Siamo alla penultima di campionato, la giornata più importante da inizio stagione o, se vogliamo, il match più importante da 21 anni a questa parte.
E’ Napoli – Inter, partita che potrebbe ( e deve ) catapultarci nell’entrata principale della Coppa dei Campioni terminando, l’incontro, anche solo con un pari, poiché l’Udinese ha vinto a Verona.
Tutta Napoli, a tutti i costi, vuole, oggi, questa certezza per poi sperare di terminare l’ottima annata a Torino, in casa della Juve, con una nostra vittoria schiacciante e mettere ‘in ginocchio’, ancora una volta, la Vecchia Signora. E’ noto a tutti l’agonismo che vige tra le due formazioni, e battere la blasonata Juventus è, per noi, da sempre sinonimo di appagamento, ma per far sì che ciò possa accadere è indispensabile ottenere oggi la matematica conferma del nostro 3° posto in classifica, provare ad espugnare l’Olimpico senza stress e responsabilità sulle spalle e donare, così, l’ennesima eccitazione ad un popolo voglioso.
Un punto, un ‘misero’ punticino ci separa da un sogno che dura da un ventennio.
Tutti presenti al San Paolo, uno stadio tinto d’azzurro, sollecitato dall’invito del nostro capitano, si prepara alla possibile festa, in tanti, troppi, oggi a Fuorigrotta, si legge sui visi della gente la voglia di far esplodere gratificazione e gioia, riconoscimento immenso per questi uomini che hanno sempre dato tutto affinché i nostri sogni si realizzassero … e stasera sono tutti pronti a far divampare questo mix di emozioni.
Arrivano finalmente le formazioni ufficiali, non ci saranno gli squalificati Cavani e Mascara, Mazzarri ci ripensa ancora una volta ed alla fine sceglie Aronica al posto di Ruiz e Pazienza al posto di Yebda, conferma il tridente Zuniga-Hamsik-Lavezzi.
Fanno il loro ingresso in campo gli azzurri, mister e giocatori accolti da un incessante applauso, e gli ospiti.
Arbitra De Marco.
Ha inizio il match.
La nostra formazione parte subito forte con Lavezzi con un suo primo guizzo, ne salta tre, ma il tiro rimpalla nelle mani del portierone neroazzurro, il nostro pocho crea senza, però, finalizzare.
Un quarto d’ora di fiamme azzurre, ma al 15’ Eto’o, fuori area, da fermo fa partire un razzo che sorprende De Sanctis e tutta la nostra retroguardia. Ecco che l’Internazionale ritorna l’Inter di sempre, si ha come la sensazione che la formazione di Leonardo sia lì lì per castigarci nuovamente.
E’ avvertibile l’assenza di Cavani, manca una punta all’assetto.
Il Napoli reagisce al vantaggio dell’Inter in modo disordinato, non riesce a trovare la via della porta.
L’Inter non concede spazi.
Al 29’ ci prova Campagnaro con un tiro rasoterra, ma Julio Cesar blocca. Il Napoli ci prova ancora con Zuniga, ma il tiro è debole, ed ancora Gargano, che serve Hamsik in area interista, ma non trova compagni a sostegno, e Maicon ribatte il passaggio.
Dopo un minuto chiamato un fuorigioco ( che non c’è ) a Lavezzi che viene lanciato da Dossena, ad un passo dalla porta di Cesar. Dopo qualche minuto arriva un brivido sulle nostre schiene: palo di Maicon.
Vogliamo fortemente il gol del pareggio, abbiamo fiducia nei nostri uomini, ma al contempo l’ansia cresce.
Vengono concessi due minuti di recupero, ed al 46’ Zuniga, dopo un caos in area, viene servito da Maggio e con una scivolata scaraventa la palla in rete ed il popolo presente, e non, può lasciarsi andare da subito ad un’expolit di sentimenti e di grida che per tanto tempo sono state mozzate.
Termina il primo tempo con un Napoli in non poca difficoltà ma che riesce a raggiungere gli ospiti grazie al nostro ‘Zuzù’ Camilo, e con un’Inter che ‘rischia’ addirittura il vantaggio.
