Lorenzo Insigne è stato intervistato da ESPN Argentina per ricordare Diego Armando Maradona. Ecco le parole del capitano del Napoli riportate da Serieanews.com:
“Per noi oggi è un giorno triste. Diego ha dato tanto ai napoletani. Gli saremo sempre grati per averci fatto sognare e averci fatto vincere. Resterà per sempre nei nostri cuori.
Diego ha lasciato solo grandi ricordi e lo dimostra il grande affetto che gli ha riservato Napoli in questi giorni. Si fa fatica anche a parlarne. Si è messo contro tutto e tutti per difendere questi colori e questa città e possiamo dirgli solo grazie.
Il primo contatto con Maradona? Non l’ho visto giocare, ma ha dato un grande impatto a Napoli e al Napoli. Ha rifiutato anche realtà superiori alla nostra, perché voleva portarci in alto. Al di là del campo, ho sentito grandi storie su Diego anche fuori dal rettangolo di gioco. Ha aiutato tante persone intorno a lui.
Il mio tatuaggio per Diego? L’avevo sempre voluto fare. Quando è venuto a mancare, ho colto l’occasione. Voglio che sia sempre con me. Ha fatto tanto per noi, lo porterò sempre sulla mia gamba e nel mio cuore.
Ho visto tante videocassette di Diego. E ora c’è internet. Non lo dico io, lo dicono i fatti: è stato il miglior giocatore di tutti i tempi. E noi napoletani siamo orgogliosi di averlo avuto con noi. Ci ha difeso per tutta la sua vita. Giocare al Maradona è un’emozione incredibile.
Quando ho conosciuto Maradona è stato pazzesco. L’ho visto una volta allo stadio e una volta al teatro (in occasione di un evento al San Carlo, ndr). La prima volta è stata lì, ci siamo anche fatti una foto abbracciandoci… È stato un momento indimenticabile. Quando sono rientrato in taxi, tornando a casa, ho pianto. È stata un’emozione fortissima. Non abbiamo avuto modo di parlare, ma è bastato quel gesto.
Quando ho saputo della sua scomparsa, la notizia era ovunque. È stato uno shock per tutti, soprattutto per me. Dopo averla letta, chiamai subito in società per avere conferme. Ci rimasi malissimo e scoppiai in lacrime. Uno come Diego è come uno di famiglia. È stato un duro colpo. Non voglio entrare nel merito, ma se le cose fossero andate meglio, sarebbe potuto ancora essere con noi. Non sapremo mai la verità, fanno fatica a saperla persino i familiari. Questo fa ancora più male.
Anche senza lo stadio e la statua, avrebbe continuato a far parte di noi. In ogni angolo della città c’è una foto o un ricordo di Diego. Che sia un bar o che altro. Se fosse ancora vivo, sarebbe stato tutto più bello. Sicuramente da lassù, sarà orgoglioso di noi napoletani.
Se Diego avesse abitato a Napoli? Non avrebbe potuto girare per strada (ride, ndr). Al di là di tutto, per noi ha cambiato poco: Diego è sempre stato al nostro fianco. In ogni sua intervista ha difeso e esaltato Napoli, questo ci rende orgogliosi.
Ancora oggi è difficile realizzare che Diego sia andato. Per come sono andate le cose, non possiamo entrare in merito. Solo possiamo continuare a mostrare tutto il nostro affetto, come stanno facendo i napoletani e faranno di anno in anno”.
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