Prima i sacrifici, poi i contratti milionari. Tante rinunce, la maturità da prendere il prima possibile, le difficoltà nel conciliare il calcio e lo studio, la paura di fermarsi sul più bello. Ma anche il sogno dell’esordio in prima squadra. E’ stata la settimana dei giovani, quelli che hanno avuto l’opportunità di debuttare nei palcoscenici internazionali di Champions ed Europa League.
Ha guidato il gruppo degli esordienti Andrea Petagna, attaccante classe ’95 del Milan. Allegri l’ha mandato in campo a cinque minuti dalla fine di Milan-Zenit. Cinque minuti per assaporare l’atmosfera di San Siro, i brividi della Champions, l’ansia della vigilia. Lo racconta Petagna: “Che emozioni nel tragitto in pullman da Milanello a San Siro”. In campo si è concentrato subito sul match, ha provato a sfruttare la sua fisicità per raddrizzare la partita. Ci saranno sicuramente altre occasioni, l’ho ammirato nell’ultimo derby Primavera e ha le qualità per emergere. E’ un attaccante completo, fa reparto da solo: assomiglia al primo Vieri. Petagna è un cognome con una grande tradizione nel mondo del calcio, soprattutto dalle parti di Trieste. Il nonno, Francesco, è stato il quinto calciatore per numero di presenze nella storia della Triestina, (274 negli anni ’50 e ’60). Ma non solo: il padre è un ex allenatore, direttore sportivo fino a pochi giorni fa della Triestina, dove nel settore giovanile milita il fratellino più piccolo di Andrea.
Dalla Champions all’Europa League, ancora largo ai giovani. Non c’è la musichetta ma l’ebbrezza della ‘prima volta’ è uguale. L’Inter di Stramaccioni detta la linea con 11 convocati su 20 nati tra il ’93 e ’95. Livaja è la stella dell’Inter europea, mentre Romanò, Benassi, Garritano e Donkor hanno già debuttato a Kazan. All’esordio assoluto Simone Pasa, in campo dal primo minuto, e Andrea Bandini, entrato al 63’ al posto di Jonathan. Pasa è un figlio d’arte, il padre Daniele era un centrocampista offensivo di grande fantasia che ha militato in Udinese, Parma, Padova, Salernitana, Andria e Treviso. Simone ha caratteristiche diverse rispetto al padre: nelle giovanili nerazzurre si è formato da centrocampista, posizione in cui gioca in Under 19, prima di essere trasferito nel ruolo di difensore centrale. Si tratta di un giocatore molto duttile, cresciuto nella florida cantera del Montebelluno che da anni forma talenti per il grande calcio, come Aldo Serena e Alessandro Dal Canto.
Milanese ed interista doc, Andrea Bandini giovedì sera era emozionatissimo. Ha sentito il contatto con San Siro, con il suo sogno, si è visto dai primi palloni toccati dopo il suo ingresso in campo. Bandini è un esterno destro classe ’94, ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile nerazzurro. E’ approdato dalle parti di Interello ad otto anni, nel 2002, giocava nei Pulcini C. Lo notarono Beppe Baresi e Giuliano Rusca, quando Bandini giocava in un oratorio di Milano.
Non ci sono solo i figli d’arte ma anche le famiglie di calcio. Giovedì ha calcato per la prima volta il prato del San Paolo Roberto Insigne, fratello di Lorenzo. Roberto è un esterno offensivo classe ’94, capocannoniere del campionato Primavera con dodici gol. I due fratelli Insigne hanno in comune talento, determinazione e personalità, ma hanno caratteristiche diverse. Lorenzo ama partire da sinistra e sfoderare il suo destro, Roberto da destra e concludere a rete di sinistro. Possono coltivare il sogno di giocare insieme nel Napoli. Il tiro a giro alla Del Piero è il marchio di fabbrica di due fratelli ‘simili e diversi’ allo stesso tempo. Lo dicono anche i numeri: Roberto è sceso in campo con la maglia numero 42, l’opposto del 24 di Lorenzo.
La serata di Europa League ha fatto registrare anche i ‘rimandati’, quelli che si sono fermati in panchina a un passo dall’esordio. Come Raffaele Di Gennaro, portiere classe ’93 dell’Inter, che ha subito un grave infortunio nelle finali scudetto dello scorso campionato Primavera. O come il centrocampista Niccolò Belloni e l’attaccante Giovanni Terrani. Anche Napoli e Udinese hanno i loro ‘debutti mancati’: Giuseppe Fornito, centrocampista classe ’94 del Napoli accostato ad Hamsik da Mazzarri, Marco Frison, Davide Marsura e Filippo Berra, in panchina in Udinese-Liverpool. Emozioni rinviate, il sogno che diventa realtà potrà essere ancora più bello. Basta aspettare il momento giusto, l’occasione è in arrivo anche per loro.
Fonte: Ciro Troise per gianlucadimarzio.com
La Redazione
A.F.
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