Se per la Serie A c’è tanta incertezza sulla data in cui si riprenderà a giocare, anche se le ultime indiscrezioni indicano il 18 maggio come data utile per il ritorno agli allenamenti delle squadre, per il Campionato Primavera l’incertezza è ancora maggiore.
Attualmente, il Napoli Primavera è regalato al penultimo posto a -2 dalla zona play-out (CLICCA QUI). Fino alla sospensione, la stagione per gli azzurrini è stata fallimentare, dove c’è stato anche il cambio della guida tecnica tra Baronio e Angelini.
Per il campionato Primavera 1, la soluzione più probabile, si attende solo l’ufficialità, è la sospensione del torneo e la promozione di Milan e Ascoli, capoliste nei gruppi A e B di Primavera 2.
L’annata 20/21 si svolgerà a diciotto squadre e non più a sedici. Non ci sarà l’assegnazione dei titoli: Campionato Primavera 1 2019/2020, Primavera Tim Cup 2019/2020, Campionato Primavera 2 2019/2020 e Supercoppa Primavera 2 2020 e le mancate retrocessioni in Primavera 2.
Secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, all’intero staff e ai calciatori non è stata comunicata ancora nessuna decisione.
Ai ragazzi di Angelini è stato assegnato un programma d’allenamento dal preparatore atletico: lavoro aerobico per chi può svolgerlo all’aria aperta ed esercizi da fare a casa per evitare di perdere la condizione, senza l’utilizzo del pallone.
I calciatori stranieri del gruppo: Zedadka, Vrakas, Mamas e Vrikkis sono tornati nei loro Paesi d’origine e stanno svolgendo da lì gli allenamenti assegnatigli.
Palmieri, infortunatosi ad un dito del piede in allenamento con la prima squadra poco prima della sospensione, ha svolto sia la stessa scheda assegnata ai propri compagni che esercizi specifici e va verso il recupero.
Non è mai bello terminare la stagione senza giocare, ma il congelamento delle classifiche sarebbe una manna dal cielo per il Napoli Primavera, evitando così una lunga e dura lotta per evitare la retrocessione che sarebbe una vera e propria debacle per il settore giovanile azzurro. E’ anche vero che comunque mancavano tante partite e il Napoli avrebbe anche potuto ribaltare il destino a cui sembrava relegato.
DI WILLIAM SCUOTTO
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