Tra Napoli e Udinese c’è un proficuo asse di mercato che dura da diversi anni. In principio fu il Pampa Sosa. Scelta di vita la sua. Dalla A con l’Udinese fino alla allora Serie C con la maglia del Napoli Soccer, nell’anno immediatamente successivo al fallimento. Una scelta di vita, al seguito di Pierpaolo Marino, per riportare quella piazza tanto prestigiosa, sprofondata all’inferno, nei palcoscenici che le competevano.
Poi fu il turno di Fabio Quagliarella, un amore mai sbocciato. Il figliol prodigo che da Udine torna nella sua Napoli. Un anno e una conclusione che lascia ancora l’amaro in bocca. Arrivato come Re di Napoli, partito per l’esilio dorato a Torino, apparendo ingiustamente come il traditore di turno.
Nel frattempo cambia maglia anche Inler. Sempre da Udine a Napoli. Un bel po’ di soldi messi sul piatto e una presentazione in stile hollywoodiano per lui. Maschera di leone per colui che, nelle intenzioni del Napoli, avrebbe dovuto guidare il centrocampo azzurro per gli anni a venire. E a dire il vero l’avventura di Inler non è neanche stata così disastrosa. Gol pesanti, come quello al Villarreal in Champions (che valse la qualificazione a discapito del Manchester City degli sceicchi), ma anche diversi passaggi a vuoto. E la consapevolezza che, a pesare sulle spalle di Inler, sono forse stati i troppi milioni spesi per lui. Armero, chi se lo ricorda? Fugace l’apparizione del terzino colombiano. Bravo, ma forse non abbastanza per poter giocare stabilmente nel Napoli.
Ed arriviamo a quest’estate con l’acquisto di Allan. Una piacevole sorpresa. Il brasiliano dimostra di essere quel quid di sostanza che mancava al Napoli. L’innesto perfetto che ha permesso a Sarri di perfezionare difensivamente quella micidiale macchina offensiva che era stato il Napoli di Benitez. Un tassello che ha fatto si che il Napoli potesse continuare a macinare gol, come accaduto nel biennio precedente, ma anche avere quell’equilibrio che era troppe volte mancato.
Ma Allan è uno. E nel centrocampo a tre, con Jorginho ed Hamsik, gli unici a farli rifiatare sono David Lopez e Valdifiori. Numericamente pochi. Il Napoli ha bisogno di un centrocampista, non è un mistero. Negli ultimi giorni di mercato si è verificata la tragicomica vicenda Soriano, sfumato sul gong del calciomercato.
Urge un rinforzo in mezzo al campo. Ecco quindi che per gennaio spunta l’idea Badu. Agonismo, fisicità e resistenza che, tra qualche mese, potrebbero essere utili alla causa del Napoli. Per lui parlano i numeri. Arrivato giovanissimo in Italia, dopo una fugace apparizione al Recreativo Huelva in Spagna, Badu ha collezionato, in quasi sei anni di permanenza ad Udine, 111 presenze condite da 8 gol. Statistiche di tutto rispetto se consideriamo che, vista la giovane età con cui è arrivato in Italia, le prime stagioni sono state costellate da sporadiche presenze. Poi, dal 2012/13 la maglia da titolare e sulle spalle il centrocampo dell’Udinese. Ed anche dal punto di vista internazionale Badu è uno che sa il fatto suo. Stabilmente tra i convocati del Ghana, con l’Under 20 vanta anche un titolo nel mondiale di categoria, oltre ai due argenti in Coppa d’Africa con la nazionale maggiore.
Il suo agente Vagheggi ha dichiarato che il suo contratto scade nel 2017, è un’occasione di mercato certamente da non perdere. Troppe volte il Napoli ha colpevolmente perso l’occasione di rinforzare la rosa per fare il definitivo salto di qualità. E in un organico che, parole dello stesso presidente, è il più forte dell’era De Laurentiis non inserire un tassello per completare il mosaico potrebbe rivelarsi un grande rimpianto.
Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio
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