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RILEGGI IL LIVE – Spalletti: “Non voglio allenare contro il Napoli, la mia scelta un autentico atto d’amore”

Spalletti: “Voglio lasciare un messaggio che mai avremmo voluto lasciare, ci hanno detto che Giulia era anche una grande tifosa del Napoli. Gli uomini che picchiano e uccidono una donna confessano al mondo la loro vigliaccheria. Bisogna riuscire a rimanere umani, qui si sta diventando disumani. Quando un uomo uccide una donna, uccide tante volte, anche tutti i bambini che sarebbero potuti nascere, uccide la vita. Lui con la sua malvagità ha cancellato una storia che meritava di essere vissuta, di questa storia brutalmente negata abbiamo scelto un’immagine: madre e figlio che vanno insieme allo stadio a tifare Napoli. La festa sarà anche per loro che saranno al Maradona con tutti noi. Chi pensa di risolvere le cose con la violenza è un perdente senza futuro”

Spalletti: “Non voglio giocare contro il Napoli, mettermi una tuta diversa da quella del Napoli. Si parte da lì, poi a fine anno si fa l’inventario di stimoli, pensieri, sentimenti e si guarda un po’ dove siamo. Quest’anno guardo il Napoli dalla tribuna, sono distante venti metri a dove ero quest’anno, anche dalla televisione si vede bene lo stesso. Il cuore del calcio batte anche da casa propria se uno lo ama e chi lo ama non gioca mai in trasferta, col Napoli si gioca sempre in casa. Le cicatrici? Non sono tutte il ricordo di un dolore, ci sono alcune bellissime che uno si porta dietro come quella che ho nel braccio, me la sono fatta sul braccio per avercela sempre sotto gli occhi e guardarla. Questo tatuaggio sarà la mia bellissima cicatrice, hanno cominciato ad offendermi in qualche stazione”

Spalletti: “Coppa Italia? Ci sono tanti rimpianti, lui aveva detto che non gliene fregava niente, era importante entrare nelle prime quattro per mettere a posto i conti. L’abbiamo preso in parola (ride, ndr), il presidente è bravissimo a prendersi le sue responsabilità, altri non la fanno. Abbiamo fatto quattro anni in due per il lavoro che è venuto fuori, ho imparato ad essere anche un po’ più imprenditore ad avere a che fare con lui, lui forse un po’ a ragionare da allenatore ma il calcio lo conosceva già. Demme e Olivera stamane non si sono allenati, Mario Rui è tornato solo due allenamenti fa, mi fa piacere se quei giocatori che hanno determinato questo volume che ci portiamo a casa ci siano domani in campo. La formazione sarà molto simile a quella che gioca più spesso. Ringrazio tutti i bambini che mi hanno abbracciato riempiendomi del loro futuro azzurro, hanno un’indelebile passione con la caratteristica e la forza di questa città dal punto di vista calcistico. Ho amici che sono venuti da tutte le parti per vedere questa festa, che non possono entrare perchè non c’è più un biglietto, la città è stata brava ad accogliere tutti quelli che vogliono far festa, ad essere disponibile per qualsiasi persona che aveva voglia di festeggiare. Napoli ha fatto vedere che la felicità non ha bandiere e non ha confini, ha fatto bene a tutto il mondo, si è tutti più disponibili. Si è ritrovato, riconosciuto che ci si può divertire allo stadio senza usarlo per far casino ma solo per stare bene”

Spalletti: “Era uno chiaccherato, c’era da immaginarselo in un campionato differente come quello italiano, c’era da sostituire un calciatore fortissimo come Insigne. Giuntoli lo tirò fuori tra questi nomi, siamo andati a guardarlo, ho lavorato cinque anni in Russia, ho fatto qualche domanda e dissi a Giuntoli che secondo me andava bene. Il presidente era perplesso perchè proveniva da un calcio diverso, l’abbiamo visto, siamo in sette-otto a lavorare nel Napoli. Lui è stato bravo a metterci ancora più roba, Giuntoli è stato bravo a portarlo a casa e la società a pagarlo e a concludere l’affare. Kvara poi è stato il professionista che è, ascoltava, sgranava gli occhietti, gli ho visto fare delle rincorse che mai aveva fatto prima, dei contrasti a volte si e a volte no ma ci vuole un po’ di tempo per mettere tante cose in quella scatolina che è la partita di calcio. Ha una qualità, una dolcezza, roce roce come se ric a Napl. Ha l’imprevedibilità, ti crea lo sconquasso per la difesa avversaria, calcia di destro, di sinistro, ha fatto gol di testa, ha gambe importanti, sotto il profilo del salto va in cielo, può diventare fortissimo anche di testa. È giovanissimo, Kvara è più giovane dei paragoni che sento in giro, ha tutto dalla sua parte. In Georgia avete un grandissimo campione, uno di quelli che mette a posto le cose, non commenta ciò che non fanno gli avversari, s’avvicina veramente a Maradona per il modo in cui tocca la palla, la sensibilità, gli strappi a fermo. È importante giocare a due tocchi ma con quella rapidità si può giocare anche a quattro tocchi. È un grandissimo campione”

