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Napoli – Elfsborg: le emozioni delle donne

Seconda appuntamento con la nostra rubrica:

BUONA LA PRIMA!

E’ una vita, ormai, che ascolto racconti, guardo video, leggo documenti e vecchi articoli, ammiro gesta di chi dal vivo non ho avuto la fortuna di ammirare, di chi in terra straniera ci ha fatto trionfare.

Però tutti quegli anni,ancor prima della mia nascita o di quando ero in fasce,li sento addosso e da sempre sentivo mia quell’essenza di vecchie ma indelebili gioie di vittorie passate.
Ora quel profumo al mio olfatto si fa sempre più forte e lo sento vicino, è il profumo d’Europa,ed è qui: Napoli 19 agosto 2010. Sembra un sogno, sarà che sono anni che si attende questo momento, da anni c’è chi aspetta il ritorno e dopo anni c’è chi vi arriva per la prima volta. Lasciati fuori da questa porta che per tanti tifosi, tutti i tifosi rappresenta il Paradiso.
Ora il passato buio è alle spalle, finalmente siamo qui, siamo arrivati all’ ingresso principale e stasera ci tocca inserire la chiave giusta per poi aprirla il 26 agosto in Svezia e proseguire un cammino colmo di successi e soddisfazioni.

Preliminare di Europa league NAPOLI-Elfsborg. I nostri avversari svedesi hanno molte giornate di campionato nelle gambe ma ciò non demoralizza i nostri uomini che attendono impazienti quel suono che il direttore di gara è pronto ad emanare.
L’arena sembra trasformarsi in un ring ed i nostri lottatori danno tutta l’impressione di voler alzare il braccio della gloria verso il cielo. Ma è la prima gara ufficiale ed è chiaramente evidente che i ragazzi non sono al top. Ma ci sono. Una trentina di palle goal ma una sola messa in sacco. Preziosissimo goal firmato Lavezzi che ci manda in un’estasi totale. De Sanctis è la nostra certezza, una saracinesca vivente, Grava che non delude, un Aronica in forma,tutti meritano la sufficienza, il tempo di carburare e ci daranno grandi soddisfazioni, lo sento. E’ anche vero che assistiamo ad un solito Napoli sprecone che ci farà morire d’infarto, il cuore batte a mille ad ogni palla sfiorata, ad ogni tocco azzurro.
Ma ripeto: è comprensibile. Manca quella lucidità che non accompagna mai un primo match formale.
La gara è alternata a tratti tra l’esaltante e lo snervante.I rischi d’infarto aumentano vertiginosamente minuto dopo minuto. Il cuore è una band rock senza sosta. Le emozioni sono tante ed è indescrivbile quella che compenetra in tutti noi con l’entrata ufficiale in campo del Matador. Che sensazione stupenda, e l’eccitazione continua grazie alle sue giocate. 
Poteva essere una serata perfetta se avesse sfruttato al meglio un paio di occasioni, ma va bene così, tutto normale. Buona la prima per lui, grande Cavani!
Dalla curva voci compiaciute stonano le richieste di tanti altri che acclamano acquisti, manca davvero un ultimo tocco a questo Napoli per renderlo competitivo e grande.
Un bellissimo Quagliarella vicinissimo ad una delle sue prodezze, Super Lavezzi spesso vicino alla doppietta, io credo in loro, noi ci crediamo.Fiduciosi.
Alla fine tutti felici per la vittoria meritatissima, tanta gioia, febbre e poca voce. L’importante è non aver subito goal ed ora concentrati sulla trasferta svedese.Vietato Sbagliare!Mettiamo quest’ultimo risultato in cassaforte.
Equilibri giusti ed è fatta.

Ho sperato tanto in questa vittoria,avevo bisogno di una gioia immensa oggi che compensasse un po’ l’amarezza per la situazione Denis, eh sì…sono una sensibilona
ed in quanto tale sento addosso le sensazione che stanno accompagnando da qualche tempo il nostro (non più) carrarmato…
Stasera la gioia c’è stata ma inevitabilmente un pensiero va a lui.
Un grazie ed un imbocca al lupo è doveroso a chi,con punti pesanti, ha contribuito al regalo che stasera abbiamo incominciato a scartare. Questa sera siamo qui anche grazie a te. Grazie German, grazie Tanque Denis, con tutta la sincerità che viene dal profondo.
Anche se la tua presenza la volevo qui tinta d’azzurro, appartengo allo schieramento: io credo in te.
Il “chi ama non dimentica” vale per tutti quelli che hanno dato l’anima per questa maglia senza differenze da un Maradona, un Sosa, passando per un Montervino ed arrivando a te. Non dimentichiamo le tue espressioni
straziate ad un goal mancato o l’irrefrenabile impeto di felicità quando gonfiavi la rete per noi.

Io non dimentico…ed i boati di questa sera sono anche per te. Il più forte parte dal mio cuore.
German, sempre, uno di noi.

Maria Merone

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