Il finale di stagione 2020/2021 ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi azzurri con il pari casalingo contro il Verona, arrivato al Maradona senza reali obiettivi, che ha relegato il Napoli di Gennaro Gattuso al quinto posto in classifica. Una conclusione che in pochi si aspettavano e che ha costretto la società ad ufficializzare, magari anche prima del previsto, l’addio al tecnico calabrese e l’inizio della nuova era con l’ex tecnico di Udinese, Roma e Inter Luciano Spalletti.
Il particolare ed eclettico tecnico toscano è stato annunciato tra mille polemiche con parte dei tifosi che hanno visto con scetticismo il suo arrivo sulla panchina partenopea. Uno scetticismo immotivato, spesso dettato da situazioni extra calcistiche e da paure che in realtà non hanno reali motivazioni ma che appaiono solo determinati luoghi comuni: fermo da due anni (ma sotto contratto con l’Inter fino a questo 30 Giugno) Spalletti ha spesso offerto bel gioco e quasi sempre riuscendo a coordinarlo con l’obiettivo prefissato, raggiunto quasi sempre nel corso delle sue avventure in Serie A.
Risultati ed una filosofia di gioco delineata
Luciano Spalletti ha un gioco che si abbina alla perfezione con i giocatori azzurri, ha utilizzato in passato il 4-2-3-1 con ottimi risultati nelle sue due esperienze romane adattando giocatori come Perrotta e Nainggolan anni fa, ottenendo in entrambi i casi risultati straordinari ed elevando al massimo la carriera dei giocatori citati. Potrebbe quindi raggiungere risultati anche superiori con Piotr Zielinski. Trequartista, ma non solo con il neo tecnico azzurro che dà libertà e grande azione offensiva agli esterni, lo stesso Politano ai tempi dell’Inter si è esaltato seguendo i suoi consigli fornendo assist e gol e contribuendo nella parte finale della stagione al raggiungimento dell’obiettivo Champions League dei nerazzurri. In Italia Luciano ha fatto bene sia all’Empoli che all’Udinese, ha avuto grandissimi risultati alla Roma dove è mancato solo lo scudetto ed ha ottenuto i migliori risultati nell’Inter post Triplete prima dell’era di Antonio Conte (che ha goduto, a sua differenza, di acquisti milionari). Ovunque ‘Big Luciano’ viene ricordato con affetto e passione per i risultati ottenuti in campo ed a Napoli lui e la squadra hanno una grossa chance: sia il Napoli che Spalletti hanno più volte sfiorato lo scudetto, un sogno che talvolta si è trasformato in un incubo ma con entrambe le parti che, volando basso, hanno la possibilità di trasformare definitivamente questa situazione. Spesso gli azzurri ed il tecnico sono stati sottovalutati ed ora entrambi hanno la chance di far ricredere l’intero panorama calcistico italiano.
Un equivoco da chiarire
Occorre poi frenare o meglio chiudere un equivoco che collega il tecnico toscano a rotture e presunti diverbi con i capitani. Sia alla Roma (nella sua seconda avventura) che all’Inter, rispettivamente con Francesco Totti e Mauro Icardi, Spalletti ha avuto problemi ma in entrambi i casi bisogna contestualizzare bene le cose: il capitano giallorosso chiedeva maggiore spazio nonostante i 40 anni mentre all’Inter l’argentino aveva rotto con la maggior parte dei compagni di squadra. Nonostante ciò occorre ricordare che il tecnico è riuscito a raccogliere i cocci e, soprattutto nella recente avventura nerazzurra, portare in Champions League una squadra sulla carta abbastanza inferiore a quella che ritroverà nei prossimi mesi a Napoli.
I 43 punti del girone di ritorno degli azzurri e la fame di una squadra reduce da due stagioni difficili possono rappresentare il punto di partenza per la squadra azzurra per raggiungere l’obiettivo prefissato e per sognare magari qualcosa in più.
A cura di Mario Tramo
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