“Bar, ristoranti e locali pubblici chiusi alle 18, serrata per cinema, teatri, palestre e piscine, vietate le feste e i banchetti e spostamenti dei cittadini consentiti fino all’ora di coprifuoco e dopo soltanto per ‘comprovate esigenze’ “.
La bozza del nuovo DPCM ha scatenato i malumori e le risposte non si sono fatte attendere. Come riporta il Corriere della Sera, le Regioni si sono opposte chiedendo la chiusura dei ristoranti alle 23 e dei bar alle 20. Il Governo ha però negato le loro richieste, concedendone l’apertura la domenica e nei festivi. Il CTS è stato decisivo, intravedendo nell’apertura domenicale un’alternativa utile alle riunioni familiari. Non accettate anche le richieste regionali di portare la percentuale di didattica a distanza per le scuole superiori e le università al 100%: rimarrà al 75%. Il nuovo decreto entrerà in vigore da domani, lunedì 26 ottobre, fino al 24 novembre.
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