È il colpo del Napoli a gennaio. L’esterno cercato, desiderato. Amin Younes, dall’Ajax al sogno Scudetto di De Laurentiis, Sarri, Mertens, Hamsik e di un popolo intero. Ha le valigie pronte, dopo l’operazione condotta dal suo agente Nicola Innocentin che due giorni fa ha definito tutto per il passaggio del tedesco già a gennaio. Prima della scadenza, grazie anche alla caparbietà del ds azzurro Cristiano Giuntoli che ha sempre creduto nelle qualità del ragazzo. Tuttomercatoweb.com ha sentito, direttamente in Olanda, a poche ore dal suo sbarco italiano, in esclusiva proprio Younes. Per raccogliere tutte le sue emozioni.
Quanto è felice per questa opportunità?
“Molto. Moltissimo. Per me è la realizzazione di un sogno”.
Come ha vissuto la trattativa? Tira, molla, estate, inverno…
“Abbiamo vissuto momenti molto intensi. L’Ajax non pensava di privarsi di me già a gennaio, i rumors legati al mio possibile trasferimento in altri club mi hanno fatto piacere ma fin dal primo momento ho sempre pensato al Napoli”.
Perché?
“È il club ideale per le mie caratteristiche e per le mie ambizioni”.
L’Ajax è stato casa sua.
“I tifosi dell’Ajax sono e resteranno sempre nel mio cuore, perché mi hanno sempre stimato e trattato con grande affetto”.
Cosa si aspetta dalla sua avventura a Napoli?
“Da Napoli mi aspetto quello che tutto il Mondo conosce e apprezza di questa meravigliosa città, della sua gente e nel mio caso specifico della sua tifoseria: cordialità, passione e folklore. Io sono di origini libanesi e queste caratteristiche credo sia comuni alla mia cultura”.
Sarri è un tecnico con forti convinzioni nei suoi e dei suoi titolari. Come pensa di metterlo subito in difficoltà?
“Credo che qualsiasi allenatore voglia trovarsi nella “difficoltà” di scegliere perché questo è sinonimo che tutti i suoi giocatori danno il massimo durante la settimana. Io farò semplicemente quello che sempre fatto in qualsiasi club in cui ho militato… Darò il massimo, consapevole che nel mio ruolo anche quando si entra “in corsa” una giocata giusta là davanti può cambiare la partita in un momento”.
Se le dico Maradona cosa risponde?
“Leggenda. Quando abbiamo vinto con la Nazionale la Confederations Cup ha stretto la mano a tutti i giocatori della Nazionale. Quando l’ho raccontato a mio padre mi ha detto “Amin ora puoi anche smettere di giocare a calcio…”.
Arriva nell’anno in cui è vivo, concreto, il Grande sogno Scudetto.
“Ho sempre dato il meglio di me ogni qual volta ho fatto parte di una squadra che aveva dei grandi obiettivi… Napoli ne ha molti, ed io non vedo l’ora di aiutare questa città a raggiungerli”.
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