Sabato scorso l’ultimo verdetto della stagione 2013/14, la Roma ha sconfitto in finale per 1-0 la Juventus, lo scudetto della categoria Giovanissimi Nazionali si tinge di giallorosso.
Nelle semifinali Milan, Atalanta e Juventus sancivano il dominio del Nord, la Roma era l’unica a tenere testa al vento settentrionale. I giallorossi hanno chiuso al primo posto il girone 2, davanti a Juventus, Napoli e Lazio. Poi la vittoria in semifinale contro il Milan e in finale contro la Juventus. Due successi per 1-0, che testimoniano la solidità della fase difensiva. E’ una stagione trionfale per la formazione di Coppitelli, che ha chiuso la regular season con ventitre vittorie e soli tre pareggi e ben 104 reti segnate e solo 7 subite, impreziosita anche da due prestigiosi tornei vinti: la Nike Cup, dove si sono affrontate tutte le formazioni campioni d’inverno nei gironi della categoria Giovanissimi, e il Memorial “Gusella” battendo in finale un ottimo Torino. E’ da sottolineare anche una goleada record, un 21-0 contro L’Aquila, un risultato molto roboante nella categoria Giovanissimi Nazionali. Dall’inizio della stagione alla finale di sabato una sola sconfitta: quella rimediata a Palermo nella gara d’andata degli ottavi di finale dei play-off.
La Roma è una formazione di valore assoluto e si è visto anche nella rassegna toscana. L’undici di Coppitelli ha proprio nella solidità difensiva la sua risorsa principale, con una retroguardia guidata da un’ottima coppia centrale: il kosovaro Kastrati, pescato nelle file del San Paolo Padova, e Visconti. La tenuta difensiva ha permesso ai giallorossi di subire un solo gol in cinque partite, quello realizzato da Kean nella sfida contro la Juventus del girone eliminatorio. In finale N’Diaye ha avuto l’occasione per pareggiare il gol di Scamacca, ma ha fallito un calcio di rigore. Solidità difensiva e tanto palleggio, il gioco della Roma punta ad addormentare gli avversari e a colpire nel momento giusto. Coppitelli può contare su ragazzi dotati di grandi qualità nella costruzione del gioco, su tutti Marcucci e Antonucci, che impressiona per l’eleganza, la padronanza dei suoi mezzi e l’intelligenza tattica che mostra in ogni giocata.
La sorpresa giallorossa alla final eight è stata, però, Riccardo Cappa, attaccante esterno durante la stagione schierato da Coppitelli al centro del fronte offensivo contro Napoli e Lazio in virtù della squalifica di due giornate di Scamacca. L’attaccante della Roma si è trovato a suo agio nella posizione di terminale offensivo e ha sfoderato le sue qualità da bomber, andando a segno nei tre incontri contro Napoli, Lazio e Juventus. Contro Napoli e Lazio, Cappa ha valorizzato due movimenti da attaccante, scattando sul filo del fuorigioco e trovando il varco giusto su traversoni provenienti dalle corsie laterali, contro la Juventus, invece, è arrivato un eurogol, una punizione dalla lunga distanza che ha beffato Dani. Cappa è un’intuizione della scorsa estate, quando fu prelevato insieme a Spirito, Cargnelutti e Petruccelli dalla Polisportiva Carso, realtà di Borgo Carso, frazione di Latina. Ma la forza della Roma è rappresentata dal collettivo, dalla rosa ampia, dalla grande quantità d’alternative a disposizione, con l’inserimento anche di un ragazzo del ’2000, Ludovico D’Orazio.
Dalla semifinale è emerso il talento di Gianluca Scamacca, che ha punito prima il Milan e poi la Juventus con le sue grandi qualità da attaccante di razza in area di rigore. Il centrocampista Marcucci e l’attaccante Scamacca, che un anno fa hanno disputato sotto età la finale persa ai rigori contro l’Inter, hanno finalmente spazzato via la delusione per quella partita. Ora possono esultare per il quinto scudetto della storia della Roma nella categoria giovanissimi nazionali. Non si perdano di vista questi ragazzi, la Roma ha nel gruppo di Coppitelli un patrimonio incredibile.
Ciro Troise
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