Ieri, i primi cantieri al San Paolo, oggi il vertice tra l’assessore allo Sport Ciro Borriello, il capo di gabinetto Attilio Auricchio e il patron Aurelio De Laurentiis con al centro sempre il futuro della struttura di Fuorigrotta. Insomma, per dirla tutta, anche quello di oggi è un cantiere per il futuro, forse in prospettiva ancora più importante dei primi lavori di messa in sicurezza dello stadio. Perché le parti – nella dimora romana del patron – inizieranno a immaginare un San Paolo 4.0 con il presidente probabilmente pronto a farà la sua parte. Si arriva al vertice di oggi, dopo un faccia a faccia allo stadio durante la partita Napoli-Torino tra il sindaco Luigi de Magistris e lo stesso numero uno della società azzurra. Sinergia, collaborazione, sono le parole d’ordine, in funzione anche di una convenzione per la gestione dell’impianto utilissima sia per il Comune che per la Ssc Napoli che devono per forze di cose avere sempre uno sguardo sul futuro: Palazzo San Giacomo, perché con il mutuo da 25 milioni per risistemare l’impianto non può permettersi il lusso di non avere gli azzurri come principali protagonisti dello stadio; De Laurentiis, perché per sua stessa ammissione non intende andare lontano dallo storico San Paolo. Sicché è probabile che oggi il patron – oltre a dare i suoi consigli su come risistemare gli spogliatoi e la tribuna stampa – potrebbe svelare quali sono i suoi progetti utili a completare la corposa tranche dei lavori che si appresta a fare il Comune. Vale a dire uno stadio per il calcio, senza pista di atletica che funzioni non solamente nei giorni della partita. De Magistris non chiude la porta, anzi. «Intanto – racconta il sindaco – la buona notizia è che dopo tanto parlare iniziano i lavori per il San Paolo. E ci auguriamo che ci possa essere piena cooperazione con la Società Calcio Napoli». Un de Magistris che al riguardo precisa: «Oggi, con il vertice, si dovrebbe registrare un passo in avanti per lavorare insieme. Ritengo che ci siano tutte le condizioni per lavorare bene e non vedo alcun motivo per non andare d’accordo».
Torniamo ai lavori iniziati ieri, con l’assessore che racconta come stanno le cose: «Si comincia dalle opere di messa in sicurezza. Stiamo lavorando di fronte alla Curva B per il sistema fognario, poi toccherà all’impianto antincendio ed a gennaio partiremo con gli spogliatoi che devono rispettare le norme europee». Borriello come obiettivo a medio termine punta la gara con il Real Madrid in programma il 7 marzo: «Per il Real Madrid – assicura – sistemeremo sicuramente entrambi gli spogliatoi, quello del Napoli è molto bello per arredamento, ma presenta difetti tecnologici importanti, non ci sono vasche defaticanti per il post-partita, le docce sono vecchie e non funzionano bene. Poi c’è la tribuna stampa, speriamo di farcela. È una prima fase, poi ci sarà quella per gli altri 24 milioni che durerà due anni. Ancora oggi ci sono polemiche in consiglio comunale sui lavori, ma avevamo una responsabilità sulla sicurezza». Al di là del rammarico per le querelle politiche, Borriello a proposito del futuro e del vertice di oggi fa capire bene quale potrebbe essere la prospettiva: «Togliere la pista di atletica? Dopo le Universiadi discuteremo. Rimandiamo perché avremo una impiantistica moderna, quindi saremo in grado di programmare uno stadio polisportivo o farlo solo per il calcio». Lo riferisce l’edizione odierna de Il Mattino.
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