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Osimhen: “La mia unica dipendenza? Segnare gol. La fama? Non è importante”

L’attaccante del Napoli Victor Osimhen ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Korty Eo, canale YouTube con oltre 250mila iscritti. L’intervista risale a circa tre mesi fa, come dichiarato dalla proprietaria del canale, ma è stata pubblicata solo qualche giorno fa. Il nigeriano ha parlato della sua carriera, del suo successo, ma anche dei momenti difficili come l’infortunio all’occhio:

Sulla fama:

“La fama non significa niente per me, non è importante. Ci sono tante persone famose che però hanno il conto in rosso. Non è facile mostrare amore nel mondo in cui viviamo, quindi quando la gente viene da me e mi dimostra amore per me è un privilegio. Bisogna essere umili nella vita”.

Sul passato:

“Potevo solo immaginare di diventare un calciatore professionista quando ero per strada da piccolo. La situazione della mia famiglia era difficile, quando andavo a vendere i giornali e l’acqua per strada per aiutarli in qualche modo. A volte a casa ci mancava la luce, avevo un amico qui a Lagos che mi dava il cibo per poter mangiare. All’epoca mangiavamo indomie (una sorta di noodles) e pane. Mi piace Lagos, anche se ho pochi giorni liberi cerco sempre di tornare qui perchè ho bisogno di vedere questa gente. Sono un ragazzo che vive di passioni e sensazioni, mi piace ridere ed avere attorno la mia gente. Di Lagos mi piace tutto, lo stress, le vibrazioni, l’amore, la gelosia e le criticità. Questa è la vita che ho scelto per me stesso.

Una volta a scuola stavamo giocando una partita, una sorta di classico, e c’era un sacco di gente. Andammo in svantaggio ed io pareggiai, poi segnarono di nuovo loro ed io continuai a segnare fino al 3-3. All’ultimo minuto loro ebbero un rigore, c’era un giocatore forte che segnò ed io mi tolsi la maglietta ed iniziai a piangere. Non lo feci tanto per la partita, non mi interessava, semplicemente non mi piaceva perdere. E’ una cosa che non sopporto, per me diventa anche difficile dormire quando accade”.

Sugli inizi della carriera:

“Quando ero in Nazionale andammo ai mondiali juniores in Cile. Giocai molto bene e vincemmo il mondiale, giocai bene e vinsi anche la scarpa d’oro ed il premio come secondo miglior giocatore della competizione. Da quel momento i grandi club si interessarono a me e decisi di andare in Germania. Quando firmai il contratto c’erano un sacco di voci sul mio conto, dicevano che non avrei fatto bene. Anche quando sono venuto a Napoli, la gente mi diceva che non avrei segnato mai tanti gol perchè una lega molto fisica. Ma io ho sempre risposto: “Conosci le mie abilità?”. Quando mi dicono una cosa del genere, anche se non so bene come, voglio essere sicuro di imparare a farla ed accolgo la sfida per dimostrare che sono in grado”.

Su Maradona:

“Maradona? Per me è il calciatore più forte di tutti i tempi. Non c’è niente che un calciatore possa fare a Napoli per paragonarsi a Maradona per i napoletani”.

Sulla fama:

“Sono una celebrità? Io una celebrità? Penso di aver fatto tanto per me stesso, per diventare una persona conosciuta, ma ho ancora tanto lavoro per migliorare. La fama non significa niente per me, non è importante. La cosa più costosa che ho comprato? Ho due proprietà. Sono un businessman perchè il calcio è una cosa temporanea, quando finirò di giocare a calcio dovrò fare altro”.

Sull’affetto che riceve:

“Normalmente mostro amore, ma non è facile. Io posso scherzare con tutti, tanto ho sempre la sicurezza armata con me (ride, ndr). Se qualcuno mi fa del male non può aspettarsi che gli faccia del bene, io ricambio il male con il male.

La cosa di cui vado più fiero? La nascita di mia figlia. E’ stato un bel momento per me, era da tanto che non piangevo. Tutti piangono in segreto, anche gli uomini. Sono successe tante cose nella mia vita amorosa, ma ora ho una figlia ed è a lei che va tutto il mio amore. Da questo punto di vista sono disciplinato, perchè non voglio avere figli in giro per il mondo. Bisogna stare attento perchè in molti, anche le donne, si interessano a te solo per interesse economico, molti cercano di approfittarsi di te. In realtà non mi piace nemmeno quando le ragazze mi avvicinano, mi piace essere colui che fa il primo passo con le ragazze. Alcuni pensano che sia un modo per atteggiarsi, ma non è così. Delle ragazze non mi importa l’aspetto fisico, personalmente se non ha niente da offrirmi deve starmi lontano, io sono un lavoratore e non mi piace avere sanguisughe al mio fianco. Non sono il tipo di persona che porta ogni sera una ragazza diversa in discoteca, preferisco portarci i miei amici”.

Su cosa gli piace:

“Ho dipendenze? Solo segnare gol e divertirmi. Musica? Mi piace Seyi Vibez, ma il mio preferito è Olamide. Lo ascolto anche prima di entrare in campo o andando allo stadio. C’è una canzone che mi piace molto ed è “King shii”, un brano molto profondo”.

Sull’infortunio cinl’Inter:

“Infortunio all’occhio contro l’Inter? La palla stava arrivando e volevo prenderla di testa. Il difensore mi ha colpito sullo zigomo e mi hanno operato. Ero molto spaventato, pensavo mi avessero sfregiato questo bel volto. E’ stato un infortunio quasi fatale, ma ringrazio Dio per essere ancora vivo.

Ho perso mia madre molto tempo fa, poi ho perso mio padre nel 2020, ma so che sono molto orgogliosi di me. La prima volta che ho guadagnato dei soldi nel calcio ho comprato una casa per mio padre, ed è uno dei più grandi risultati che ho ottenuto. Portare il nome della mia famiglia sulle spalle non è una cosa facile. Ci sono tante persone che parlano male di me perchè preferiscono i soldi alla vita. Gioco con la stessa passione di quando ero bambino, facevo lo stesso quando ero in strada ed ho sempre fatto tutto con la stessa mentalità. A Dio non piacciono le persone pigre ed aspettare che arrivi il miracolo, devi lavorare sempre perchè solo così Dio premia i tuoi sforzi con ricchezze. Tutto ciò che ho profetizzato per me stesso l’ho ottenuto e considerando da dove vengo, non posso non sentirmi una leggenda. Non tanto per i trofei, ma per il fatto di essere in grado di sostenermi da solo, per sostenere la mia famiglia e le persone a me vicine. Credo che questa sia la mia più grande vittoria”.

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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