Ha solo trentuno anni ma nel contesto del calcio giovanile è uno degli allenatori più vincenti. Parliamo di Federico Coppitelli che nella sua carriera può vantare una Coppa Lazio con la Lupa Frascati, un titolo nazionale Giovanissimi ed uno Allievi Dilettanti con la Nuova Tor Tre Teste e soprattutto due scudetti con la Roma (categorie Giovanissimi ed Allievi Nazionali). Coppitelli è alla guida in questa stagione della Primavera del Frosinone, prossimo avversario degli azzurrini nella gara valida per la decima giornata di campionato e per saperne di più sulla formazione ciociara, l’abbiamo intervistato in esclusiva:
Allenatore giovane e vincente, è questa la definizione più spesso utilizzata per descrivere Federico Coppitelli. Nei vivai la priorità è la crescita dei ragazzi, quanto conta davvero la vittoria nel calcio giovanile?
“Non c’è assolutamente antitesi tra la vittoria e la crescita dei ragazzi. Naturalmente il primo obiettivo è l’evoluzione dei giocatori dal punto di vista tecnico e tattico, cioè il miglioramento del gruppo a propria disposizione. Nella mia esperienza ho sempre avuto ottime risposte dei ragazzi. Da Alessio Di Bisceglia alla Nuova Tor Tre Teste, Bruno Conti alla Roma e Ernesto Salvini del Frosinone, i tre dirigenti che mi hanno guidato, ho acquisito la filosofia dell’equilibrio da ricercare per far crescere in maniera omogenea i gruppi e in modo specifico le individualità. Ci sono vari modi per arrivare alla vittoria, credo che se si imposta il lavoro in modo serio non è automatico che arrivino sia la crescita dei ragazzi che i risultati ma è molto probabile che ciò avvenga. Noi lavoriamo due ore al giorno e non differiamo gli allenamenti in base all’avvicinarsi della gara, credo che anche un lavoro più intenso tolga delle energie nel breve termine ma dia dei risultati sul lungo periodo”
Hai vinto due titoli regionali nel Lazio e due nazionali alla Roma, qual è il successo a cui sei più affezionato?
“I percorsi con Tor Tre Teste e Roma sono stati molto simili, entrambi di tre anni. Alla Tor Tre Teste abbiamo perso la finale al primo anno con i Giovanissimi Dilettanti mentre al secondo è arrivato un successo, bissato poi nel campionato Allievi la stagione successiva. Con la Roma abbiamo perso la finale Giovanissimi Nazionali ai rigori contro l’Inter ma poi abbiamo vinto il campionato nell’anno successivo e poi è arrivato lo scudetto Allievi nella scorsa stagione. E’ questo il titolo a cui sono più affezionato, l’ultimo perchè l’ho conquistato con ragazzi a cui sono legato, che allenavo da tempo. I primi successi mi hanno formato ma lo scudetto Allievi Nazionali ha un sapore particolare”
Riguardo alla tua esperienza alla Roma, hai dei rimpianti per come è finita?
“Ho condiviso la scelta con Bruno Conti, il responsabile del settore giovanile giallorosso, e non ci sono rimpianti. Ricordo con gioia e soddisfazione i momenti più belli, la Roma mi ha dato la possibilità di confrontarmi con grandi realtà internazionali come per esempio il Chelsea e il Barcellona, è stata un po’ come l’università, mi ha dato la possibilità di sperimentare e migliorare. All’estero è tutto diverso, s’investe di più sui vivai, ci sono strutture più attrezzate e anche le filosofie di lavoro sono più chiare e definite, non lasciano spazio a tante interpretazioni”
Riguardo proprio al tuo percorso nella Roma, come erano considerate le partite contro il Napoli?
“Ho affrontato tre volte il Napoli, nella prima occasione alla final eight Giovanissimi Nazionali, poi nelle due sfide del campionato Allievi dello scorso anno. Quando penso al Napoli, il ricordo va quindi alle sfide avvincenti contro le formazioni guidate da Nicola Liguori. Negli ultimi anni ho visto crescere il Napoli, una realtà che in tutti i gruppi ha sempre espresso delle individualità importanti”
Hai iniziato in Serie D, poi l’esperienza nel settore giovanile di Frosinone e Roma. Che progetti ha per il futuro Federico Coppitelli? Vuole continuare nei vivai oppure aspiri ad un’avventura nel calcio professionistico?
“La scelta che ho maturato durante la scorsa stagione di andare al Frosinone è orientata a superare il percorso vissuto nel settore giovanile. A mio avviso, la Primavera è già una categoria diversa, basta considerare l’utilizzo dei fuoriquota e anche il modo in cui s’affrontano le partite. Il puro settore finisce con gli Allievi, nella seconda parte della scorsa stagione ho valutato anche alcune proposte ricevute per allenare delle prime squadre ma poi ho preferito il progetto Frosinone”
Dopo nove giornate, siete secondi ad un punto dalla Roma. Te l’aspettavi?
“Non me l’aspettavo affatto, sono sincero. Non abbiamo lavorato solo per portare a casa i risultati ma abbiamo fatto crescere anche i ragazzi. Abbiamo un gruppo costruito con i classe ’97 che erano già al Frosinone, tre ex Roma e dieci-dodici ’98 che la società ha pescato tra le realtà dilettantistiche del Lazio, ci sono almeno quattro-cinque squadre che hanno risorse tecniche superiori alle nostre. Probabilmente non sarà questa la posizione in cui chiuderemo il campionato, affrontiamo tutte le sfide con grande entusiasmo ma anche con la consapevolezza che stiamo lavorando bene e che anche se non dovesse arrivare qualche vittoria non sarebbe un dramma”
La forza del tuo Frosinone è l’attacco, il migliore del girone insieme alla Roma con ventuno gol segnati. Come è stata costruita questa macchina da gol?
“Le parole d’ordine sono fiducia, fiducia, fiducia oltre al lavoro intenso che abbiamo portato avanti ragionando sui feedback che avevamo dalle partite. Per esempio abbiamo vinto contro il Pescara ma non eravamo felici per la prestazione mentre abbiamo perso in trasferta contro l’Empoli, la migliore squadra incontrata finora, ed eravamo soddisfatti per quanto fatto dopo una sconfitta immeritata”
Ragionando sui singoli, l’attaccante classe ’97 Michele Volpe ha segnato nove gol in dieci partite disputate tra campionato e Coppa Italia Primavera, nella scorsa stagione aveva realizzato solo quattro reti. Che lavoro è stato compiuto riguardo a questo ragazzo?
“Volpe è l’esempio lampante della nostra filosofia di lavoro. La società ci crede e l’ha dimostrato nei fatti, puntando su di lui senza paura per l’attacco della Primavera escludendo altri rinforzi e Michele ha raggiunto la maturazione completa. Naturalmente non potrà fare sempre due gol a partita ma è un’individualità importante e lo aiuteremo se per un periodo non dovesse andare tutto bene nelle sue prestazioni. Gli abbiamo trasmesso fiducia, fame e determinazione”
Conosci la Primavera del Napoli? Che partita t’aspetti domani?
“Il Napoli è in un momento positivo, ha grandi qualità tecniche in linea con le loro risorse. Ha inserito due ragazzi classe ’96 di valore come Luperto e Gaetano, ci teniamo a fare una buona prestazione. Ha avuto ad inizio stagione un fisiologico momento d’empasse ma alla lunga lotterà per i play-off. A livello tattico sarà una partita interessante, noi stiamo alternando due moduli, il 4-3-3 e il 4-2-3-1”
A cura di Ciro Troise
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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