Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è intervenuto cosi al convegno Androday all’Unione degli industriali di Napoli. Ecco i video targati Iamnaples.it e le sue dichiarazioni.
Sul cosiddetto “Napoli Lab”, progetto che permetterebbe al Napoli di entrare nella cerchia delle società più all’avanguardia: “Nell’ultimo periodo sono impegnato in tanti progetti, infatti delle volte mia moglie mi guarda e mi dice: ‘Pensi di campare ancora così tanto?’ e io le rispondo: ‘Sì amore, finché progetterò camperò!’. Per il Napoli Lab ci siamo incontrati circa un paio di mesi fa all’Hotel Vesuvio con l’Università Federico II, la quale voleva anche mettere a nostra disposizione dei locali per poter far partire l’iniziativa. Il problema è che non sono ancora pronto, ma da un punto di vista etico. Devo riuscire a capire come poter finanziare questo progetto e come far sì che non sia oggetto da parte della critica perché dovrebbe essere un qualcosa creato a posta per i napoletani. Certe volte sento dire di ragazzi che vogliono partire per Milano o New York o per il Texas mentre io insisto perché i napoletani collaborino affinché il Napoli Lab acquisisca un’impronta internazionale e sarebbero poi gli altri a venire qua da noi e non il contrario”.
Sui lavori in corso al San Paolo relativamente ai seggiolini ed i bagni: “Fortunatamente rispetto a quella passata la Regione si è dimostrata molto più attiva. Quando abbiamo detto al presidente che spendere cinque milioni per rifare la pista di atletica sarebbe stata una cavolata e che, piuttosto, sarebbe stato meglio occuparsi di rifare i seggiolini o i bagni e gli abbiamo chiesto altri quindici milioni di euro questi soldi ci sono stati dati e tutt’ora stanno arrivando. Sui seggiolini in particolare ho chiesto la cortesia di non rifarli durante il campionato, sarebbe dannoso non tanto per il Calcio Napoli quanto per i tifosi che vogliono assistere a match importanti che ancora ci attendono. Il problema del San Paolo è che il Comune non si è mai impegnato così tanto per aggiustarlo. Da quando fu fatta male la sua ristrutturazione per i mondiali del ’90, per la quale tra l’altro i responsabili non hanno mai pagato con la prigione, ci ritroviamo oggi un impianto con una sovrastruttura pericolante, io dico solo la verità. Se non ho firmato la convenzione è perché per anni non mi sono stati restituiti i milioni che ho anticipato per i tornelli e quant’altro e questa è una diatriba che si sta sfilacciando perché non si è mai voluto trovare un modo signorile, con una stretta di mano, di risolvere il problema”.
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