Allan e Koulibaly restano al Napoli. Sicuro al 100%. Questa è la buona notizia, che di solito si dà come seconda ma stavolta è giusto dare come prima. Però è anche corretto specificare che alla fine della stagione il Paris Saint Germain tornerà pesantemente alla carica per avere i due gioielli. Dal club francese hanno preannunciato un’offerta di 160 milioni totali più un accordo di sponsorizzazione che porterebbe la scritta Qatar sulla maglia della squadra azzurra. A quel punto il pallino della complicatissima decisione spetterebbe totalmente ad Aurelio De Laurentiis e non è più così scontato che la risposta sia il “no” deciso in questi giorni dal numero uno del club partenopeo.
Ma c’è un retroscena che va raccontato e che arricchisce la storia di questo mercato di gennaio così ricco di intrecci e strategie. De Laurentiis a un certo punto è stato molto tentato di vendere subito sia Allan che Koulibaly, sempre al Paris Saint Germain. Un consulto con Carlo Ancelotti ha portato a una divisione delle due operazioni: Koulibaly non si muove, su Allan si può discutere. In questo modo è nata la trattativa singola sul brasiliano, che De Laurentiis ha portato avanti in prima persona con il club francese durante la sua recente permanenza a Parigi. Il particolare che non ha fatto decollare la trattativa è relativo ai termini e alla particolare formula del pagamento.
Il Paris Saint Germain sarebbe arrivato anche a 100 milioni globali, ma solo 35 di questi sarebbero stati versati in contanti, i restanti 65 sarebbero arrivati sotto forma di sponsorizzazione. Non sarebbe stato un affare gratificante per la società azzurra, che con quei 35 milioni difficilmente sarebbe riuscita a trovare un sostituto all’altezza, ben sapendo che sul nome più adeguato, quello di Barella, la concorrenza di Inter e Roma è davvero fortissima, senza dimenticare il Chelsea.
Ricapitolando, Ancelotti ha stoppato Koulibaly e con questo gesto, sia pure in maniera indiretta, ha bloccato anche Allan. Ovviamente Carletto ha trovato terreno fertile nella volontà del suo presidente, che per il bene del Napoli ha accettato di non sacrificare il meglio del suo patrimonio tecnico. Un motivo in più per amare questo allenatore, che dopo essersi integrato perfettamente nella realtà napoletana e aver dimostrato con i fatti oltre che con parole l’amore per la città, si sta dimostrando anche e soprattutto un validissimo condottiero per una squadra che – comunque – sta vincendo il cosiddetto “scudetto degli umani”.
fonte: sportmediaset
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