Dopo la sconfitta di Empoli, c’era il rischio che il Napoli si buttasse un po’ via, travolto anche dal clima di abbandono e contestazione respirato nella gara contro il Sassuolo. Il Napoli, invece, ha dato una risposta da squadra seria battendo Sassuolo, Torino e Genoa, prendendosi l’accesso alla Champions League, blindando il terzo posto e arrivando davanti alla Juventus come non accadeva da undici anni.
Questo finale di stagione, da completare a La Spezia, è un patrimonio tecnico ed emotivo da mettere in cassaforte per il futuro. Un orizzonte che nasce già orfano per la partenza di Insigne, molto più complessa di quello che può apparire superficialmente.
Insigne lascia un vuoto, bisognerà cambiare volto per sostituirlo
Il Napoli perde un giocatore caratterizzante nello spogliatoio e in campo, che si è sobbarcato le due fasi, unendo il rientro difensivo alle capacità da giocatore associativo. Ha fatto il regista offensivo, inventando soluzioni come la ricerca del taglio di Callejon, ha tirato fuori estro, è andato spesso in doppia cifra.
Vederlo ieri contro il Genoa ancora brillante alimenta i rimpianti di un finale che poteva essere diverso. È bello che nella sua ultima prestazione abbia messo tutto il suo patrimonio: controllo di palla, conduzione, visione di gioco, giocate di qualità e il sacrificio in fase di non possesso come quando ha rallentato un attacco del Genoa poco prima di uscire dal campo.
Con le emozioni che ancora albergano per il suo addio, bisognerebbe guardare avanti. Senza Insigne, il Napoli dovrà inevitabilmente cambiare, costruire un equilibrio di squadra differente, un collettivo magari più forte fisicamente, con maggiori soluzioni per l’uno contro uno, votato più alla profondità, alle verticalizzazioni che al possesso palla.
L’acquisto di Kvaratskhelia del resto va in questa direzione, parliamo di un “dribblomane” con il fisico da peso medio, elegante nelle movenze ed eccellente per dinamica di corsa. La trattativa in fase avanzata per Olivera è un altro segnale, il terzino sinistro del Getafe spicca per la forza nell’uno contro uno difensivo.
I quattro punti del programma di Spalletti per De Laurentiis
Spalletti, dopo la partita contro il Genoa, ha mandato dei messaggi precisi a De Laurentiis, una sorta di programma per andare avanti con convinzione al di là di ciò che impone il contratto. Ci sono quattro punti che potremmo sintetizzare in un programma: 1. Conservare una squadra forte, competitiva sia per il campionato che per la Champions League, 2. Dichiarare gli obiettivi in maniera chiara senza far confusione nel rapporto con i tifosi, 3. La permanenza dei giocatori in scadenza di contratto che hanno giocato con frequenza (Mertens e Ospina), 4. Il continuo richiamo alla fisicità, alla forza che mancherebbe a questo gruppo per reggere il calcio moderno fatto di continue “pallate”.
A breve De Laurentiis e Spalletti s’incontreranno, dovranno costruire una visione condivisa senza equivoci, dubbi, spazzando via il clima tossico che s’alimenta nel “non detto”. Dopo giorni di discussioni varie, il focus è tornato sul campo e Spalletti ha fatto le sue richieste, l’estate è lunga ma le prime scadenze stanno arrivando.
Il riscatto di Anguissa, l’opzione per continuare l’avventura di Juan Jesus, il rinnovo di Mertens, di Ospina, gestione della situazione di Meret e l’affondo decisivo per Olivera, queste situazioni si scopriranno a breve.
Ciro Troise
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