Siamo ad ottobre ma questa stagione è già nella storia, nell’era De Laurentiis non era mai arrivato un esonero a campionato in corso per l’allenatore della Primavera. Ci sono state vicende burrascose, come per esempio la squalifica di Miggiano, sostituito da Cusano, fino al 30 Giugno dopo la rissa durante Napoli-Spezia alla Viareggio Cup, ma l’esonero rappresenta una novità assoluta. La crisi di gioco, di risultati e di formazione della Primavera azzurra era nota già da qualche anno ma perché stavolta è arrivata la drastica decisione dell’esonero nonostante il contratto in scadenza a giugno 2018? La goccia che ha fatto traboccare il vaso è il 5-0 di Formello, frutto di un atteggiamento passivo, spento e distratto, ma Saurini ha pagato soprattutto la paura di retrocedere in Primavera 2. Il nuovo format ha dato valore a questo campionato che ha acquisito competitività, equilibrio e imprevedibilità.
La classifica corta lo dimostra, ci sono delle gerarchie ma basta poco per assistere a dei ribaltoni nella graduatoria. Nella stagione in cui la prima squadra è in lotta per lo scudetto, sarebbe inaccettabile la retrocessione della Primavera, un danno all’immagine del club. Lo sa Gianluca Grava, che ha spinto per l’esonero di Saurini, Giuntoli ed il suo staff che hanno contribuito all’allestimento dell’organico della Primavera.
Il Napoli non è arrivato pronto alla svolta imposta dal regolamento o forse ha sottovalutato il rischio perché la gestione di Saurini è stata afflitta da molti errori ma al cospetto di sette sconfitte in dieci gare ufficiali non possono esserci responsabilità solo dell’ex allenatore. Qual è il contributo che hanno dato Basit, Mezzoni e Scarf? Qual è il bilancio del rendimento di Leandrinho? Zerbin ha confermato le aspettative finora? Il gruppo giunto dall’Under 17, che ai tempi dei Giovanissimi Nazionali arrivò in semifinale contro l’Inter, fornisce alternative valide per un torneo così competitivo?
Per formazione professionale abbiamo il dovere di porci delle domande e, talvolta nell’impossibilità d’avere un dibattito su questi argomenti, anche di approcciare delle risposte. A Loris Beoni va concesso tempo, la partita contro la Juventus è arrivata dopo soli tre giorni d’allenamento e nella prima frazione di gioco qualche miglioramento si è intravisto. A sprazzi ci sono state delle nuove trame nella costruzione della manovra, Gaetano si è mosso di più tra linee, Mezzoni e Zerbin sugli esterni si sono mossi in maniera più efficace e soprattutto, dopo il pareggio, lo spirito era propositivo e non condizionato dall’ansia del risultato. Quest’organico, soprattutto prevedendo un utilizzo più frequente di Leandrinho, ha le potenzialità per disputare un campionato dignitoso ma deve scuotersi soprattutto sotto il profilo psicologico perché si sgretola al cospetto delle difficoltà. Qualche certezza in più potrebbe arrivare con il mercato di gennaio, attraverso degli innesti mirati e di spessore adeguato alle difficoltà del campionato Primavera 1. L’esonero di Saurini, senza che la società s’assuma le responsabilità di questo percorso, resterebbe un provvedimento incompleto, svuotato di senso.
Ciro Troise
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