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Spalletti ha cambiato il Napoli molto più di quello che appare

Orsato andrebbe spedito al Var per tutta la stagione, si risolva la questione del tifo organizzato. Spalletti fa bene ad insistere su Insigne dal dischetto

L’ottava vittoria consecutiva del Napoli in campionato, il primato in classifica addolcisce la “pillola” di tutto ciò che accade fuori dal campo.

Quello che ha fatto Orsato in Juventus-Roma è molto grave, soprattutto il dialogo con Cristante fotografa la mancata conoscenza del regolamento. Dopo tre anni, uno dei migliori arbitri italiani commette ancora un errore decisivo in un big-match. Sembra che non sarà fermato per il prossimo turno di campionato, la scelta più giusta sarebbe spedirlo al Var per tutta la stagione, costringendolo ad usare uno strumento che continua a snobbare.

Non è l’unico errore del weekend, ai tempi del Var è inaccettabile vedere il rigore concesso al Verona per fallo di Kalinic su Romagnoli, la pessima gestione dei cartellini in Lazio-Inter e il gol concesso a Beto nonostante il fallo di Becao su Skorupski in Udinese-Bologna.

Lo sapevamo già, con Trentalange e Rocchi sono cambiati gli uomini ma la sostanza è sempre la stessa. Non c’è stata la professionalizzazione della categoria, la trasparenza sulle valutazioni degli osservatori arbitrali e l’inserimento di regole chiare sulla designazione e sulle eventuali sanzioni per gli errori degli arbitri.

L’altra brutta storia riguarda la cronica assenza del tifo organizzato al Maradona, un tema che rovina l’atmosfera delle gare interne. Il corteo di scooter che ha accompagnato il pullman del Napoli a Fuorigrotta è stato coinvolgente, ha dimostrato il forte desiderio degli ultras di far sentire la propria presenza ma allo stesso tempo mette tristezza. Il loro posto è in curva, a rappresentare lo zoccolo duro che c’è sempre stato. Ieri c’erano ventisettemila spettatori sui 41000 circa consentiti, per la gara di giovedì, come accaduto contro lo Spartak Mosca, si sentirà in maniera forte la mancanza con una prevendita a rilento.

Il tifo organizzato ha più volte fatto passi in avanti, ha chiesto le standing zone, serve che da altre parti ci sia la giusta sensibilità per il tema. L’amministrazione comunale ancora si deve insediare, dal Napoli e dalla Questura non filtra la volontà di risolvere il problema.

Spalletti ha inciso sulla testa e sull’aspetto tattico

 

Andiamo però sul bello, sul Napoli primo in classifica che, eccetto la partita contro lo Spartak Mosca, ha affrontato tantissime difficoltà uscendone sempre con la compattezza di squadra. Spalletti ha cambiato il Napoli più di quello che sembra, l’ha aiutato dal punto di vista mentale a digerire la delusione del finale della scorsa stagione e allo stesso tempo l’ha convinto ad essere duttile, saper cambiare più modi di stare in campo. Sta riuscendo a completare una trasformazione su cui prima è sbattuto Ancelotti e che Gattuso ha affrontato con successo in maniera alterna, con picchi d’alto livello e alcuni crolli. Il Napoli mantiene sempre la compattezza di squadra in qualsiasi momento, è il suo principale punto di forza.

Il pressing del Torino, con Linetty che schermava Fabian Ruiz, la pressione sui due centrali, ha disturbato la costruzione del basso del Napoli ma ci sono state le contromisure. Osimhen ha fatto un lavoro prezioso, non solo gli attacchi alla profondità ma contro un difensore forte come Bremer ha agito anche spalle alla porta, del resto anche nell’azione del gol c’è il suo zampino prima del colpo di testa decisivo.

Il Napoli aveva tre strade: la palla su Osimhen, il ritorno da Ospina per far uscire il Toro e il coinvolgimento di Mario Rui, autore di un’ottima prestazione.

Ci sono tre volti diversi: Insigne, Lozano e Mertens. Insigne ha un disagio, i palloni dal dischetto pesano più di prima e sta perdendo le certezze, come dimostra il saltello alla Jorginho che non appartiene ad un ragazzo che ha trasformato nella sua carriera 33 rigori su 42, considerando anche quelli messi a segno con la maglia del Foggia o in Nazionale.

Fa benissimo Spalletti ad insistere su di lui dal dischetto per proteggerlo e anche Lorenzo deve continuare a tirarli, dopo la sequenza di errori arriverà quella in cui gradualmente si libererà del peso. Se poi ovviamente nel frattempo dovesse arrivare il rinnovo del contratto, sarebbe ancora più sereno ma non deve pensarci, sul campo uscirà da questa storia affidandosi alle certezze ed entrando in una spirale positiva.

È capitato anche ai campioni, nella scorsa stagione per esempio ad Ibrahimovic.

Lozano ha commesso un errore ad andare via dal campo, Spalletti saprà sicuramente gestire il suo atteggiamento. Stamane hanno già chiarito quanto accaduto ieri sera dopo la sostituzione.

L’impatto di Mertens è una delle più belle notizie della serata oltre la vittoria, si è rivista la fluidità nelle accelerazioni, il suo ritmo nelle giocate e la capacità di dialogare nello stretto. Nell’azione del gol c’è anche la sua firma, una storia che continua come dimostrano anche i cori dei tifosi che l’hanno acclamato dal riscaldamento.

È una corsa a tappe lunghissima e faticosa, serve tener dentro tutti in questa cavalcata, la prossima risorsa da ritrovare potrebbe essere Ghoulam. Tempo al tempo, Spalletti finora brilla proprio per capacità gestionali.

 

Ciro Troise

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