ex in campo. Si chiama Edoardo Bianchi, difensore centrale del ’99 che forma con Zanandrea una coppia di grande fisicità, ed è cresciuto nel vivaio giallorosso fino ai Giovanissimi Fascia B Elitè, quando ha trovato un accordo con la Juventus per andare a Torino dopo il compimento dei quattordici anni d’età.

Sarà una partita particolare per il difensore della Juventus, una finale-scudetto da affrontare contro la squadra dove si è formato. La tensione colpirà tutti, giocare per il tricolore a quindici anni non è cosa da poco. Non sarà facile per Scamacca, che sogna il riscatto dopo il rigore sbagliato un anno fa nella finale contro l’Inter giocata sotto età. Non sarà facile per mister Coppitelli, che riproverà a laurearsi campione d’Italia dopo la sconfitta di un anno fa. Quale sarà il verdetto del campo? Lo scopriremo solo vivendo…

 

Fonte: Ciro Troise per gianlucadimarzio.com

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