Victor Osimhen è intervenuto in diretta Twitch ai microfoni di TvPlay.it, dove ha parlato del pallone d’oro
Sul pallone d’oro:
“Haaland o Messi? Entrambi hanno disputato una stagione incredibile. Non so chi può vincere ma chiunque dovesse vincere lo merita.
Ovviamente per me sarebbe straordinario anche solo avvicinarmi a quel livello. Se dovesse venire ne sarei contento ma non è un’ossessione”.
Sul fare gol allo stadio Maradona:
“Quando sono arrivato a Napoli parlai con Koulibaly che mi raccontò la città e lo stadio. Quando fai gol e annunciano il tuo nome, e 60mila persone urlano il tuo nome è da pelle d’oca, è sempre qualcosa di speciale quando fai gol al Maradona”.
Su Gift Orban, attaccante nigeriano del Gent:
“Ho visto le sue clip, è un giocatore fantastico. Ha un futuro rose davanti a sé e sicuramente raggiungerà grandi obiettivi in futuro”.
Quando hai scoperto il tuo talento e come è iniziata la su carriera?
“Ero molto piccolo quando ho scoperto il calcio, ma a quell’età mi concentravo sul lavoro per aiutare la mia famiglia perchè ho perso mia madre quando ero piccolo e mio padre non lavorava. La prima partita mi ruppi un braccio e lasciai il calcio. Nella mia comunità però una persona mi ha convinto a tornare a giocare a calcio ma non avevo nemmeno le scarpe. Lui mi aiutò a trovare le scarpe e mi procurava il cibo. Da quel momento camminavo tre ore al giorno per andarmi ad allenare, e dormivo in chiesa. A 17 anni feci un provino ma c’erano tantissimi ragazzi, avevi 15-20 minuti per mostrarti. Da lì è iniziata la mia storia. Devo ringraziare mio fratello e mio padre che mi hanno insegnato a non mollare e l’etica del lavoro”.
Sul gol più bello in carriera:
“Il mio gol più bello? Quello contro la Roma all’Olimpico”.
Messi o Ronaldo?
“Sono fan di entrambi. Sono i migliori degli ultimi anni, quello che hanno fatto è clamoroso. Ho chiesto una foto ad entrambi e non riesco a scegliere uno soltanto”.
Sul campionato arabo:
“Stanno migliorando, hanno alcuni dei migliori talenti circolazione, ma a parità di condizioni andrei in MLS”.
Sulla maschera:
“Non vorrei metterla per sempre, ma ci vuole ancora molto tempo, devo ancora guarire al 100%. Ormai fa parte di me, la gente mi riconosce per questo”.
Su Chukwueze:
“È uno dei più talentosi per la sua età. È venuto in un campionato diverso, più fisico della Liga. Anche per me fu difficile all’inizio, almeno per i primi due mesi. Migliorerà quando acquisirà la confidenza necessaria. È sulla strada giusta, deve credere in quello che fa e nel percorso”.
Sul campionato italiano:
“Dal punto di vista tattico e fisico è uno dei più difficili. Tutto viene preparato nel dettaglio”.
Su Ciro Immobile:
“Al momento è uno dei più forti. Fa cose in termini di istinto, come attaccante, difficilissime. Glie l’ho anche detto quanto lo rispetto. Ciro è una leggenda, io devo lavorare per arrivare al suo livello”.
Su quale attaccante lo ha ispirato da piccolo:
“Didier Drogba mi ha fatto innamorare del calcio. Da piccolo mi dicevano che assomigliavo a lui quando giocavo. Da quel momento ho cercato di copiare le sue mosse in termini di istinto e di gol. Mi ha ispirato e sono contento di aver scelto bene il mio idolo”.
Sul calciatore africano più forte di sempre:
“Non si può sceglierne uno. Ce ne sono tanti, Diouf, Weah, Droga ed Eto’o ad esempio”.
Sulla pressione:
La pressione non è un problema perchè sono il primo a metterne molta su di me. Non mi faccio buttare giù perché chiedo sempre molto a me stesso, non temo la pressione esterna”.
Su Leao e Lautaro:
“È un talento incredibile, è bello per il nostro campionato avere giocatori di questo livello che danno una spinta al tutto il sistema. Quando arrivai Napoli mi scrisse un messaggio. Lautaro è un leader, vedo che ha la squadra sulle spalle”.
Su Spalletti con la Nazionale italiana:
“È un genio, può vincere qualcosa. È molto esigente, sa cosa in che modo vuole giocare. L’Italia ha ottimi giocatori, per me può fare belle cose”.
Su Kvaratskhelia:
“Mi piace molto, ha un grande talento. È un mago. Abbiamo un ottimo rapporto”.
Su quale difensore lo “preoccupa”:
“Non gioca più in Italia, ma direi Romero. La prima volta che ci ho giocato contro ha tenuto il mio passo e mi ha stupito. Un altro è Smalling, con cui spesso ho avuto grandi duelli”.
Sul portiere a cui è più difficile segnare:
“Penso Maignan. È grosso e ha riflessi incredibili. Anche quando giocavamo insieme era molto difficile segnargli”.
Sulla Nazionale nigeriana e la Coppa d’Africa:
“Abbiamo le qualità per farlo ma il calcio africano non è sottovalutabile. Abbiamo una grande squadra ed un grande allenatore”.
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