ROMA – Nuovo intervento in Parlamento del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. Dopo le parole di stamani al Senato, il ministro ha rilasciato le seguenti dichiarazioni alla Camera dei Deputati sulla ripartenza del mondo sportivo.
“L’emergenza ci ha obbligato a rimodulare la nostra azione – ha spiegato – Dal punto di vista dei giovani, per loro si tratterà di rivalutare il modo di affrontare la socialità e lo studio. Dal 1 giugno, avvieremo una maratona web di una settimana per varare progetti a loro dedicati. Sullo sport, per domani ho chiesto una Giunta straordinaria del Coni per affrontare i dovuti provvedimenti. Dal primo giorno, abbiamo dedicato la nostra azione alla necessità di una ripresa graduale e sicura. Capisco che sebbene la mia delega riguardi tutto il mondo dello sport ci sia un’attenzione particolare per il calcio. Sono consapevole dell’importanza sociale del calcio, ma anche del fatto che sia una delle industrie più importanti ed è un valore aggiunto per il nostro paese. Il dibattito politico si è inasprito in maniera incomprensibile, la priorità degli italiani è quella della salute e del lavoro. Per la ripresa degli allenamenti, sono arrivati i rilievi del Cts sul protocollo: quarantena delle squadre in caso di nuovi positivi, responsabilità dei medici sportivi, necessità che i tamponi non vadano a discapito dei cittadini. Ho ricevuto poco fa la lettera del presidente Figc Gravina: sono state accolte tutte le modifiche, varando il nuovo protocollo. Il 18 maggio dunque si ripartirà con gli allenamenti”.
Serie A, Spadafora: “Germania? Guardate la Dinamo Dresda…”
“C’è incertezza sull’argomento – ha proseguito – L’abbiamo riscontrata all’estero, tra gli opinionisti, i giornalisti, i presidenti, i giocatori. Perché la quarantena obbligatoria per tutta la squadra, se una cassiera positiva in un supermercato non blocca l’azienda? I calciatori stanno a contatto e non si possono utilizzare mascherine. Per quanto riguarda la Germania, invito tutti a considerare il caso della Dinamo Dresda, finita in quarantena per 15 giorni. Non possiamo dunque sottovalutare il problema. Solo qualche settimana fa diversi giocatori sono finiti in quarantena. Vogliamo riaprire il campionato per farlo concludere, il tutto però in sicurezza. La necessità di terminare il torneo deriva da ragioni sportive ed economiche che conosco, soprattutto per i diritti tv. Ma devo dare risposte a tutti gli altri sport, anche quello di base. Abbiamo consegnato delle linee guida al Cts per consentire entro il 25 maggio la riapertura di tutti gli impianti e circoli sportivi, ma anche le palestre. Dobbiamo considerare inoltre che i protocolli devono adattarsi a discipline diverse. Siamo al lavoro anche per la ripartenza dei centri estivi. Le associazioni sportive giovanili e dilettantistiche di base fanno davvero la differenza. E’ un’opportunità, chiamiamola così, per avere risorse e strumenti che non avremmo altrimenti avuto. Le risorse economiche a disposizione riguardano circa un miliardo di euro. Nel decreto che stiamo per varare, cureremo anche la situazione dei collaboratori sportivi, lavoratori che sarebbero diversamente rimasti fuori. Dovremo cogliere l’occasione per dare risposte a situazioni critiche come questa oppure sul calcio professionistico femminile, sull’autonomia e funzionalità del Coni e altre ancora. Andrà tutto bene solo se niente sarà come prima”.
Fonte: calciomercato.it
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