L’allenatore del Napoli Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa nel post-partita di Napoli-Fiorentina. Ecco quanto sottolineato da IamNaples.it:
“Secondo me abbiamo sofferto di piu’ al ritorno l’Atalanta, all’andata gli abbiamo concesso pochissimo, al San Paolo ci hanno trascinato nei duelli individuali. A livello di rosa, quest’anno abbiamo qualcosa in piu’, possiamo cambiare due centrocampisti su tre e mantenere la stessa fisionomia, per noi e’ tanta roba. Abbiamo ricambi che per caratteristiche possono essere piu’ offensivo o difensivi, i ragazzi sono cresciuti anche a livello di mentalità. Tutte le tifoserie sognano lo scudetto, il pubblico napoletano e’ stupendo perché ha riempito il San Paolo in una serata in cui non avevamo chances di superare la Roma. Abbiamo raggiunto un grande livello di empatia con la tifoseria, ama incondizionatamente anche se non vince, la mia sensazione e’ che questo pubblico per un milione di motivi ha bisogno di vincere e sarebbe una grande soddisfazione riuscirci. L’unica strada per noi e’ il lavoro, la mentalità. E’ un pubblico che emoziona, quando ho visto lo stadio pieno durante il riscaldamento mi sono emozionato. E’ un pubblico che ti trasmette responsabilità, a volte mi porto dietro anche un mattone nell’anima. La Fiorentina ha grandi potenzialità offensive, per vincere le partite abbiamo bisogno di entrarci dentro, di dare la sensazione di stritolare gli avversari. Siamo ancora a livello di sogni, il dato parziale ci puo’ dare mentalità, soddisfazione ma e’ impossibile pensare per esempio a quanti punti ha lasciato la Juventus. La prima cosa da fare per l’anno prossimo e’ cambiare l’uomo che fa i sorteggi perché siamo l’unica squadra a beccare in due competizioni diverse le due finaliste in Champions League, ho fatto una richiesta specifica al presidente (ride, ndr). Quando guardo la classifica sul Televideo stasera, penso che siamo terzi. Ma perché c’e’ ancora il Televideo? La verità e’ che visto la squadra risponde cosi’, mi piacerebbe giocare altre due-tre partite”
Dai nostri inviati al San Paolo Ciro Troise e Stefano D’Angelo
