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Simeone: “Siamo sulla strada giusta per tornare quelli dell’anno scorso. Sul Real dico che…”

Giovanni Simeone, attaccante del Napoli, ha rilasciato un’intervista a Marca, giornale spagnolo:

 

Che Napoli vedremo contro il Real Madrid?

 

“Una squadra con molta voglia ed energia. Abbiamo appena battuto l’Atalanta facendo vedere qualcosa del Napoli della passata stagione. Stiamo cercando di recuperare punti per tornare a lottare per le posizioni di vertice. Non vediamo l’ora di fare una grande prestazione contro il Real Madrid”.

 

L’inizio di questa stagione non è stato brillante. Avete pagato l’energia spesa per vincere lo scudetto?

 

“Abbiamo fatto qualcosa di storico. Prima ci affrontavano come una squadra che aspirava ad essere prima, ora invece ci affrontano da campioni e intendono batterci a tutti i costi. Siamo però sulla buona strada per ritornare quelli della scorsa stagione”.

 

Come gestisci quotidianamente la passione di un popolo come quello napoletano?

 

“Per capirlo devi essere appassionato di calcio come loro. Hanno un sentimento unico che li lega alla maglia, al calcio ed a Maradona. Bisogna essere davvero dei malati di calcio o amare alla follia questo sport per comprendere cosa significa il Napoli per questa gente. Vivo questa passione dando il massimo come se fosse l’ultima gara”.

 

Avere tanta passione intorno significa però anche non poter uscire tranquillamente da calciatore.

 

“Non è facile gestire tutto. Molte volte cerchi di evitare luoghi dove c’è molta gente. Praticamente ti conoscono tutti. Personalmente cerco di essere il più normale possibile, cerco di andare al cinema. Spesso mi metto un cappello o gli occhiali per non farmi riconoscere. A me piace essere un ragazzo tranquillo, voglio passare inosservato ma so che a volte è molto difficile”.

 

Come riesci ad andare al murales di Maradona?

 

“Ci posso andare solamente di notte, il lunedì. E’ l’unico momento in cui riesco veramente a godermelo. L’unico pazzo che poteva andare al murales di Diego quando il Napoli vinse lo scudetto fu mio padre. Si nascose e andò lì davanti”.

 

Spiegaci come è riuscio a non farsi riconoscere.

 

“E’ stato molto divertente. Gli ho mandato un messaggio per chiedergli dove si trovasse e lui mi scrisse: “Sono al murales di Diego”. Ho pensato che davvero era un pazzo. Lui si è messo gli occhiali e usato qualche trucco per non farsi riconoscere dalla gente. Papà è così: un pazzo!”.

 

Quando sei venuto a Napoli ti hanno detto di avere pazienza ed aspettare il tuo momento. Hai ancora questa pazienza?

 

“Aspetto sempre il mio momento per giocare con grande tranquillità. Non perdo mai le motivazioni vedendo anche i miei compagni che danno sempre il massimo”.

 

Lo scorso anno i tuoi gol sono stati decisivi per lo scudetto.

 

“Non è facile ripetersi. Quei momenti sono stati unici e irripetibili perchè quello è stato un anno incredibile. In attacco abbiamo due giocatori forti come Osimhen e Raspadori i quali hanno caratteristiche diverse dalle mie. Mi alleno al massimo per farmi trovare pronto dall’allenatore. Sono ambizioso, è normale cercare di giocare e segnare di più”.

 

Parlaci del tuo rapporto con la Champions League.

 

“Ho iniziato ad appassionarmi a questa competizione all’età di 13 anni. Mi piaceva guardare l’Inter di Milito, il Chelsea. Sognavo da grande di essere uno dei protagonisti della Champions League, dissi ai miei genitori che per questo motivo mi sarei tatuato il simbolo di questa competizione sul braccio. Mio padre mi diede del matto, mi disse che non era necessario farsi un tatuaggio per raggiungere un sogno. Gli dissi che volevo giocare la Champions e segnare un gol. Esserci riuscito andando in rete al primo pallone toccato contro il Liverpool fu incredibile per me”.

 

Segnare al Bernabeu sarebbe speciale per te?

 

“Sì perchè è una gara molto importante. Non lo vedo come un sogno per me. Un grande sogno sarà quello di fare gol di una finale di Champions League e vincerla. Segnare al Bernabeu sarebbe una gioia per me, per la mia carriera ma anche per lanciare un messaggio che siamo una squadra forte, tra le migliori d’Europa”.

 

Un Simeone che gioca al Bernabeu attira comunque attenzioni.

 

“E’ una gara speciale in primis per il Napoli più che per il sottoscritto. C’è una classifica da migliorare. Ho vissuto tutta la mia vita con lo stemma dell’Atletico Madrid, sono tifoso di questa squadra al di là che ci sia papà Diego sulla panchina. Segnare e vincere contro il Real Madrid sarebbe un qualcosa da raccontare un domani ai tuoi figli. E’ difficile, ma proprio per questo mi piacerebbe molto riuscirci”.

 

Che accoglienza ti aspetti dal Bernabeu?

 

“Ho la grinta di mio padre, lotto su ogni pallone. Lo faccio sia che si giochi al Bernabeu o contro un’altra squadra. Non faccio differenze, sono fatto così. Affronteremo una squadra forte in tutti i reparti. Giocheremo in uno stadio dove tutti i bambini che iniziano a giocare a calcio sognano un giorno di esserci”.

 

Il vostro presidente De Laurentiis è uno molto passionale. Ve lo immaginate mentre grida per un gol al Bernabeu?

 

“Molte volte il presidente incarna quello che è il sentimento, il calore e la passione della squadra della città. Mi piace che esulti per un gol. E’ un tifoso e una persona che gioca un ruolo fondamentale all’interno del club. Se esultasse anche domani non mi dispiacerebbe”.

 

Ti vedremo mai giocare in Liga?

 

“Ho ancora tanti anni davanti a me, spero possa accadere. Nel calcio non si sa mai”.

 

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