Tanti Napoli, tante colonne sonore? No, niente affatto, sempre la stessa. Perché qui funziona tutto, sempre meglio, e tutto sembra andare per il giusto verso. D’altronde, chi semina con tutti i crismi, è facile che faccia un gran raccolto. Il Napoli (che nella fattispecie sta per club, con tutti i suoi settori) non ha seminato bene, ma benissimo. Già dallo “sparo” d’inizio, quello post-fallimentare. Immediatamente, e partendo con i “semi” adatti, anche se la neonata società difettava di esperienza e, sostanzialmente, di materie prime (leggasi strutture).
L’EXPLOIT– E quindi, se la stoffa migliora sempre più nella qualità, di pari passo anche le cuciture acquisiscono maggior tenuta. Insomma il Napoli, in tutte le sue manifestazioni, cresce in maniera esponenziale ed omogenea. Dai risultati sui campi, al brand, agli stessi bilanci, per finire al settore giovanile. Che è senza dubbio, e deve essere, la principale finestra sul futuro. Ma che, tenuto conto della storia più fresca, è anche un sorprendente e gratificante presente.
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