Cinquemila in piazza per una presentazione, in tantissimi agli allenamenti tutti i giorni ma soprattutto nel weekend, il ritiro di Dimaro-Folgarida sta per acquisire come immagine una cartolina d’amore riassunta nello striscione esposto sin dal primo giorno di ritiro al campo di Carciato dal club Napoli Trento Partenopea.
“Noi ci crediamo”, recita così l’attestato di fiducia che racconta il sentimento di un popolo che attende una favola da ventisette anni. Ci crede anche Sarri ma ha paura dell’entusiasmo, delle aspettative, del vento delle pressioni e, dopo due settimane, è passato dal ruolo del comandante che infiamma i popoli a quello di pompiere che spegne il fuoco della passione popolare.
La tifoseria napoletana è così umile che è riuscita a farsi travolgere da un’estate in cui non sono arrivati grandi colpi perché considera questo gruppo una risorsa molto importante, la cui permanenza è già un successo da cui ripartire.
La ricostruzione della Juventus, i colpi roboanti del Milan, le speranze della nuova Inter hanno messo pressione soprattutto a Sarri che, nella conferenza stampa di ieri, ha voluto svincolarsi dal carro dei sogni travolgenti che poi possono diventare delle cocenti delusioni.
“I soldi hanno più potere delle idee” è la tesi che riassume il Sarri pensiero. Il lavoro può determinare grandi risultati ma ha dei limiti, che possono essere superati attraverso i miglioramenti complessivi, I margini che questa squadra può percorrere sono, però, pochi. “Bisogna lavorare su pochi dettagli come evitare gol stupidi o sfruttare di più le palle inattive”, ha ricordato Sarri. Il calcio è bugia, avrebbe detto Benitez, non si tratta di pochi dettagli perché la crescita della fase difensiva è la grande sfida di questa squadra che aggiunge Mario Rui e recupera Maksimovic in quella zona di campo. Ridurre le reti incassate è lo step da compiere considerando che l’alternanza Milik-Mertens consentirà al Napoli di essere ancora più devastante in fase offensiva. Il tanto desiderato colpo dovrebbe arrivare proprio in difesa, dove c’è bisogno di potenziare la capacità di leggere le situazioni oltre che di guidare i movimenti della squadra in fase di non possesso. La probabile partenza di Tonelli, in caso di qualificazione ai gironi di Champions League, potrebbe rappresentare la spinta giusta per il Napoli nella volontà di creare un reparto complessivamente più competitivo, soprattutto nelle alternative ad Albiol e Koulibaly.
L’appuntamento che mette ansia a Sarri è il play-off di Champions League che per un club come il Napoli, che si autogestisce sotto il profilo finanziario, è vitale. “Bisogna passare il turno”, così ha corretto il tiro Sarri in conferenza stampa dopo una frase che sembrava ricordare un’uscita infelice di Benitez alla vigilia della doppia sfida contro l’Athletic Bilbao.
Per arrivare nel migliore dei modi a quest’obiettivo, Sarri vuole proteggere l’armonia della squadra e, infatti, un pizzico di nervosismo è emerso riguardo a Reina: “Se c’era una tempistica per risolvere la questione portiere, era antecedente a questo momento ma io mi fido moltissimo di Reina che ha grandi valori morali ed un attaccamento a questo gruppo importante. Non penso che Reina non sia sereno perchè è in scadenza, se poi la società vuole prendere il portiere del futuro, m’interessa relativamente in questo momento”, ha dichiarato Sarri stabilendo così un distacco tra le scelte della società e il suo lavoro sul campo. La questione Reina è una priorità, va risolta quanto prima per spazzare via ogni possibile rimpianto sul play-off di Champions League e su tutta la stagione, quella del sogno da tutelare a tutti i costi, a partire proprio dalle scelte di De Laurentiis e Sarri.
Ciro Troise
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