Due sono i nomi che in Napoli-Verona potrebbero stuzzicare le fantasia degli appassionati di calciomercato. Due nomi saliti alla ribalta in questa stagioni, uno dei quali proprio nelle ultimissime settimane. Il primo, il moldavo Ionita, da tempo è accostato al Napoli. L’altro il brasiliano Samir sarebbe potuto essere azzurro ma le dinamiche del mercato hanno impedito questo passaggio. Ma andiamo con ordine.
Moldavo, classe ’90, centrocampista dai piedi buoni, tra i più talentuosi giocatori del Verona e sa parlare 6 lingue ( italiano, moldavo, rumeno, russo, tedesco e inglese). Parliamo di Ionita, e fin qui abbiamo detto, a parte la predisposizione alla conoscenza linguistica, cose abbastanza note. Così come è noto l’interesse del Napoli nei suoi confronti. A gennaio addirittura c’è stato un mezzo accordo per portare il giocatore a Napoli a giugno. Ma si sa, nel mercato le cose cambiano di settimana in settimana, se non addirittura di giorno in giorno, e quindi nulla si può dire fino a quando non ci saranno i contratti firmati e le presentazioni ufficiali.
C’è però una curiosità che lega Ionita al Napoli. Non proprio direttamente, ma tramite il suo legame con il numero 17. Scoperto giovanissimo dall’allora responsabile dello scouting del Verona Roberto Gemmi e prelevato a parametro zero dall’Aarau, Ionita qualora venisse a Napoli rappresenterebbe una sorta di vice-Hamsik, un vice-17. 17 come il numero che spesso e volentieri ha indossato nella sua carriera, o come i minuti che ci sono voluti per segnare il suo primo gol all’esordio nella Serie A moldava con la maglia dello Zimbru Chisinau contro la Dinamo Bendar. Fu l’unico gol con la maglia del più antico club del calcio moldavo, ma bastò per attirare su di sé le attenzioni dell’Iskra-Stal. Una stagione e mezza e poi il contratto con l’Aarau, trampolino di lancio verso la Serie A. Il Sassuolo si interessa a lui ma lo scarta. Ne approfitta il Verona che, come detto in precedenza, grazie al lavoro della coppia Sogliano-Gemmi, se lo assicura a parametro zero. Mandorlini inizialmente non trasmette entusiasmo per il suo acquisto ma poi è proprio nel suo Verona che Ionita mette in mostra il suo talento.
L’altro, Samir Caetano de Souza Santos, o più semplicemente Samir. Difensore classe ’94, praticamente sconosciuto ai più prima della rete all’esordio contro il Bologna la scorsa settimana. Sconosciuto ai più, ma non agli addetti ai lavori più attenti, i quali da diversi anni avevano il suo nome segnato nei loro taccuini. Come spesso capita quando si tratta di giovani sudamericani non di primo piano, ad assicurarsi le sue prestazioni è l’Udinese dei Pozzo che, tramite la “filiale” spagnola del Granada, lo preleva dal Flamengo per circa 4 milioni di euro. Nessuno spazio per lui nella Liga e quindi ecco che arriva il prestito al Verona nel mercato di gennaio. Anche qui pochissimo spazio, fino all’esordio (con gol) contro il Bologna della scorsa settimana. E il Napoli? Pochi ricordano che Samir quest’estate fu vicinissimo a vestire la maglia azzurra, quando Bigon era il direttore sportivo degli azzurri. Si lavorava alla cessione di Henrique, il ritorno in Brasile la pista più concreta, tra le pretendenti il Flamengo. Samir poteva essere una contropartita tecnica gradita ma poi l’affare sfumò, il Napoli non lo ritenne pronto per la Serie A. Rimpianto di mercato? Presto per dirlo. Fatto sta che Samir, avversario domenica al San Paolo, avrebbe potuto giocare questa partita con la maglia azzurra…
Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio
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