Domani, sabato 22 aprile, alle 23.45 su Sky Sport 1 HD, torna l’appuntamento con “I Signori del Calcio”.
Protagonista della puntata l’attaccante della Sampdoria Fabio Quagliarella. Seguono alcuni passaggi dell’intervista, visibile da domani anche su Sky On Demand.
«Dal mio arrivo a Napoli, anzi già da un anno prima, iniziavano ad arrivarmi lettere anonime, minacce di morte, messaggi sul telefonino di ogni genere, a me, a mio padre, a mia madre, di qualsiasi natura. Attacchi brutti di pedofilia, di camorra. E da lì è iniziato un incubo. È iniziata a venire a mancare la serenità per giocare. Questo fatto era diventato un incubo, un’ossessione. Qualsiasi persona ti guardasse, tu avresti potuto dire “può essere lui, può essere l’altro”. E credetemi, io non amo tanto ritornarci su, perché fa male, perché è come riaprire una ferita che mi sono portato dietro per diversi anni. Non è una cosa di uno, due, tre mesi, stiamo parlando di anni e anni».
Sulla pace ritrovata con i tifosi del Napoli. «Tengo molto al fatto che con la mia gente sia ritornato il sereno. Quello striscione che è stato esposto in Napoli-Atalanta, ho fatto fare un poster e ce l’ho a casa. “Nell’incubo in cui hai vissuto enorme dignità, ci riabbracceremo presto Fabio, figlio di questa città”. Cosa dire? Non era dovuto nei miei confronti, ma è una cosa che mi ha riempito il cuore all’ennesima potenza».
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