Il medico Leopoldo Luque, che ha assistito Diego nelle sue ultime ore in vita, adesso e indagato per omicidio colposo. L’edizione odierna della Repubblica ricostruisce come ha passato gli ultimi giorni in vita l’ex Napoli:
“17 novembre. Non ha più voglia di vivere, getta i cellulari per non sentire nessuno, è in preda all’ansia e prende di nuovo troppe medicine. Alla psichiatra dice “Nessuna donna è riuscita a domarmi, pensa di riuscirci lei?”
19 novembre. Il dottor Luque entra nella stanza e lo vede ancora a letto. Gli dice di sforzarsi ad alzarsi. Diego s’infuria quando vede che gli porta un pacco di biscotti: “Figlio di puttana vai a mangiare a casa tua”. Tenta di aggredirlo sferrandogli un pugno.
24 novembre. La cuoca gli prepara un tramezzino, Diego non lo assaggia neanche. Il nipote Johnny lo vedrà vivo per l’ultima volta a mezzanotte.
25 novembre. L’infermiera dice di averlo assistito tutta la mattina dalle 7 e 30 poi ritratta dicendo di essere stata costretta a mentire. Il dottor Luque in casa non c’era tuttavia è lui a chiamare i soccorsi senza fare il nome di Maradona, con tono di voce calmo come se tutto fosse già accaduto. Quando sei morto davvero, Diego? C’è un vuoto di 5 ore da chiarire, prima dell’arrivo delle inutili ambulanze. “
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