Il presidente Aurelio De Laurentiis ha poco fa tramite le colonne del sito ufficiale del club smorzato la polemica di Maurizio Sarri, che ha chiesto a gran voce un intervento della società sulle decisioni sfavorevoli subite ieri sera a Marassi, che s’uniscono a quelle di Pescara alla prima giornata di campionato. “Le decisioni degli arbitri vanno rispettate”, tuona De Laurentiis in netta contrapposizione alla rabbia di Sarri nel post-partita. Il concetto espresso dal patron è teoricamente condivisibile ma ci sono sempre le eccezioni a mettere in difficoltà, basta che De Laurentiis ricordi la Supercoppa di Pechino o la semifinale contro il Dnipro per rendersi conto che talvolta anche lui ha giustamente alzato la voce al cospetto di errori che hanno scippato il Napoli di continuare a lottare per due trofei.
S’accettano gli errori dei calciatori, è giusto avere lo stesso atteggiamento anche con i direttori di gara, però, è necessario fare analisi e l’approccio storico è da sempre quello più corretto. Basta andare a studiare i precedenti di Damato contro il Napoli per capire che c’è qualcosa che non va nel rapporto tra il fischietto di Barletta e la maglia azzurra.
Tutto nasce il 29 Maggio 2005, in Sambenedettese-Napoli, semifinale d’andata dei play-off di serie C, Damato non assegna un gol di Sosa (basta andare al minuto 1:32 nel video). Il pallone ha superato la linea, le immagini televisive lo dimostrano e all’arbitro pugliese la svista costa cara. Complice il peso politico del Napoli, che fu capace di portare le telecamere di Sky nella vecchia serie C, saltò per Damato il progetto di promozione in serie B al termine della stagione.
Qualche mese dopo, Damato e il Napoli si rivedono. E’ il 20 Novembre 2005, il Napoli vince 2-1 sul campo del Chieti nonostante un netto penalty per un fallo sul Pampa Sosa non concesso e un rigore inesistente concesso agli abruzzesi. La massima punizione per gli azzurri è accompagnata anche dall’espulsione di Montervino, che aveva fermato l’attaccante avversario colpendo nettamente il pallone, per doppia ammonizione.
12 – Chieti – Napoli 1-2 – 20.11… di StoriaAzzurraSports
Gli errori di Damato non finiscono in serie C, il 31 Ottobre 2009 è una data indimenticabile per i tifosi azzurri. Il Napoli vince a Torino 3-2 nonostante un rigore non concesso per evidente trattenuta di Fabio Cannavaro ai danni del Tanque Denis.
Il 7 Febbraio 2010 è la data da cerchiare in rosso nel rapporto tra il Napoli e gli arbitraggi di Damato. Al “Friuli” c’è Udinese-Napoli, sul risultato di 1-1 Isla aggancia Maggio in area di rigore, Damato ammonisce il terzino azzurro per simulazione e scatta così il cartellino rosso. Dal penalty del possibile 1-2 si passa addirittura al Napoli lasciato in dieci uomini. Il Friuli, Damato e il Napoli, una costante negativa per i colori azzurri: il 25 Febbraio 2013 non vengono concessi due rigori netti agli azzurri, quando Allan aggancia Cavani e Basta stende Armero (al minuto 1.55), che viene addirittura punito con il giallo per simulazione (la storia si ripete).
Poi ci sono gli errori più recenti e fortunatamente ininfluenti sul risultato. Il 12 Aprile del 2015 il Napoli, reduce dall’impresa di Wolfsburg, batte 3-0 la Fiorentina al San Paolo. Il passivo potrebbe essere ancora più pesante se fosse stato assegnato il gol di Higuain (visibile al minuto 1:29), quando il pallone attraversa nettamente la linea. L’8 Maggio scorso gli azzurri vanno a Torino per fare un passo decisivo in chiave Champions, vincono 2-1 nonostante un rigore non concesso per fallo di Gaston Silva su Higuain.
Non sono stati, invece, ininfluenti gli errori di ieri sera sul risultato finale. Il fallo di mani di Ocampos in area di rigore non lascia dubbi, la trattenuta di Orban su Milik, che era scappato via alla sua marcatura, andava sanzionata. Ecco gli highlights degli ennesimi orrori di Damato contro il Napoli:
A cura di Ciro Troise
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