Spalletti: “Il momento più bello e quello più difficile? Ad Udine quando abbiamo vinto il campionato, al fischio finale e ad Empoli il più brutto. C’è stato un momento in cui il presidente vi ha detto delle cose e io ho dichiarato che doveva dirle a me, poi ci siamo visti e abbiamo chiarito tutto in un quarto d’ora, definendo che poi avrebbe parlato il presidente. Non sono uno che cambia idea tanto facilmente, ormai ho preso questa decisione perchè come ho già detto alcune volte ho dato tutto quello che avevo. È un autentico atto d’amore perchè se lascio non è perchè ho smesso d’amare, ma ho speso tutto quello che avevo e, quando uno spende tutto quello che fa, vuol dire che ama. Non ho più le energie per essere all’altezza di ciò che si ama, quindi si fa due passi indietro e ci si lascia. Sono uscito da quella cena dicendo che il Napoli avrebbe avuto un grande futuro e che lo avrà, io di coraggio ne ho quanto ne vuole”

Spalletti: L’obiettivo era riuscire a trasmettere ai calciatori l’idea di interpretare alcune cose anche da soli in campo, non andava bene la zona totalissima come teorizza qualcuno, serve una via di mezzo. Sono stati bravissimi ad interpretare quelle vie di mezzo, ora divento più marcatore e dall’altra più “zonista”, dipende dove va il pallone e quello che succede. Esistono molti modi di stare in campo, vari comportamenti differenti, questi ragazzi sono riusciti a fare tante cose: abbiamo fatto molti punti, creato un buon margine di distanza, abbiamo il miglior attacco e al momento la miglior difesa, anche per i più bravi è difficile dire che hanno fallito tutti gli altri”

Spalletti: “Il momento più difficile da superare è l’abbraccio con i calciatori, ho capito in questi giorni quanto è complicato prendere questa decisione. Si lascia una squadra fortissima sotto tutti gli aspetti, che ha delle basi per costruirci tante cose, l’amore che mi avvolge in tutto quello che ho mi ha dato la forza di continuare ad accettare questa decisione. Probabilmente non ero più in grado di portare la felicità che meritano queste persone, te ne rendi conto della dimensione dell’affetto toccandolo con mano. Mi piace diventare cittadino onorario di Napoli, l’idea di tornare in quei luoghi dove ritrovo tutto quest’affetto, in quei ristoranti dove ho mangiato benissimo, bisogna avere un po’ di fantasia, al posto delle colline ci troverò un po’ il mare, lo sguardo in un’ampiezza e profondità infinita, lì c’è da mettersi tutto quello che si vuole”

Spalletti: “Mi hanno insegnato che devi prendere le domande e portare il discorso dove vuoi. È determinante la mentalità forte, anche nell’allenamento di oggi hanno messo l’entusiasmo e la qualità necessaria della forza mentale dei calciatori forti a quella frequenza, a quel ritmo, lì si capisce tutto il perchè questa squadra avrà un grande futuro, giovane, di qualità, incredibile. Ci vuole un po’ di tempo prima di riuscire a forgiare un gruppo, creare un’intesa, l’abbiamo fatto in pochissimo tempo. Ha margine per andare a sviluppare altre conoscenze”

Spalletti: “Quando ho capito che avremmo potuto portare a casa qualcosa d’incredibile, ho detto alla squadra che avremmo visto una città esplodere di gioia e mi rendo conto che ho parlato di qualcosa che neanche immaginavo, Napoli va vissuta e non immaginata. Tre cose da portar via: un patino, un cavallo perchè mi ricorda i miei calciatori (che hanno trottato, è per la forza che ho avuto) e un crocifisso per la fede”

Spalletti: “Mi sembra che ci sia nell’aria o lui o te, non vorrei che ci fosse questa divisione, è stato un trionfo ed è giusto abbracciarsi, si tenta di annullare quest’insidia. Non ho possibilità di dare consigli agli altri, se c’è bisogno si chiedono. Non so consigliare chi verrà e neppure chi prendere”

Spalletti: “Ringrazio tutti quelli che ho incontrato in questi due anni per me indimenticabili, ringrazio un gruppo di calciatori straordinari, una città di tifosi sparsi nel mondo e tutti i bambini che mi hanno abbracciato donandomi il futuro azzurro. Ringrazio la seconda squadra, lo staff con cui ho collaborato, i magazzinieri, i medici, i fisioterapisti, il presidente e la società tutta”.

Benvenuti alla diretta testuale di IamNaples.it della conferenza stampa di Luciano Spalletti, allenatore del Napoli alla vigilia della sfida contro la Sampdoria.

 

Dal nostro inviato a Castel Volturno Ciro Troise

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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