Per tutto il secondo tempo ci fanno compagnia gli sbadigli, l’Inter da’ l’impressione di accontentarsi ed il Napoli vede bene di uniformarsi al ‘volere’ della squadra milanese, decidendo di non scoprirsi troppo. Iniziano gli “olé” ad ogni passaggio, si richiama l’arbitro al fischio, stranamente il nostro mister non invita la terna arbitrale a controllare il cronometro, si ha voglia di festeggiare, di urlare, di cantare, di ascoltare quelle ‘dolci notte’ europee che da sempre accompagnano le gesta di club prestigiosi, sembra tutto un sogno, e stasera noi ci siamo ad un passo, mancano pochi minuti.
Il San Paolo attende bramoso il triplice fischio, le curve si preparano al gran gala con fumogeni bianco azzurri.
Ecco ci siamo, mai uno fischio è sembrato una dolce melodia come in questo momento: De Marco sibila la fine della gara.
Il campo è invaso da giocatori, team, fotografi, giornalisti ! Lo stadio esplode.
Zuniga viene preso in braccio dai suoi compagni ! Camilo l’uomo champion’s !
Mazzarri emozionato, un capitano in lacrime di commozione, un uomo che spesso è stato il capro espiatorio, ma che nonostante tutto è restato SEMPRE fedele alla sua ‘religione’, sempre. Paolo Cannavaro capitano a vita !
Tutti i nostri giocatori in festa, fanno il giro dello stadio, ci sono anche Cavani e Mascara, tutti protagonisti di un sogno, insieme a noi, un pubblico da Champion’s.
Tutti, dal primo addetto della società, passando per i giocatori, i manager, arrivando all’ultimo tifoso, tutti meritiamo questa fantastica favola.
Per stasera dimentichiamo contratti, cessioni, addii ed altro, questa sera conta solo il grande traguardo.
Che scene da brividi…. Hamsik che incita i tifosi, questi ultimi entusiasti mixano le loro lacrime ad emozioni di serenità, siamo tutti ancora increduli.
Dopo 21 anni il Napoli ritorna nel calcio che conta, stop agli sguardi sufficienti di tanta gente, stop alle voci ed ai sorrisini altezzosi di altrettanta gente, stavolta non è la Napoli delle barzellette, quella delle ‘canzoncine’, quella dei mille sogni irrealizzabili ed ‘illusa’, che vi sta urlando al : “ ci siamo” …queste urla e canti di gioia sono le voci di una realtà tangibile !
Il NAPOLI… c’è ! Ci abbiamo creduto, tutti, ed il sogno incontra la concretezza.
Sembra irreale, ma non lo è … “ sembrava la fine del mondo, ma siamo ancora qua……”, cosa chiedere di più ad una società, cosa desiderare di più ? Ma cosa c’è da contestare a questi uomini ?!
In cinque anni abbiamo sopportato di tutto, a testa alta, segna vergogna, restando ben saldi ad una fede, a dei colori, abbiamo varcato stadi e respirato il terreno dei piccoli campetti di serie C, di tutta Italia, passando per quello dei modesti stadi di serie B, abbiamo sfiorato campi europei ‘d’argento’, ed ora si sente forte il profumo sublime dell’Europa d’oro. Vi evito la retorica, oggi ed in avanti saranno giorni di festa, LA squadra del cuore che ci regala le gioie più grandi della vita, una squadra che con il solo fatto di esistere ci rende più ‘leggera’ la vita, una squadra che non è solo una squadra, ma un credo, una fede, una rivincita, un simbolo e non solo per i napoletani, è questa la gratificazione più grande, Napoli unisce tutto il Sud troppe volte denigrato di alcuni aspetti negativi, siamo la rivalsa di tanti ed oggi tutto il sud festeggia, e chissà…. in silenzio anche parte dell’Italia orgogliosa lo sta facendo……..
Dall’anno prossimo segnate gli appuntamenti europei in agenda, i martedì diventeranno giorni sacri, risponderemo agli scettici con faville in campo, e non solo il nostro, porteremo alto il nome della nostra città nei campi più rinomati d’Europa.
Anche i giovanissimi, come me, rivivranno gli anni d’oro di questo club… il sogno continua.
Dalla ‘C’ ….alla Champion’s !!! … Non saremo comparse… su questo conateci pure !
Avanti Napoli …. AVANTI !
A cura di Maria Merone
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