Nelle prime due partite il Napoli ha dimostrato personalità, resilienza, capacità di opporsi alle difficoltà contro il Venezia e il Genoa senza i suoi ultimi acquisti: Maksimovic, Fares, Caicedo, che cambiano il volto della squadra. I sei punti e la tenacia con cui gli azzurri li hanno portati a casa hanno dato entusiasmo ma il vero esame arriva ora, con il primo grande big-match, al Maradona arriva la Juventus.
I bianconeri sono in difficoltà, ha una difesa vecchia, un centrocampo senza un play di spessore (può farlo Arthur quando recupererà) e un attacco leggero ma è sempre una squadra temibile, guidata da Allegri che ha spesso saputo mettere a posto le situazioni complesse.
La capacità di reazione appartiene all’ambiente bianconero, basta ricordare la risposta nella Supercoppa vinta contro il Napoli a gennaio dopo la caduta in campionato contro l’Inter.
Spalletti sa benissimo che non c’è da fidarsi di Juventus-Empoli, in più su questa gara incombono anche le insidie della sosta per gli impegni delle Nazionali.
Le Nazionali e Napoli-Juventus: serve una riforma urgente del calendario internazionale
Ne sanno qualcosa entrambe le squadre: la Juventus dovrà gestire il rientro dei tanti sudamericani in arrivo a poche ore dalla gara (Dybala, Cuadrado, Alex Sandro, Danilo, Bentancur e McKennie), il Napoli, dopo l’infortunio di Meret, dovrà schierare Ospina che nella migliore delle ipotesi sbarcherà in Italia venerdì sera.
Il Napoli avrà l’emergenza più grossa a Leicester, dove al momento senza eventuali deroghe del governo inglese non potrà contare su Ospina, Osimhen e Koulibaly perché nei dieci giorni precedenti all’arrivo in Inghilterra sono stati in Paesi dell’area rossa riguardo al Covid-19. Secondo le norme inglesi, questi tre giocatori dovrebbero sostenere un periodo d’isolamento di dieci giorni.
La Fifa dovrebbe avere la forza di discutere a livello mondiale un protocollo condiviso dai governi, non è possibile assistere a scene vergognose come quelle delle autorità sanitarie che bloccano Brasile-Argentina.
Bisogna avere la forza di mettersi in discussione, interiorizzare con umiltà che i poteri statali sono gerarchicamente superiori a quelli del calcio e di conseguenza lavorare per uniformare le regole.
Questo è il primo passo, poi andrebbe rivisto tutto il calendario internazionale. Si gioca troppo, qualcosa va tagliato riformulando così il format delle tappe di qualificazione ai grandi appuntamenti delle Nazionali come Europei, Mondiali, Coppa America e Coppa d’Africa.
Fantasia e velocità, l’esame Juve per il Napoli di Spalletti
L’esame Juve è una tappa importante anche per capire se il Napoli confermerà le caratteristiche viste nelle prime due gare. Con Spalletti si palleggia meno nella propria metà campo, il Napoli non è più in vetta nella classifica del possesso palla, è soltanto quinto finora dietro Sassuolo, Lazio, Inter e Roma.
Velocità e fantasia sono le parole-chiave del lessico esposto dagli azzurri. Si punta a far arrivare più velocemente il pallone nella metà campo avversaria, i centrali difensivi cercano in maniera frequente il passaggio tagliato tra le linee. Il centrocampista come Elmas o Zielinski va a mettersi a ridosso dell’attaccante, Insigne, se opera partendo da sinistra, viene dentro al campo a fornire un’altra soluzione.
I dati raccontano un Napoli più veloce nelle scelte, soltanto la Lazio ha una media più alta di passaggi al minuto. La squadra di Spalletti ha viaggiato a 17.8 passaggi al minuto, quella di Sarri 18.5 ma bisogna ricordare ai fini dell’analisi che il Napoli ha giocato quasi tutta la prima gara di campionato in dieci uomini.
Negli ultimi venti metri tocca poi al talento dei calciatori, il Napoli ha confermato l’attacco dei 103 gol stagionali e ha aggiunto Ounas, di rientro dal prestito al Crotone.
Spalletti vuole far arrivare in maniera pulita il pallone nella trequarti avversaria, poi c’è tutto per far male: l’esplosività di Osimhen e la qualità di tutti gli altri interpreti.
I numeri raccontano che il progetto sta funzionando, il Napoli per esempio è la squadra che esprime il numero più alto di dribbling nelle prime due gare di campionato: 34 quelli tentati di cui 24 andati a buon fine con una percentuale del 71%.
Manca ancora Mertens al potenziale offensivo, per capire la strategia da adottare contro la Juventus sarà fondamentale attendere l’esito del ricorso, cioè se ci sarà in campo Osimhen.
Ciro Troise
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro