Un inizio shock di questo tipo sotto il profilo arbitrale non lo ricordo neanche nei momenti più bui soprattutto perché a differenza dei tempi delle “forze oscure” c’è il Var che è la più grande innovazione nella storia del calcio. Rocchi ha dato una linea che viene completamente stravolta, ha annunciato abbasso i rigorini che, invece, si sono moltiplicati. Il secondo fischiato al Milan contro il Torino è la negazione della dinamica del pallone, è stato punito un pestone involontario in corsa quando Leao aveva già crossato.
Lo scandalo, però, è accaduto in Juventus-Bologna, uno degli orrori più brutti visti in epoca Var. Al primo posto per onestà intellettuale va inserito uno commesso nello stesso stadio, nella scorsa stagione quando fu annullato il gol di Milik contro la Salernitana. Una sciocchezza di natura “geografica”, quindi un attacco alle fondamenta della tecnologia. Lo diciamo per colpire quella macchina comunicativa che usa sempre lo stesso meccanismo da tanti: parlate di questo e l’anno scorso dove eravate? Sempre dalla stessa parte, a sottolineare gli errori inaccettabili. Ci stanno riprovando cercando “rigorini” nell’area del Bologna per far passare il concetto di mal comune mezzo gaudio. “Manca un rigore per parte”, è la velina che dal ventre dello Stadium è passata dopo la rabbia di Allegri e la scelta di mandare Landucci. Sembra un film di fantascienza e, invece, è tutto vero: al Bologna è stato negato un rigore clamoroso e non c’era solo Fenucci ad essere arrabbiato nel post-partita ma anche la Juventus. È una vecchia strategia comunicativa che continua comunque a fare qualche proselito nonostante non abbia più la forza di un tempo.
Vado controcorrente: non me ne frega nulla se Di Bello, Fourneau e Nasca vengono sospesi, non è interessante come argomento. La risposta è una sola ed urgente: serve trasparenza a questo sport, bisogna rendere pubbliche le comunicazioni tra arbitro e Var e i direttori di gara devono parlare. Scelgano loro la modalità: interviste alla pay-tv, conferenze stampa, canali Internet dedicati. Quello che volete ma dobbiamo sapere se il Var ha segnalato al direttore di gara il contatto evidente tra Iling Jr. e Ndoye.
Gli appassionati di calcio, quelli che pagano le televisioni, i biglietti allo stadio, i tifosi del Bologna in trasferta o quelli che hanno trepidato davanti alle tv devono conoscere l’atteggiamento di Di Bello, se ha ignorato le comunicazioni dal Var per la presunzione di aver visto bene la dinamica dell’azione espellendo per proteste anche Simone Colinet, uno dei collaboratori di Thiago Motta. Non lo sapremo mai come non siamo a conoscenza dell’idea di Marciniak sul fallo da rigore di Leao su Lozano.
Il Napoli è la nota più lieta del weekend, contro il Sassuolo al di là della vittoria la prestazione è stata autorevole. Gli azzurri hanno comandato la partita sin dalle prime battute di gioco, del resto hanno creato la prima occasione da gol con il palo colpito da Raspadori dopo un minuto. Hanno tenuto bene il campo, sofferto pochissimo, il Sassuolo ha creato una sola palla-gol importante: il colpo di testa su calcio d’angolo di Ruan Tressoldi nel corso del primo tempo.
L’espulsione di Maxime Lopez ha spento gli avversari ma anche nella prima ora di gioco il Napoli ha messo in mostra delle situazioni interessanti: lo sviluppo della manovra sulla catena di destra, il lavoro di Raspadori e di Kvaratskhelia quando è entrato, i movimenti coordinati e armonici del centrocampo, la qualità nelle giocate di Zielinski, l’impatto dirompente di Anguissa nell’economia della partita, il lavoro di Lobotka.
È in arrivo anche Lindstrom dall’Eintracht Francoforte al di là della trattativa tra Lozano e il Psv Eindhoven, poi se arriverà un centrocampista (Amrabat è una pista percorribile) Gaetano andrà in prestito, probabilmente al Frosinone.
Ciro Troise
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