L’ex direttore sportivo del Napoli Mauro Meluso ha parlato in occasione della “Palermo Football Conference”, dove ha commentato la sua esperienza nella dirigenza del club partenopeo. Di seguito le sue parole:
Sulla scelta di accettare il Napoli:
“Sono stato chiamato dal presidente De Laurentiis, ero fermo da un pochino e ho accolto la chiamata con grande sorpresa ed entusiasmo. Si trattava della squadra campione d’Italia, intraprendere un percorso nuovo, giocare in Champions sarebbe stata una cosa straordinaria. Ho fatto tanta gavetta, tanta Serie C, per poi arrivare in Serie A con Lecce e Spezia, ma quando mi ha chiamato il Napoli sono andato con grande entusiasmo. Sono molto riconoscente a De Laurentiis per avermi dato questa opportunità, abbiamo avuto un ottimo rapporto, franco e schietto, ma il modus operandi del club, l’operatività è stata ridotta ed è evidente che ci sono stati vari problemi che ci hanno portato a fare un’annata piuttosto negativa, uscire dalle coppe europee dopo tanti anni è stato un brutto colpo”.
Su cosa sia successo:
“Mi sono dato più di una spiegazione, ma me le tengo per me. I problemi sono di difficile individuazione, ma per chi era all’esterno. Noi qualche risposta ce la siamo data, ma rimangono riservate per ovvi motivi. Considerando che la squadra era per l’80% la stessa che aveva vinto lo Scudetto non bisogna addossare le colpe agli allenatori, c’eravamo tutti. Mi sono preso anche le mie, potevo essere più incisivo”.
Su Osimhen:
“È stata un’operazione di ripiego, non avendo trovato una sistemazione adeguata nel periodo di mercato tradizionale… Lui aveva espresso il desiderio di non far più parte del Napoli, hanno trovato la soluzione per non fargli perdere almeno i primi mesi, poi a gennaio si vedrà. C’era stata un’offerta molto importante, prima ancora che arrivassi al Napoli, ma De Laurentiis non l’ha presa in considerazione perché pensava al bene del club. Può aver fatto valutazioni sbagliate, ma lo ha fatto per la competitività del Napoli, Osimhen non è un giocatore che si trova così facilmente. Le scelte si fanno, ma non si ha la palla di vetro”.
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