Nel post partita di Napoli-Roma Luciano Spalletti ha parlato così in conferenza stampa commentando la vittoria:
“Abbiamo tre punti in classifica molto importanti, la squadra ha vinto una partita difficile contro un ottimo grande avversario, poi soprattutto vedo che la partita l’hanno giocata tutti quelli della rosa, anche chi era in panchina, da quello che ha giocato in meno ai magazzinieri, dottori, massaggiatori, concentrati tutti al 100%. La cosa fondamentale è stata non accettare mai il pareggio, la squadra ha avuto una reazione feroce dopo che ha subito la rete dell’1-1. Quando si vede che i calciatori s’allenano bene durante la settimana, diventa difficile togliere Osimhen ma bisogna dare opportunità a giocatori come Raspadori e Simeone che hanno tenuto il passo quando è mancato Victor. È facile metterci mano quando ci sono ragazzi come Simeone, Raspadori ed Elmas. È un’immagine bellissima l’urlo della panchina, la stavano giocando anche fuori, chiunque avrebbe dato la risposta corretta. È una mentalità che premia dopo aver subito il pareggio, non si gestisce nulla neanche con i punti di vantaggio. Siamo abituati ad avere più qualità, quando loro venivano alti dobbiamo fare ancora meglio, è quello l’atteggiamento che vogliamo dagli avversari. Devono avere ben chiara l’occasione che hanno, se loro mettono a fuoco quest’occasione non c’è nulla che può metterti pressione. È segno che dobbiamo gestirla, andarla anche a cercare la pressione. La squadra ha la mentalità corretta, ha fatto baruffa al limite dell’area con chiunque vestisse colori diversi rispetto a quello azzurro. La partita è una scatola che va riempita di cose, ci sono dei momenti in cui serve il colpo di tacco, la giocata pulita, altri in cui servono quaranta metri di corsa, la spallata, il colpo di testa. Osimhen è leader perchè rincorre l’avversario, ci mette la faccia proprio dal punto di vista fisico, è uno che prende la palla a metà campo e porta la palla vicino alla bandierina, è lui che ci mette tutte queste cose dentro la partita. La qualità fondamentale è che sta dentro al gruppo, indicava ai compagni cosa fare. Ho fatto il regalo a Mourinho, gli ha dato un Pulcinella”
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