Domenica 28 Giugno è terminata la stagione del calcio giovanile. A Chianciano è stato emesso l’ultimo verdetto: i Giovanissimi Nazionali dell’Inter si sono laureati campioni d’Italia battendo 4-3 dopo i supplementari un commuovente Parma. In una finale dalle mille emozioni va annoverato tra i trascinatori nelle fila nerazzurre Salvatore Esposito, un talento del Sud, di Castellammare di Stabia. Non è l’unico campano della formazione di Bellinzaghi, c’è anche Davide Merola, bomber di Santa Maria Capua Vetere che ha realizzato trentasette gol tra regular season, play-off e final eight a cui andrebbero aggiunti gli otto messi a segno alla Nike Cup. Esposito ha messo a segno il primo gol e realizzato due assist fondamentali per le reti di Gnoukouri e Sakho. Ma chi è Salvatore Esposito? E’ un trequartista puro, un numero dieci sarebbe definito nel calcio di una volta ma nel 4-4-2 di Bellinzaghi ha agito da ala destra in grado sia di rendersi propositivo sulla corsia di competenza che di tagliare verso il centro e produrre la giocata interessante. Esposito è molto produttivo anche in zona gol, nella stagione in corso ha realizzato venti reti: quindici nella regular season, quattro nei play-off e uno nella finale scudetto contro il Parma.
Salvatore Esposito è un ragazzo cresciuto a pane e pallone, il calcio è una questione di famiglia. Suo padre Agostino è un allenatore, ha guidato la Libertas Stabia ed è stato per sette anni alla Juve Stabia, dirigendo gli Allievi Nazionali, la Berretti e facendo da vice anche a Capuano e Costantini in serie C in prima squadra. Dopo gli esoneri dei suddetti allenatori, ha guidato anche la formazione gialloblù da allenatore. Un presente in panchina, un passato in campo: Agostino ha giocato da difensore centrale in serie C con il Celano e in D con Scafatese e Paganese.
La vita è fatta di opportunità, di treni da cogliere al volo e Agostino ha saputo non farsi sfuggire le occasioni. Agostino Esposito allenava il Club Napoli Castellammare, la scuola calcio che ha lanciato i fratelli Donnarumma, Antonio e Gianluigi, oggi al Genoa e al Milan. Nella famiglia Esposito il calcio si tramanda, nessuno ne è escluso. Al Club Napoli Castellammare non c’è solo Agostino ma anche i suoi tre figli: Salvatore (‘2000), Sebastiano (‘2002) e Francesco Pio (‘2005). Li nota il Brescia, l’occasione galeotta è un’amichevole organizzata da Ernesto Ferraro, il coordinatore della scuola calcio, tra ragazzi del ‘2000 in cui Sebastiano gioca sotto età. L’osservatore è Clerici che dopo dieci minuti non ha dubbi: “Da prendere entrambi”. Il Brescia convince la famiglia a trasferirsi in Lombardia, Agostino continua a fare l’allenatore mentre i tre ragazzi Esposito crescono nella società biancoblu migliorando costantemente sotto tutti i punti di vista. Gianluca Balestri in tre anni lavora molto sulle qualità di Salvatore che finisce nel mirino dell’Inter. La società nerazzurra trasferisce dalle parti di Interello i tre fratelli Esposito: Salvatore nei Giovanissimi Nazionali di Bellinzaghi è a convitto nei pressi del centro sportivo, Sebastiano e Francesco Pio, invece, fanno i pendolari da Brescia sperando di poter seguire nel corso degli anni il fratello maggiore e togliersi così tante soddisfazioni. Agostino era un difensore ma i suoi figli hanno tutti il vizio del gol: anche Sebastiano è un trequartista utilizzato, però, spesso anche da attaccante centrale. Nei Giovanissimi Regionali B di mister Migliavacca l’attaccante classe ‘2002 ha realizzato diciassette gol, con una doppietta nel derby vinto 4-3. Gioca in attacco anche Francesco Pio (‘2005), nei Pulcini B è stato l’autore di ben ventidue gol. Agostino intanto dirige il Bienno Calcio, realtà che ha disputato il campionato di Prima Categoria e che probabilmente la prossima stagione potrebbe svolgere quello di promozione. Quando il calcio è questione di famiglia, nulla può fermare la passione, gli Esposito lo dimostrano. Da Castellammare a Milano, con il pallone nel proprio destino.
Fonte: Ciro Troise per lagiovaneitalia.net
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