L’allenatore del Napoli Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa nel post-partita di Napoli-Crotone. Ecco quanto sottolineato da IamNaples.it:
“E’ normale che vogliono vincere, hanno bisogno di riuscirci, la gente non lo pretende neanche, oggi sono venuti allo stadio a ringraziarci. Resta orgoglio per essere passati in tre anni da -24 dalla Juventus a -4, per il miglioramento costante in tre anni, poi c’è il rammarico perché siamo i primi ad arrivare a quota 90 punti e non vincere lo scudetto. Non so quello che farò, Insigne ha detto la verità quando ha dichiarato che neanche io so ca so fare, ora ho fame, voglio andare a cena e fino al fischio finale di oggi pensavo ad arrivare all’obiettivo dei 91 punti, quello che ci siamo posti dopo la sconfitta di Firenze, quando abbiamo capito che potevamo al massimo arrivare secondi. Certamente per rimanere ho bisogno della percezione di poterci ripetere, non la certezza perché quella non si può avere. Tempo finito? Magari ci sono uno-due giorni di recupero, in un anno ci può stare. L’inchino è stato un ringraziamento al pubblico che ci ha dato tutto, poi a questa tifoseria bisogna inchinarsi, sto girando tutti gli stadi d’Italia e d’Europa, qui c’è qualcosa di particolare, era un ringraziamento dovuto per la gente che ci ha dato tutto senza vincere. A Napoli la mia famiglia non c’è in maniera fissa, se dovessi cambiare in questo momento vorrei andare all’estero. Noi sappiamo tutti che il Napoli ha delle clausole rescissorie, se perdi un centravanti da 20 gol a 28 milioni non lo riesci a trovare a quelle cifre, se perdi un centrale come Albiol a 7-8 milioni fai fatica, ho visto pagare 80 milioni centrali difensivi che non valgono Raul. Sono contratti fatti qualche anno fa, poi il mercato è cambiato dopo l’ultimo contratto dei diritti televisivi, il prezzo dei giocatori è lievitato. La società non è in grado di darmi certe risposte. Ho avuto la fortuna di allenare la squadra per cui facevo il tifo, sono stato amato da questi sostenitori, questa squadra sarà nel mio cuore per sempre, nella vita purtroppo finisce tutto, a volte è meglio farle finire senza macchie. Siamo riusciti a fare come l’Olanda, abbiamo perso, senza Pepe si perde un punto di riferimento importante, un calciatore che sa impostare da dietro, che tocca 30-35 palloni a partita, un portiere che ci aiuta nel resistere alle pressioni avversarie. Si perde senza Pepe soprattutto fuori dal campo, un ragazzo straordinario, di grande personalità che non finirò mai di ringraziare per quanto fatto in questi tre anni. Parla come allenatore del futuro? Anche se andrò in Cina userò sempre il noi quando parliamo del Napoli”
Dal nostro inviato al San Paolo Ciro Troise
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