L’ex capitano dell’Udinese Antonio Di Natale ha parlato ai microfoni di Si Gonfia la Rete in onda sulle frequenze di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato da IamNaples.it:
“Il nuovo Di Natale? Credo che dai 6 ai 12 anni i ragazzi devono divertirsi, speriamo che il settore giovanile italiano cresca per rinforzare la Nazionale. Sto rivivendo una nuova giovinezza stando a contatto con i ragazzini. In Nazionale giocavo da esterno, il mister magari vedeva altri attaccanti e giocavo da esterno. Mertens? Per i suoi movimenti e per come vede la porta credo mi somigli molto, ne parlavo proprio con mister Marino. Fino a 27 anni ho sempre giocato esterno a sinistra, poi mister Marino mi spostò da prima punta e ho segnato tanto. Se uno sa segnare si vede subito. 300 gol? Giusto dire basta, quando la voglia inizia a mancare. Ho fatto 21 anni di carriera ed è stato giusto smettere. Totti? Ha chiuso alla grande. Mertens, finchè fa gol, è giusto che giochi poi ci sarà tempo per riposare. I napoletani hanno una marcia in più perchè hanno fame, penso a Quagliarella, Insigne, Caccia e tanti altri che hanno fatto bene in Serie A. Una grande rivincita? Il gol contro la Spagna, entrai per l’ultima mezzora e trovai la mia rivalsa dopo il rigore sbagliato. Scudetto? Penso che il Napoli debba giocare come sta facendo, penso alla vittoria con la Spal che l’anno scorso avrebbero probabilmente perso. Fino alla fine gli azzurri potranno lottare insieme alla Juventus. Il gruppo di Sarri ha un pò di esperienza in più, ora sono tutti concentrati per un obiettivo. Insigne? Le critiche in Nazionale sono state ingiuste, è un grandissimo calciatore che può dare tanto in Nazionale e nel Napoli. Sarà il top, vedrete. Ci sono 4, 5 calciatori che possono lottare per la classifica marcatori, Mertens è il primo. Dybala sta dimostrando tanto, dopo gli assist dell’anno scorso sta segnando tantissimo. Non vedo Dybala prima punta ma con un calciatore vicino può essere devastante, ha un piede magnifico. Vede sempre la porta. Squadre che come Juve, Milan ed Inter hanno speso tanto. Le squadre piccole devono pensare a salvarsi, il campionato è diviso in due. Adesso sono il presidente della mia scuola calcio, ho 500 bambini. Io allenatore? No, non mi voglio ammalare. Atalanta? Sono contento per quanto stia facendo, hanno un grandissimo allenatore molto bravo con i giovani. Mi ricordano la mia Udinese”.
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