L’onda lunga dell’entusiasmo del Napoli arriva anche a distanza, con quanto stanno facendo gli azzurri in giro per il mondo. La sosta per gli impegni delle Nazionali nel calcio con gli impegni “frullati” in pochissimo tempo è vissuta con ansia dai tifosi che seguono ogni partita con la speranza che non si fermino i giocatori della propria squadra. Guardate cosa è successo al Milan con gli infortuni di Maignan e Theo Hernandez, all’Inter con Brozovic, al Barcellona che ha perso entrambi i difensori centrali fermandosi Araujo e Koundè. Ha ragione Mancini quando chiede amore per la Nazionale ma quest’affetto ad intermittenza è il risultato del calendario folle del calcio moderno, con i calciatori che hanno l’ansia di diventare vittime sacrificali con i problemi muscolari.
Il Napoli ha già perso Politano per la distrazione alla caviglia destra rimediata durante la sfida contro il Milan. Sperando che negli ultimi due giorni delle gare delle Nazionali tutto vada per il verso giusto, al momento al Napoli arrivano buone notizie dalla sosta.
Il rientro di Demme è importante, Spalletti dovrà rilanciare anche a livello psicologico, in termini di fiducia questo ragazzo che può rappresentare un’alternativa a Lobotka, un gioiello da custodire con grande cura.
Il centrocampista slovacco si è fermato più volte la scorsa stagione a causa di infortuni muscolari, uno scenario che bisogna provare ad evitare gestendo proprio il carico di lavoro da sostenere giorno dopo giorno.
Dalle Nazionali sta arrivando ulteriore autostima
Spalletti potrà incassare dalle Nazionali giocatori che aumentano il livello d’autostima. Basta pensare a Kvaratskhelia, che ha trascinato la Georgia alla promozione in Lega B e in Nations League soltanto Haaland ha segnato più di lui. Ne ha realizzati quattro, con tre assist all’attivo oltre all’autorete che ha determinato nella partita contro la Macedonia del Nord. In Nazionale ha fatto la punta, reggendo l’attacco da solo nel finale della gara contro la Macedonia del Nord. Spesso Kvaratskhelia partiva palla al piede da destra, guidando le ripartenze, si tratta di uno spunto su cui riflettere come ulteriore soluzione per il Napoli senza Politano.
Raspadori ha l’immagine della speranza per l’Italia del campionato con il 61% di stranieri, fuori dal Mondiale per la seconda volta consecutiva, con Immobile unico italiano tra i centravanti titolari delle “otto sorelle”. Ha tanto ancora da crescere, per funzionare da attaccante centrale ha bisogno di una squadra corta, compatta, che sappia sviluppare palleggio di qualità, triangolazioni rapide e non è facile, perciò rende meglio da seconda punta e può essere prezioso anche da esterno offensivo partendo da sinistra.
L’assist di Mario Rui a Bruno Fernandes è un’altra traccia carica di speranza, l’infortunio di Guerreiro gli ha aperto le porte della Nazionale, è l’unico della rosa del Napoli che può sperare nel Mondiale oltre i cinque giocatori già certi della convocazione: Anguissa, Zielinski, Kim, Olivera e Lozano.
Il Chucky non ha ancora messo in campo le sue qualità, i due-tre mesi di rendimento alto con Gattuso in panchina esprimono un livello che non è riuscito a raggiungere con continuità. Può essere la prossima sfida di Spalletti, che ha compiuto un grosso lavoro finora proprio nel valorizzare l’organico a sua disposizione. Basta pensare a Mario Rui, Lobotka, Juan Jesus, Rrahmani, tutti i giocatori che hanno cambiato volto nella sua gestione.
La strada è quella giusta, la missione più complessa è portarla avanti con continuità, il Napoli deve provarci senza farsi condizionare dall’ansia da prestazione.
Ciro Troise
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