‘Arena’ stracolma, spalti in visibilio ed il bello è che lo spettacolo non è ancora iniziato.
Mai visto uno stadio così pieno in un anticipo domenicale delle 12.30, ma forse non ho mai osservato il San Paolo così animato, almeno per questo campionato.
Ogni volta sembra sempre una sorpresa, come se il massimo della presenza a cui può arrivare un sostenitore sia quella dell’ultima partita, ed invece l’immensità di questo popolo non ha limiti, match dopo match è sempre pronto a sbalordirci…a sbalordire.
Le gradinate sembrano non poter contenere tutta quella gente, ogni puntino è colmato, e i tifosi quasi sembrano riversarsi giù. Donne, uomini, anziani, bambini, operai, medici, ingegneri, tutti lì uniti da un’unica passione. Questa è Napoli.
Napoli-Lazio.
Ancora una gara determinante, ancora una finale. Tre punti da agguantare al fine di proseguire ‘dei sogni’.
E’ Napoli-Reja. Il grande mister, colui che dalla ‘stalla’ ci ha portati a toccare le ‘stelle europee’, ed il popolo partenopeo da’ l’ennesima dimostrazione di quanto memore ed unico sia, Mister Edy accolto da un’ battimani sincero di stima e rispetto, qui…NON SI DIMENTICA, Napoli non dimentica chi ha fatto parte ed ha inciso positivamente nella storia di questo piccolo grande club, ma a breve e per 90+ la mente si annebbierà e chiari si avranno solo dei colori…il bianco-azzurro in campo. Reja lascia i tre punti a Napoli !
Banti da’il via al fischio d’inizio.
I nostri ragazzi partono subito con un tantino di esitazione di fronte ad una Lazio ben motivata ed organizzata in campo.
Alla mezz’ora gli ospiti trovano il vantaggio con Mauri, e meritatamente.
La Lazio c’è, ci sarà da soffrire.
Il Napoli ci prova con Hamik, ma Muslera si fa trovare pronto. Ancora Mauri allo scadere del primo tempo sfiora il raddoppio.
Le squadre rientrano negli spogliatoi.
I presenti sotto al sole caldo di Napoli, in mise estiva, si trovano a scontrarsi con un provvisorio sconcerto, quasi gelati, un fulmine a ciel sereno sembra prendere forma, ma c’è ancora un tempo per crederci, e quei ragazzi lì giù con quelle divise azzurre devono esser i primi a farlo.
L’Italia intera si meraviglia dinnanzi a quest’amore…a questo pubblico.
Inizia la ripresa, ed al 13’ Dias sancisce il 2:0 della Lazio.
Inizia un’agitazione totale, sugli spalti e in campo.
Mazzarri cerca di cambiare le carte in tavola, esce Pazienza entra Mascara.
Si rivelerà la mossa giusta, l’ingresso del nostro ‘Ratatouille’cambia l’andamento della gara.
Lavezzi batte una punizione, spunta Dossena che la butta nel sacco ed accorcia le distanze, si innesca nuovamente una miccia di fiducia su Napoli intera.
Ancora pochi minuti e la scena viene simulata nella parte opposta del campo, ancora Lavezzi che trova Maggio ben posizionato sul secondo palo, assist per Cavani e… gol gol gol gol, il Napoli trova la forza di reagire, s’impossessa del pareggio ma non si accontenta, lo stadio esplode nell’insaputa di quel che ancora deve accadere.
In campo la gara inizia ad accendersi, accade di tutto, Brocchi colpisce la traversa e la palla termina nettamente oltre la linea di porta ma l’arbitro decide di non convalidare il gol, iniziano le proteste, ma dopo pochi minuti la beffa viene ricompensata, Aronica pasticcia in area e va in gol, ma nella porta sbagliata, la Lazio è avanti per 3 gol a 2.
Il Napoli non deve morire, il Napoli non muore mai, i ragazzi ci credono ancora.
Ad 8 minuti dalla fine Cavani viene atterrato in area da Biava, l’arbitro concede il penality, gli occhi di tutto il San Paolo e di tutti i tifosi sono puntati sul dischetto, ma chiusi.
Parte il matador, con una freddezza da campione spiazza Muslera.
La partita sembra essere chiusa, il pareggio sembra essere, oltre che giusto, deciso. Ed invece ? A pochi minuti dalla fine Mazzarri fa un’altra mossa che denota la voglia di portare a casa i tre punti, esce Yebda entra Lucarelli, un altro attaccante. Tutto il San Paolo inizia a spingere, ci crede, c’è sentore di rimonta, ricordi di giornate da infarto sembrano materializzarsi.
La Lazio è con l’uomo in meno, il Napoli assalta l’area laziale.
Quando, chi di cuor azzurro non è, aveva dato per scontato il risultato e ‘sfacciato’ il Napoli…accade l’incredibile, Cavani, come contro il Cagliari, supera lo statuario Muslera con un pallonetto che mette in serio pericolo i cuori dei napoletani, la palla va in rete, il matador manda in estasi Napoli, in campo tutti riversati su Cavani, tutto il mucchio azzurro festeggia queste immensi momenti di felicità.
C’è da stringere in denti ancora per pochi minuti.
Ci siamo, termina la partita e scoppia nuovamente la festa. Abbracci tra tifosi, giocatori, addetti, riparte il nostro inno vincente, ed ancora la sciarpata azzurra.
Il Napoli da collasso è tornato, Cavani ritorna in cima alla lista di capocannoniere con una bella tripletta.
Siamo al secondo posto, a +2 dalla terza e -3 dalla capolista. Ora è d’obbligo crederci.
“Show must go on”. Lo spettacolo deve andare avanti.
Ora proiettati alla prossima battaglia bolognese, senza Cavani che la salterà, ma con la consapevolezza che noi ci siamo e dobbiamo continuare ad esserci.
C’è chi ci crede…chi no, c’è chi ci teme, chi ci insulta…“ E nun se vonne sta’ !”
Noi… ci siamo !
A cura di Maria Merone
